Archeologia a colpo d’occhio. Dove fu deposto il corpo di questa persona del Neolitico? Cosa c’è di strano? Rispondono gli archeologi

La terra cambia colore. Lo vediamo nettamente, nella sezione. Ocra più chiara, attorno, color terre scure al centro di quella che apparirebbe come una vecchia coppa di champagne. La persona – giovane – è come se vi fosse immersa, quasi completamente, esclusa la sommità del cranio.. Lo scavo archeologico avviene in modo perpendicolare al terreno. Quella che vediamo è pertanto la sezione di un grosso contenitore dalla forma emisferica, in cui il corpo fu inumato, migliaia di anni fa.

La posizione raccolta del corpo ci dice che siamo probabilmente nell’ambito di una cultura neolitica. A quell’epoca i defunti venivano consegnati, in posizione fetale, a una nuova nascita. Questa persona venne collocata in un silo. Sì, un contenitore di granaglie, probabilmente. Le abitazioni disponevano di un buon numero di silos, scavati nel terreno, in cui suddividere la produzione agricola. Spesso i silos erano coperti di assi. E li possiamo immaginare come grosse pignatte scavata nel terreno. La temperatura della terra, costantemente fresca, contribuiva alla conservazione delle derrate. Così la famiglia rinunciò a un silo, per aver vicino il proprio caro. O utilizzò un vecchio contenitore dismesso.

La sepoltura è stata portata alla luce in queste settimane dall’Inrap nel corso di un importante scavo.

Inumazione in un sito del Neolitico recente (4000-3400 avant J.-C.), Pfulgriesheim (Bas-Rhin), 2024. © Simon Diemer, Inrap

Nel corso di scavi archeologici a Pfulgriesheim, nel dipartimento del Bas-Rhin (Alsazia), sono emersi resti significativi del Neolitico recente, insieme a tracce dell’età del Ferro e del primo Medioevo. La scoperta più rilevante riguarda un insediamento neolitico, datato tra il 4000 e il 3400 a.C., situato su una collina lœssica che domina i fiumi Souffel e Leisbach. Gli archeologi hanno portato alla luce più di un migliaio di strutture, tra cui numerosi silos utilizzati per lo stoccaggio agricolo e alcune sepolture all’interno di fosse circolari, una pratica comune in Alsazia durante quel periodo. Sebbene non siano stati individuati resti di edifici, la presenza di grandi quantità di torchis bruciato suggerisce l’esistenza di costruzioni nelle vicinanze.

Il Neolitico in Francia

Il Neolitico in Francia, un periodo che si estende approssimativamente dal 6000 al 2000 a.C., segna una fase di transizione fondamentale per l’umanità. Durante questa epoca, le comunità umane abbandonarono progressivamente il nomadismo per stabilirsi in insediamenti stabili, sviluppando l’agricoltura e l’allevamento. Nel Neolitico finale (circa 4000-2000 a.C.), si osservano importanti innovazioni tecnologiche, come la lavorazione della ceramica e la costruzione di megaliti. In Alsazia, regione dove si trova Pfulgriesheim, il Neolitico recente è caratterizzato da insediamenti agricoli e attività di caccia, come dimostrano le strutture a forma di V o Y scoperte durante gli scavi, probabilmente utilizzate a fini venatori.

Approfondimento sugli scavi a Pfulgriesheim

La particolare configurazione delle strutture di Pfulgriesheim suggerisce un’occupazione ben organizzata del territorio. La disposizione dei silos e la presenza di torchi bruciati indicano una complessa organizzazione agricola e abitativa. L’assenza di edifici visibili rimane un enigma, ma le tracce di torchis – terra e legno – indicano che le costruzioni potevano essere realizzate con materiali facilmente deperibili. Inoltre, la scoperta di sepolture nei silos evidenzia l’importanza rituale di queste strutture. Gli scavi forniscono nuovi spunti per comprendere meglio le dinamiche di insediamento del Neolitico nella regione, con particolare attenzione alla gestione delle risorse agricole e alla caccia.

Altri ritrovamenti significativi

Gli scavi hanno rivelato anche tracce di due piccoli insediamenti risalenti alla fine dell’età del Ferro (480-25 a.C.). Il primo, appartenente al periodo di La Tène antica (480-280 a.C.), è costituito da alcuni silos e un edificio quadrato scavato nel terreno, tipico dell’epoca. Il secondo, datato tra il 150 e il 25 a.C., è organizzato intorno a un recinto situato su una pendenza, forse parte di una piccola azienda agricola rurale.

Del periodo altomedievale (600-700 d.C.) sono stati scoperti tre recinti funerari circolari, situati ai margini di una necropoli più ampia. Due di questi recinti includevano tombe costruite con lastre di pietra, mentre il terzo, pur privo di sepoltura visibile, probabilmente racchiudeva una tomba all’interno di un tumulo. Una delle tombe era ancora intatta e conteneva lo scheletro di un defunto sepolto con uno sperone di ferro sul piede sinistro.

Infine, tra i ritrovamenti più recenti ci sono strutture agricole risalenti al XX secolo, come i resti di impianti per coltivazioni di luppolo e vigneti. Questi reperti, sebbene più recenti, forniscono una testimonianza della storia agricola contemporanea della zona e saranno analizzati in dettaglio attraverso confronti con foto aeree storiche.

Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa