Redazione

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa

Scandalosa Lavinia Fontana. Le difficoltà d'essere artiste nel '500. Il video delle opere

Si sposò a condizione di poter continuare la carriera artistica. Lavinia Fontana (qui accanto, nell'autoritratto), pittrice protofemminista, non esitò ad affrontare soggetti “impossibili” per la morale dell’epoca, come i nudi di entrambi i sessi. Per quanto riguarda le opere religiose, esse non furono inizialmente ben accolte: se si tollerava che una donna si “sporcasse” le mani per dar vita a quadri di piccole dimensioni, ben più difficile era accettare che realizzasse una pala d’altare. Lavinia Fontana sconfisse anche questo pregiudizio: una sua pala, eseguita nel 1589, finì addirittura all’Escorial. a lavinia 2

Assassinio al pascolo

ICONOGRAFIA - La vicenda di Panacea, fanciulla massacrata a colpi di fuso dall’orribile matrigna. Una sorta di anticipazione in chiave religiosa delle fiabe di Biancaneve e della Bella dormiente

Vertigine blu. I faraglioni di Capri visti dal drone. E siamo all'altezza di Zeus. Il breve video

Il mare erose le rocce che stavano accanto e risparmiò, temporaneamente, questi straordinari pinnacoli che risultarono più coriacei. Li vedremo tra un attimo, mentre il drone si alza lievissimo, assumendo il punto di vista di Zeus. Dalla costa, ma sulla linea del mare, l'occhio dell'imperatore Augusto si compiaceva, dai giardini della propria villa, di queste mastodontiche sculture naturali. Siamo a sud-est dell'isola di Capri. Quelli che vediamo sono i faraglioni, cioè scogli rocciosi a picco che emergono dai flutti nei pressi della costa. Il termine non è specifico per i giganti di Capri, ma viene utilizzato, per analoghe formazioni, presenti, in forme più o meno diverse, nei mari del mondo. Il primo, che si presenta unito all'isola è il Faraglione di Terra o Saetta ed è alto 109 metri. Il secondo, proteso nel mare, è quello di Mezzo o Stella che svetta nel cielo per 81 metri e che presenta una cavità, una galleria naturale lunga 60 metri. Mentre il terzo, più avanzato, è il Faraglione di Fuori o Scopolo. Quest'ultimo - alto 104 metri - è molto noto poiché è l'unico habitat della meravigliosa lucertola azzurra

Masao Yamamoto, raffinatissime carezze. Le foto-oggetto. Qui il video

Masao Yamamoto (nato nel 1957 a Gamagori città in Prefettura di Aichi, in Giappone) è un notevolissimo fotografo giapponese conosciuto per le sue piccole fotografie, che cercano di trasformare le stampe fotografiche in oggetti. Yamamoto ha iniziato i suoi studi d'arte come pittore, presso l'artista Goro Saito, nella propria città natale. Egli usa attualmente fotografia per catturare le immagini che evocano ricordi. Il confine tra pittura e fotografia diminuisce nelle sue superfici di stampa. Dipinge le immagini tonalmente con il tè. I suoi soggetti sono nature morte, nudi e paesaggi. Compie anche installazioni d'arte con le sue minuscole fotografie per mostrare come ogni stampa è parte di una realtà più grande

Claudio Filippini, l'essenza delle cose

  Le opere che guardiamo sono il risultato del raffinato lavoro del pittore Claudio Filippini. L’artista, con cura certosina, totale padronanza del disegno e delle composizioni dei colori, accarezza e leviga le sue creazioni, passandole e ripassandole, sino a raggiungere…

Emanuele Dascanio – Iperrealismo stupefacente per matita e occhio

Uno straordinario virtuoso della matita - e non solo - un iperrealista che riscuote un notevole successo in tutto il mondo. Emanuele Dascanio nasce a Garbagnate Milanese nel 1983. Dopo essersi diplomato al Liceo Artistico Lucio Fontana di Arese, nel 2003 si iscrive all’accademia di Brera, sezione pittura. "Avendo appreso di vivere in un contesto decadente per la stessa pittura, la abbandona dopo sei mesi" è scritto nella sua nota biografica.

Un antico lavatoio diventa galleria d'arte. E appare la "veronica" di Maurizio Cesarini

Un abitante di Quezzi, un quartiere genovese sovrastante il luogo dell'ultima alluvione, non riuscendo più a sopportare il degrado in cui versavano gli antichi lavatoi comunali, decide di far ritornare all'ottocentesca bellezza questo bene culturale. Con le proprie forze e praticamente "in solitaria", inizia una lenta opera di pulizia, libera questi vecchi lavatoi da ciò che nel tempo erano diventati: una discarica a cielo aperto al centro di un quartiere popolatissimo. Ora dopo mesi e mesi di lavoro Stefano Molfino, questo il nome dell'artefice di questo restyling, l'opera di pulizia è giunta quasi al termine e chiede ad un artista un'azione site-specific su questi lavatoi perché possano assumere ulteriore bellezza. Angelo Pretolani prende a cura l'idea e invita amici artisti a intervenire con opere pensate appositamente per questo luogo; dopo l'encomiabile lavoro di Molfino, ecco dunque un ulteriore intervento nel tessuto sociale della città, un'azione di public art atta a rivalutare l'ambiente cittadino a lav 3