Il mudlarking è la pratica di cercare oggetti di valore o interesse storico lungo le rive dei fiumi, soprattutto nel Tamigi a Londra, quando la marea è bassa. I “mudlarkers” moderni esplorano il fango e i sedimenti alla ricerca di manufatti antichi, monete, ceramiche e altri reperti, spesso risalenti a secoli passati. Originariamente, nel XIX secolo, i mudlarker erano persone povere che cercavano oggetti da vendere per sopravvivere. Oggi, questa attività è regolata e richiede permessi speciali.
L’oggetto misterioso di queste ore è stato trovato da Lara Maiklem è una scrittrice e “mudlarker” britannica, conosciuta per la sua attività di ricerca di reperti storici lungo le rive del Tamigi a Londra.
Attraverso la sua passione per il mudlarking, ha recuperato numerosi oggetti di interesse archeologico e ha raccontato le sue esperienze nel libro Mudlark: In Search of London’s Past Along the River Thames, che esplora la storia nascosta nel fiume e il legame personale che ha sviluppato con questa pratica.
In queste ore, Latra ha portato alla luce un fermaglio librario antico.
I fermagli librari. Storia, funzione, utilità
I fermagli librari, o clasp, erano dispositivi meccanici impiegati nei manoscritti medievali per mantenere chiusi i libri e proteggerne il contenuto. Utilizzati soprattutto durante il periodo medievale e rinascimentale, questi strumenti non solo garantivano la protezione delle pagine preziose, ma ne preservavano l’integrità fisica, prevenendo deformazioni dovute a variazioni di umidità e temperature.
Origini e sviluppo
L’uso dei fermagli librari può essere fatto risalire a epoche antiche, anche se è durante il Medioevo, con la crescente produzione di codici manoscritti, che diventano una caratteristica standard di molti volumi. L’arte di produrre libri era complessa e richiedeva tempo: i manoscritti erano oggetti di lusso, spesso realizzati con pergamena, un materiale estremamente sensibile all’umidità. La pergamena tendeva a espandersi e contrarsi a seconda del clima, il che poteva compromettere la struttura del libro. I fermagli erano una soluzione ingegnosa a questo problema, poiché aiutavano a mantenere le pagine ben serrate tra loro.
Le prime forme di fermaglio risalgono ai codici tardo-antichi e si evolvono parallelamente allo sviluppo delle legature nei monasteri, dove i libri erano custoditi e prodotti. Nei secoli VI e VII, con l’affermazione del libro in formato codex rispetto al rotolo, i fermagli cominciarono ad apparire sempre più frequentemente, garantendo una chiusura efficace del volume.
Materiali e design
I fermagli librari erano realizzati con vari materiali, a seconda del livello di ricchezza del manoscritto e delle risorse disponibili. Inizialmente, venivano utilizzati principalmente metalli come il ferro o il bronzo, ma i volumi più preziosi potevano avere fermagli d’oro o d’argento, spesso ornati con incisioni e gemme. Altri materiali usati includevano la pelle, che poteva essere cucita alle copertine rigide dei libri, e, più tardi, il cuoio, che divenne il materiale preferito per la sua flessibilità e durabilità.
Il design dei fermagli variava notevolmente a seconda del periodo e della regione. I fermagli più semplici erano composti da una striscia di metallo che si agganciava a un anello, ma esistono esempi di fermagli più elaborati, dotati di meccanismi a cerniera o decorati con motivi floreali e simbolici.
Funzione e significato
Oltre alla funzione pratica di preservare i manoscritti, i fermagli librari avevano anche un valore simbolico. Nelle biblioteche monastiche, dove i libri rappresentavano il sapere divino, il fermaglio poteva essere interpretato come un sigillo che proteggeva la sacra conoscenza contenuta nel volume. In alcuni casi, i fermagli erano realizzati con attenzione particolare al loro significato religioso e rappresentavano un elemento decorativo di grande valore.
La loro importanza crebbe con la diffusione delle grandi biblioteche nel tardo Medioevo, specialmente nelle abbazie e nelle università, dove grandi quantità di manoscritti venivano accumulati e conservati. I fermagli librari divennero quindi parte integrante dell’arredo librario e della cultura scrittoria.
Evoluzione e declino
Con l’avvento della stampa a caratteri mobili alla fine del XV secolo, la produzione di libri aumentò enormemente e i volumi divennero più economici e diffusi. L’uso dei fermagli per i libri iniziò a declinare, sostituito da rilegature più semplici e meno elaborate, poiché i libri stampati non erano più oggetti di lusso, e la pergamena lasciò progressivamente il posto alla carta, meno soggetta a deformazioni climatiche.
Tuttavia, i fermagli continuarono a essere utilizzati per volumi particolarmente importanti, come le Bibbie e gli atlanti, fino all’inizio dell’epoca moderna, quando infine scomparvero del tutto.
I fermagli librari rappresentano un’innovazione tecnologica e artistica fondamentale nella storia del libro. Più che semplici strumenti di utilità, essi riflettono il valore simbolico e culturale attribuito ai libri nel Medioevo. Oggi, i fermagli sopravvissuti, spesso custoditi nei musei, sono testimonianza della cura e della maestria con cui venivano trattati i manoscritti, oggetti preziosi che custodivano la conoscenza del mondo antico e medievale.