Archeologia. Nuova scoperta in Sardegna. Vedi a sinistra un cumulo così. Poi scavi, come a destra della foto. Cos’hai trovato? Cos’è quella struttura strana? Scendiamo, insieme, per capire?

Nuove entusiasmanti scoperte nel corso dei lavori di scavo, restauro e valorizzazione dell’insediamento nuragico Gennacili a Lanusei, nella Sardegna orientale, verso il Tirreno. Lanusei si trova a 75 chilometri da Nuoro e a 140 da Cagliari. In questo luogo magnifico, ricco di mistero, sono avvenuti nuovi ritrovamenti archeologi. Gli scavi sono ancora in corso.

Lo comunica in queste ore il Segretariato regionale del Ministero della cultura per la Sardegna, offrendo una sequenza dello scavo stesso, riguardante i resti di un edificio, ancora in fase di studio. “Si sta scoprendo un 𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐞𝐥𝐥𝐢𝐭𝐭𝐢𝐜𝐚 – afferma l’organo di tutela e di ricerca – che presenta, come potete vedere, un 𝐢𝐧𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 (sulla dx della foto) con 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐞 𝐮𝐧’𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐞𝐝𝐮𝐭𝐚 che corre lungo tutto il perimetro dell’ambiente”.

Il Segretariato pubblica la sequenza dello scavo. Noi, più sinteticamente vi proponiamo l’immagine dell’area, prima dello scavo archeologico, e una seconda immagine della stessa area dopo l’accurata rimozione dei materiali.

“C’è ancora molto da scoprire e da capire. – conclude il Segretariato – I lavori proseguiranno fino a maggio 2025”. Altro non viene, per ora aggiunto. Ma possiamo fare un’ipotesi? La struttura – che un tempo era coperta – presenta, come si diceva, gradini di accesso a una parte più bassa, rispetto al piano di campagna. Il fondo della stanza era originariamente costituito da una ampia roccia irregolare e da una cavità davanti ad essa.

La base dell’ambiente fu armonizzata per regolarizzare un lato della roccia, portandolo a linearità, attraverso materiale di riempimento. La cavità potrebbe essere stata una sorgente, una vasca sacra? La combinazione tra il masso piatto e la cavità potrebbe indurre a pensare che in quel punto una sorgente – forse stagionalmente – emettesse acque, nei pressi di una grossa pietra. La fonte venne così scavata per creare maggiore possibilità di accumulo e sopra questo prezioso luogo fu ricavata una fonte, forse dotata di sacralità.

Questa struttura si trova all’interno dell’insediamento nuragico di Gennacili, nel nel territorio di Lanusei, nella regione dell’Ogliastra, in Sardegna. Situato a circa sei chilometri dal centro abitato, il sito è immerso in un suggestivo ambiente naturale caratterizzato da una fitta copertura di lecci e querce roverelle, a un’altitudine di circa 978 metri sul livello del mare.

Il complesso archeologico risale a un periodo compreso tra il Bronzo medio e finale e comprende diversi elementi di grande interesse:

  • Nuraghe Gennacili: posto su uno sperone granitico, rappresenta il fulcro dell’insediamento. Sebbene oggi rimangano solo le fondamenta, il nuraghe era originariamente circondato da un agglomerato di circa 200 capanne e da mura difensive.
  • Tombe dei Giganti: a circa mezzo chilometro dal villaggio si trovano due tombe dei giganti, monumenti funerari tipici della cultura nuragica, costruite con blocchi di granito locale.
  • Fonti Sacre: all’interno del complesso sono presenti due fonti sacre, utilizzate probabilmente per rituali religiosi legati al culto dell’acqua.

Recentemente, sono stati avviati scavi archeologici nell’area del villaggio e interventi di consolidamento del mastio del nuraghe, con l’obiettivo di valorizzare e preservare questo importante sito storico.

La visita al parco archeologico di Selene offre un’esperienza unica, permettendo di immergersi nella storia millenaria della Sardegna nuragica, circondati da un paesaggio naturale di straordinaria bellezza.

Cosa sono le fonti sacre nuragiche

Le fonti sacre nuragiche sono strutture idrauliche di epoca nuragica (circa 1600-800 a.C.) realizzate con grande perizia architettonica e destinate a culti legati all’acqua. Sono tra i più affascinanti esempi della civiltà nuragica e testimoniano l’importanza attribuita all’elemento acquatico nelle pratiche religiose dell’antica Sardegna.

Caratteristiche architettoniche

Le fonti sacre nuragiche si distinguono per una costruzione accurata, con l’uso di blocchi di pietra perfettamente lavorati e incastrati a secco, senza l’uso di malta. Sono generalmente composte da tre elementi principali:

  • Atrio o vestibolo: uno spazio aperto o coperto che funge da ingresso.
  • Scalinata coperta a filari: conduce a una camera sotterranea. La copertura può essere a “tholos” (falsa cupola) o con lastre orizzontali.
  • Pozzo o sorgente: la vera e propria fonte d’acqua, perenne o stagionale.

Alcune fonti sacre presentano una pianta a “temenos”, ovvero un recinto sacro attorno alla struttura, che delimitava l’area destinata ai rituali.

Funzione e culto

L’acqua era considerata un elemento sacro per le popolazioni nuragiche, e i santuari legati alle fonti servivano a scopi religiosi, terapeutici e oracolari. Tra le principali funzioni possiamo ipotizzare:

  • Culti legati alla fertilità: l’acqua era simbolo di vita e rigenerazione.
  • Riti di purificazione: gli adepti potevano compiere abluzioni rituali prima di partecipare a cerimonie.
  • Riti lunari e astronomici: alcune fonti sacre sono orientate astronomicamente, e in particolari momenti dell’anno la luce solare si riflette sull’acqua in modo simbolico.
  • Funzione oracolare: si ritiene che l’acqua potesse essere usata per riti divinatori.

Esempi celebri di fonti sacre nuragiche

Tra le più importanti fonti sacre nuragiche si annoverano:

  • Fonte sacra di Santa Cristina (Paulilatino, OR): uno degli esempi più perfetti di architettura nuragica, con una scalinata monumentale e un allineamento astronomico preciso.
  • Fonte sacra di Su Tempiesu (Orune, NU): ben conservata, con decorazioni in bronzo.
  • Fonte sacra di Predio Canopoli (Perfugas, SS): mostra tracce di riti e offerte votive.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa

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