Se fotografare per la polivalente Veronica Bronzetti equivale a una sua (cit) «fuga dal reale», la tecnica della multiesposizione proietta, con il suo oscillare, le impressioni ricevute dalla realtà verso un punto di mobilità che rifiuta la consistenza intatta della forma, conferendo all’equilibrio originale una stabilità sfuggevole, una sensazione di “sbilanciamento” e di “incompiutezza”. Data questa prospettiva, le differenti tendenze caratterizzate dallo sviluppo logico della fotografia commerciale (da fashion photography a food photography) non sono tuttavia inconciliabili contrapposizioni con le ricerche artistiche del suo bagaglio culturale e della crescente mediazione dialettica
A #Brescia si combatte il Coronavirus con tutti i mezzi.
In trincea. Medici, infermieri in prima linea. E la gente è sui balconi. Ad applaudire. A cantare. A ringraziare. A pregare. #andràTuttoBene 🌈🌈🌈
SIAMO TUTTI CON VOI
Coronavirus, Mibact: Online su YouTube L’Italia Chiamò, Il live stream solidale a favore della Protezione civile Musei, artisti e giornalisti uniti nella solidarietà Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il turismo ha aderito a “L’Italia…
Anche pinacoteche, fondazioni, gallerie d'arte, ed esposizioni si fermano per contrastare il virus? Si, anzi 'ni'. Non è infatti del tutto così: molti musei hanno previsto la possibilità di fruire GRATUITAMENTE dell'incredibile patrimonio artistico presente sul territorio italiano. Sedetevi, mettetevi comodi. Inizia il tour.
Una frase di Simone de Beauvoir, papessa del femminismo, e un'opera Klimt. Entrambe basate sulla sottolineatura della parte culturale notevolissima che contribuisce a trasformare il genere femminile in donne vere. Così si può dire, naturalmente del mondo maschile. Uomini non si nasce, lo si diventa. Il rapporto tra corporeo ed extracorporeo, uniti in un'unica sfera, produce ciò che siamo. Una donna o un uomo bellissimi, ma privi d'aura, precipitano nel vuoto. E questo, solo per fare un esempio, superficiale, ma immediato. Siamo pertanto chiamati quotidianamente alla Creazione, secondo un concetto di libero arbitrio ottimamente espresso, in chiave neoplatonica, da Pico della Mirandola
“Da piccolo vedevo mia madre dipingere in casa, dipingeva spesso autoritratti. La ricordo bene mentre si faceva un autoritratto, uno dei suoi quadri preferiti se lo tiene sul caminetto ancora oggi e se lo guarda”. E cosa pensavi mentre la vedevi dipingere? Mi piaceva vederla disegnare perché mentre lo faceva riusciva anche a parlarmi, a badare a me e mentre dipingeva ricordo che era rilassata e mi chiedevo come riuscisse a dipingere così bene senza sforzarsi, e con un sorriso accennato, leggera e in pace"
"È un progetto legato al senso di appartenenza e al concetto di memoria, di identità, di frammentazione e di tempo. Ragionando sulle mie origini e attraverso la scelta e la manipolazione di un personale materiale d'archivio, sviluppo delle immagini sospese nel tempo, che rappresentano una parte del mio vissuto che torna ad essere visibile e che possono essere lette come una sorta di autoritratti. Questo lavoro nasce dunque da un archivio, come luogo di attivazione del presente attraverso la memoria e per riflettere sulla funzione che svolgono le immagini, in particolare la fotografia".
Orso d'argento a Elio Germano, eletto migliore attore al Festival di Berlino, per Volevo Nascondermi di Giorgio Diritti in cui interpreta il pittore Antonio Ligabue. "Lo voglio dedicare, questo premio, a tutti gli storti, tutti gli sbagliati, tutti gli emarginati, tutti i fuori casta e ad Antonio Ligabue e alla grande lezione che ci ha dato, che è ancora con noi, che quello che facciamo in vita rimane."
"L'opera che ho presentato al Premio Nocivelli 2019 è Specchi dell'Anima. Quest'opera realizzata nel 2018 vuole riassumere la leggerezza dell'anima dei bambini. Gli hula hoop sono rappresentati come degli specchi che riflettono appunto l'anima, spensierata e giocherellosa, dei piccini, così come il cielo e le nuvole. L'opera è un collage digitale, ovvero, ho ritagliato le fotografie e le immagini sul software di grafica vettoriale Adobe Photoshop e poi ho assemblato insieme il tutto. Ho scelto quest'opera perchè è una delle opera che mi sta più a cuore, probabilmente perchè è quella che mi rappresenta di più"
"Pittura acrilica, olio, polvere e vari residui (capelli, peli di pennello...) si mischiano per creare vari effetti pittorici e rendere nella materia il processo di creazione che comprende fasi vive, di lavorazione e fasi “fisse” di osservazione, riposo e accumulazione di residui. Ho scelto quest’opera per la mia prima partecipazione ad un premio di tale importanza perché mi rappresenta in modo “sincero”. E’ un tentativo di esplorare il vero significato dell'autorappresentazione, cioè il compito paradossale di dover fissare l'immagine di un soggetto in sé incompleto, in costante mutamento. Esplora i temi ricorrenti della mia creazione come la confusione delle dimensioni, la coesistenza della vita e la morte o la corruzione inarrestabile dell’essere e della stessa opera d’arte".