I resti anneriti del soldato tedesco indicano un tesoro archeologico. Potrebbe essere sintetizzata così una notizia di cronaca e di archeologia, in seguito agli scavi condotti, in questi giorni, attorno a una sepoltura di guerra, in un bosco, nei pressi di una palude. I russi spararono violentemente, lui cadde, le monete finirono nell’acqua del lago? E il resto dei reperti? Be’, è tutto da leggere.
Nell’affascinante contesto del Parco Paesaggistico di Wdecki (Wdecki Park Krajobrazowy), situato nei pressi del villaggio di Stara Rzeka, a nord della Polonia, un’équipe di archeologi ha fatto una scoperta che unisce la storia recente della Seconda Guerra Mondiale con antiche testimonianze risalenti a migliaia di anni fa.
Durante le loro ricerche, gli archeologi hanno portato alla luce la tomba di un soldato tedesco, ucciso probabilmente nel febbraio del 1945 durante la battaglia per il ponte di Grzybek. Tuttavia, la vera sorpresa è arrivata poco dopo, quando gli scavi hanno rivelato che il soldato era sepolto in un sito archeologico incredibilmente ricco di reperti. La storia sovrappone e rende caotica la lettura dei campi di battaglia, che sono sconvolti. Forse il soldato portava con sé le monete. Forse i reperti neolitici stavano accanto, casualmente. Lo studio della zona, induce a comprendere che un guado o un ponte hanno attorno a sé le testimonianze umane di migliaia d’anni poiché sono stati passaggi obbligati, luoghi di sfruttamento – per il servizio di passaggio – punti di confine e di battaglia, aree in cui sorgevano strutture di servizio, poi cancellate – in molti casi – dal tempo. Ma…
Una scoperta inaspettata vicino alla tomba di un soldato caduto
La scoperta del soldato tedesco, sepolto accanto al lago Żurskie, ha rappresentato un importante contributo alla storia della Seconda Guerra Mondiale. Durante lo scavo, l’équipe ha trovato manufatti preistorici, monete e ceramiche che offrono uno spaccato di diverse epoche della storia europea. Tra i manufatti scoperti vi sono utensili risalenti al periodo mesolitico (circa 15.000-5.000 anni fa) e ceramiche del Neolitico, segno che il sito era già frequentato migliaia di anni prima degli eventi bellici del XX secolo. Se per le monete è facile pensare che esse siano cadute durante lo scontro a fuoco, per il resto si può supporre una semplice coincidenza a meno che non si voglia ritenere che il soldato avesse un’irrefrenabile passione per l’archeologia e che sia stato sorpreso, non durante una battaglia, ma durante uno scavo in una zona ricchissima di reperti.
La tomba è stata appositamente scavata o il soldato è stato sepolto in una buca realizzata precedentemente per la ricerca di reperti? L’area dello scavo archeologico, allargato rispetto alla buca della tomba, mostra resti di ceramiche antiche.
Reperti dal passato remoto: ceramiche della Cultura delle anfore globulari
Tra i tesori recuperati figurano ceramiche riconducibili alla Cultura delle Anfore Globulari, una civiltà neolitica attiva tra il 3.100 e il 2.600 a.C. in diverse aree dell’Europa centrale e orientale. Gli studiosi ritengono che gli antichi abitanti di quest’area fossero agricoltori sedentari dediti soprattutto all’allevamento del bestiame. Olaf Popkiewicz, archeologo a capo della missione, ha spiegato che il livello del suolo originale, su cui vissero le antiche popolazioni neolitiche, è rimasto preservato. Questo straordinario stato di conservazione potrebbe rivelare importanti dettagli sulle abitudini e la vita quotidiana degli abitanti di allora.
Un soldato collezionista di antiche monete?
Tra i reperti più curiosi rinvenuti vi è un assortimento di circa 30 monete, risalenti a diverse epoche storiche, trovate nelle acque poco profonde di una laguna vicino alla tomba del soldato. La serie include sesterzi romani, un follis bizantino del X-XI secolo, monete dell’Impero Austro-Ungarico e una britannica dell’epoca della regina Vittoria. Secondo Popkiewicz, è possibile che il soldato tedesco (o un suo commilitone) fosse un collezionista di monete antiche, portandole con sé durante la campagna militare e forse perdendole o lasciandole in loco al momento della sua morte.
La 73ª Divisione di Fanteria, in cui si presume prestasse servizio il soldato sepolto, ha attraversato diversi territori europei nel corso della guerra, e potrebbe essere proprio questo il motivo della presenza di monete di origine diversa. La natura storica e non corrente delle monete, rinvenute in prossimità della sua tomba, solleva interrogativi affascinanti sulle motivazioni che portarono alla loro presenza.
Tracce di insediamenti mesolitici e neolitici
Oltre ai reperti della Cultura delle Anfore Globulari, sono stati rinvenuti utensili microlitici di probabile datazione mesolitica. Questo indica che l’area potrebbe essere stata abitata in modo intermittente anche durante il periodo mesolitico. La scoperta ha spinto gli archeologi a pianificare scavi di più ampia portata per il prossimo anno, con l’obiettivo di approfondire la comprensione delle fasi di occupazione del sito e dell’utilizzo del territorio.
Una combinazione unica tra archeologia e storia moderna
Il Parco Paesaggistico di Wdecki, oggi popolare meta turistica e riserva naturale, sembra essere stato un luogo prediletto anche dalle popolazioni preistoriche. La posizione del fiume Wda, con la sua portata stretta, offriva condizioni favorevoli per l’insediamento umano e la continuità di utilizzo del territorio suggerisce una sua centralità per varie epoche della storia.
Questa scoperta non solo arricchisce la comprensione della storia antica della regione, ma offre anche uno spunto di riflessione su come le vicende della Seconda Guerra Mondiale abbiano inciso su un luogo già abitato e culturalmente significativo.