Un interessante reperto è stato scoperto nei giorni scorsi in un campo inglese e consegnato, per le verifiche e la registrazione – avvenuta in queste ore – all’Autorità archeologica britannica. Si tratta di un peso monetale in lega di rame, prodotto e usato tra il 1350 e il 1380. Un peso monetario (o peso monetale) è un oggetto metallico, generalmente realizzato in bronzo o ottone – entrambe sono leghe di rame – utilizzato per controllare il peso delle monete metalliche d’oro o d’argento.
Il peso veniva posto su un piatto del bilancino, mentre sull’altro veniva collocata la moneta da controllare. I pesi dovevano coincidere. Le verifiche venivano compiute sia dai cambiavalute che dai commercianti che ricevevano un pagamento in valuta materialmente pregiata.
Questo strumento serviva a contrastare la tosatura, un’attività illegale che consisteva nel rimuovere una parte della moneta – con una piccola lima, con un coltello ecc – per ottenere del metallo prezioso e rimettere in circolazione la moneta come se avesse il valore originario. E’ probabilmente da questa attività di limatura del metallo prezioso che deriva il termine “sgraffignare”, cioè grattar via qualcosa di prezioso, sottraendone polvere di metallo e piccole parti attraverso il graffio. Una forma di furto “superficiale” e di gravità limitata sotto il profilo del valore sottratto.
Il peso monetale, di forma quadrata e uniface, trovato in Inghilterra in questi giorni, presenta un motivo stampato raffigurante un cavallo con un cavaliere con le braccia in fuori, rivolto verso sinistra, all’interno di un pannello circolare. Le dimensioni dell’oggetto sono 14,6 mm di lunghezza, 15,2 mm di larghezza e 1,8 mm di spessore. Ha un peso di 2,82 grammi.
Analoghi pesi monetali furono censiti da Withers e Withers (2011, pagina 39), i quali ritengono che questi oggetti di verifica siano stati fabbricati in Francia o, data la scarsa definizione dell’immagine, siano copie derivate da originali francesi per verificare la moneta di Franc a cheval di Giovanni II (1350-1364) o di Carlo V (1364-1380).
La sua produzione è stata realizzata mediante fusione, ed è completamente integro. Il trattamento superficiale dell’oggetto include una stampigliatura ben visibile, nonostante la definizione non ottimale del motivo.
Dopo la registrazione, l’oggetto è stato restituito al suo scopritore, mantenendo così il ciclo di scoperta e documentazione aperto per ulteriori studi e verifiche future.
Roxby cum Risby, il Comune in cui l’oggetto è stato trovato, è una parrocchia civile nel distretto del North Lincolnshire, in Inghilterra, con una popolazione di circa 500 abitanti. La frazione di Dragonby era un insediamento dei Corieltauvi nella tarda età del ferro preromana. I villaggi di Roxby e Risby esistevano autonomamente dal Medioevo e sono menzionati nel Domesday Book del 1086. Roxby apparteneva a Gilbert de Gant, mentre Risby era di proprietà dell’abate di Peterborough. Risby fu in seguito annessa a Roxby per formare una parrocchia unica. Durante il regno di Enrico VIII, Risby fu tolta dalla Corona all’abate durante lo scioglimento dei monasteri e donata a Sir William Herbert sotto Edoardo VI.