Redazione

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa

I colori della musica, le cover musicali firmate dai grandi della pittura

Quando le copertine dei dischi vengono affidate al genio creativo del pittore. Dalla Banana di Warhol per i Velvet Underground al “pantheon” pop di Blake per il Sgt. Pepper beatlesiano. Poi Haring, Serra, Opie… E in Italia? L’apripista è stato Mario Schifano. l 12 marzo del 1967 i Velvet Underground pubblicano il loro primo album, il “disco della banana”, prodotto e illustrato dal pigmalione Andy Warhol. Nel giugno dello stesso anno, Peter Blake realizza la copertina di Sgt. Pepper’s lonely hearts club band, ottavo, sovversivo lavoro dei Beatles: dopo l’incontro con il Flower Power (la cultura hippy), i Baronetti stravolgono le convenzioni discografiche britanniche con le loro uniformi da circo in raso rosa, azzurro e giallo. Infine, in autunno, a Roma, le esecuzioni live del Piper vengono riprese in chiave prog-pop-jazz da un insolito gruppo, Le stelle di Mario Schifano: mentore è lo stesso artista, che cura anche la cover del disco con un suo dipinto coevo.

Conosci la storia e l'uso propagandistico della statua della chimera? Scoprili in un minuto

Com’è noto, il mostro (datato alla fine del V secolo a.C.) appare ferito, la testa caprina sollevata verso un lato (dove doveva trovarsi, forse, in origine, la figura di Bellerofonte, che, secondo il mito, uccise la Chimera in un terribile scontro), mentre si ritrae sulle zampe posteriori, con il corpo in grande tensione che lascia intravedere la muscolatura e le ossa, la bocca spalancata, sofferente. La coda, serpentiforme, fu rinvenuta spezzata e ricreata ex novo nel XVIII secolo. L’iscrizione Tinscvil su di un arto ne indicò, da subito, l’appartenenza etrusca.

Capire Emilio Isgrò, l’elogio della cancellatura

Emilio Isgrò intende eliminare il velo dell’apparenza, della percezione consolidata e dei falsi valori a favore della ricerca di una più vera realtà. Ambisce così a riscrivere, con insolenza e umiltà, la storia del mondo. Operazione di sottrazione, da lui trasformata in occasione di ricca articolazione di significati, ora elegantemente ironici, ora irriverenti e provocatori, la cancellatura è la base della sua poetica. Figlia di un tempo di avanguardia, riflette la necessità di scendere nell’agone con un gesto irrevocabile e insieme con l’idea di chiudere in modo definitivo con la stessa avanguardia.

Tintoretto, la pelle luminosa della casta Susanna: struttura, impaginazione, “regia” e significato dell’opera

L’atmosfera, all’apparenza serena – sul fondo si muove, accarezzando la superficie di un laghetto, un gruppo di anatre mentre, poco distanti, due cervi si abbeverano -, nasconde però una doppia insidia. L’attenzione dell’osservatore è immediatamente attirata dalla figura in primo piano, quella di Susanna, che, in virtù di un utilizzo della luce sapientemente studiata da Tintoretto, risplende nella sua carnagione chiara – che prevale su una vegetazione ombrosa – simile ad una dea pagana più che ad un’eroina biblica

Salento, la fonte sacra della Poesia e il santuario della piscina naturale. Il video

Nell’area adiacente il sito archeologico di Roca Vecchia che sorge e si estende su un promontorio con la torre cinquecentesca. Si tratta di uno tra gli insediamenti archeologici più importanti del bacino del Mediterraneo soprattutto per quanto riguarda l’età del Bronzo della quale ne rappresenta una straordinaria testimonianza storico religiosa. Il Castello fu eretto nel XIV secolo e posizionato a strapiombo sul mare Adriatico. Le grotte scavate nelle scogliere calcaree di Roca Vecchia sono state utilizzate da monaci basiliani che, in passato, vivevano come eremiti in questi luoghi

Sai qual è il significato dello specchio nell'arte e nel cinema? L'analisi

Mentre nel medioevo era legato ai rischi della vanità femminile o alla perdita dei contatti con il mondo - mito di Narciso - lo specchio, nella modernità diviene sempre più il simbolo del doppio che si manifesta all'esterno di ognuno di noi e alla complessità della psiche. La diffusione novecentesca dello specchio nell'arte e nel cinema è sorretta soprattutto dal pensiero freudiano e dalla psicanalisi, che dà forma alle stratificazioni psichiche dell'essere umano, caratterizzato da profonde contraddizioni, tra regole morali, desideri basici, aspettative sociali ecc. Nell'occhio che guarda. lo specchio riporta una condizione esterna di somma delle proiezioni psichiche e del vissuto. Ma l'ossessione nei confronti del "chi sono" e "come vengo visto dagli altri" trova sviluppo, soprattutto a partire dalla fine dell'Ottocento, nella forma dell'autoritratto - pensiamo a Van Gogh - che altro non è che una forma pittorica di analisi speculare

Capire Paul Klee in pochi minuti. Analisi esordi e svolte stilistiche

Le primissime acqueforti sono caratterizzate da uno stile simbolico, completamente figurativo, dove la linea è dominante. Sono lavori che testimoniano l’altissima abilità tecnica, la fantasia e l’inventiva di Klee. Si tratta di opere in cui prevale l’intento socio-critico, contraddistinte dalla teatralità della composizione e in cui si osservano anche motivi fantastici, che svelano un certo gusto onirico e a tratti caricaturale. Complessivamente lasciano trasparire, insieme all'influenza di artisti a Klee coevi e ai retaggi classici di una colta classe borghese, la sua personalità ironica e sognatrice

Rosso Fiorentino – La disputa con i committenti, quei Santi che paiono diavoli

Resta certo il fatto che l’opera venne rifiutata, finendo allocata in una chiesa del Mugello; e le traversie cui andò incontro hanno lasciato tracce evidenti sul dipinto stesso, come hanno dimostrato le analisi radiografiche e spettrografiche, determinando, oltre che l’incompiutezza (che si evince dal viso di Gesù - con quattro occhi -, dalle mani di Maria e dal manto di san Girolamo), sostanziali cambiamenti sul piano iconografico. Le due figure dei santi che potevano essere collegati alla committenza, san Leonardo e san Benedetto - omonimo del padre della vedova che aveva lasciato il denaro per pagare la pala -, furono infatti rispettivamente trasformate in santo Stefano e in sant’Antonio Abate

Versace – L’estro ri-creante. Il rapporto dello stilista Gianni Versace con l’arte

Quando moda ed arte sono un binomio inscindibile. Il geniale itinerario di Gianni Versace ripercorso per Stile dal fratello Santo. “In ognuno dei suoi abiti ispirati a quadri o sculture è possibile ritrovare sia il paradigma originale che lo slancio e l’impegno volto a rimodellarlo in forma diversa e vitale”. Un impegno che prosegue - tra continuità e cambiamento - con l’opera di Donatella