Arriva la polizia! Haring è impegnato in un disegno nel tunnel della metropolitana. I poliziotti vogliono arrestare quel diabolico disegnatore che "imbratta" gli spazi pubblicitari vuoti. Il braccio della legge non può compiere valutazioni estetiche ed essere un po' elastico, anche se i disegni sono tracciati con il gessetto bianco, deperibile. Haring è spesso seguito da un amico, con la telecamera. Così la sequenza viene completamente ripresa.
Finzione o realtà che sia, il video First Kiss, sta attraversando come un brivido l'arcipelago del web. Postato da poche ore è stato visto da più di 23 milioni di persone in tutto il mondo. Il racconto? Semplice e basico, come piace sul web. Pareti spoglie, un ragazzo e una ragazza. Imbarazzo. Qualche frase. Sembrano non conoscersi. Poi si baciano. E la scena si ripete. Dieci uomini e dieci donne.
Utilizzando apparecchiature messe a punto da un'impresa spagnola, che risulta tra le migliori al mondo nel campo della ricerca tecnologica applicata ai Beni culturali, gli studiosi, nel mese di marzo, scenderanno nella mitica tomba del faraone egizio per "aprire" un varco elettronico nella sala murata. Poi, anche attraverso microtelecamere, sarà possibile entrare visivamente e non invasivamente nella camera funebre per intatta dai tempi della sepoltura di una seconda persona, che condivide, per l'eternità, l'appartamento funebre del giovane faraone, morto a 19 anni anni
Il 5 marzo parte, al Museo Egizio, il primo step dell'originale rassegna articolata in tre luoghi e quattro tempi, che racconta influssi e innesti spirituali, sociali, politici e artistici originati da culti ed elementi di stile nati o transitati per la terra del Nilo, che si inserisce in una più ampia riflessione di approfondimento sulle relazioni di Pompei con le grandi civiltà affacciate sul Mediterraneo.
La fotografia di nudo russa offre una serie di varianti, che si discostano dal modello dominante di matrice europea e statunitense che osserva il corpo nei suoi valori plastici e che tende, pertanto, a sottolineare, in una progressiva dissoluzione dello scenario retrostante, spesso giungendo al bianco e nero, il corpo come una forma, priva di ogni stratificazione culturale. La produzione dei fotografi dell'ex Urss è molto variegata e, nonostante esistano ricerche condotte nell'ambito del minimalismo occidentale, non mancano persistenze ottocentesche, sotto il profilo della messa in scena e della scenografia, nonché citazioni al pittoresco e alla pittura.
Pochi fotogrammi; un anziano corpulento e barbuto, dal passo deciso, accanto a una donna, cammina lungo il marciapiede parigino ed evita la macchina da presa, uscendo dal campo visivo del film. Questi sono gli unici fotogrammi rimasti di Degas, mentre si muove, e vive. La postura sembra raccontarci, anche se per pochi istanti, molto del carattere del maestro. La ripresa fu casuale. Soltanto dopo lo sviluppo della pellicola, ci si accorse che quel signore, transitato da pochi istanti davanti a una caffetteria, era lui, il grande maestro. Gli restavano due anni di vita. Sarebbe infatti morto nel settembre 1917.
Ecco la nuova versione di Atlas, il robot progettato per operare all'esterno e all'interno degli edifici. Atlas sa anche camminare sulla neve scivolosa, sa evitare di cadere, bilanciando e compensando i pesi e, se viene fatto cadere, è in grado di rialzarsi, come un essere umano. Questa era considerata, fino a poco tempo fa, una difficoltà immensa, da risolvere da parte dei progettistie dei costruttori. I sensori presenti nella sua testa gli permettono di evitare gli ostacoli, di valutare il terreno, di manipolare oggetti. E si avvicina talmente alle modelità del comportamento umano, che noi proviamo, osservando queste immagini, un moto di simopatia e di compassione quando deve affrontare situazioni di difficoltà. Per questo il video realizzato sul nostro gemello meccanico ed elettronico sta facendo il giro del mondo
L'obiettivo del fotografo Karl Baden: scoprire il ruolo, attraverso un’analisi che dura da decenni, dell’invecchiamento e dello scorrere inesorabile delle lancette verso la fine, nella vita quotidiana...
L’artista americano, trasferitosi a Mantova alla ricerca dei nodi teorici e delle applicazioni prospettiche più ardite, è uno dei pochi al mondo in grado di offrire una pittura di straordinaria illusione, basata su formule geometriche e matematiche. Siamo entrati con lui nelle stanze misteriose in cui viene svelato il nucleo più ardito dell’arte anamorfica. Se il nucleo centrale del disegno si basa sulla prospettiva di fuga centrale e reale, le linee più distanziate dal centro si arrotondano, come se seguissero la curvatura dell’occhio. L’artista tiene conto dell’interazione delle due regole prospettiche per produrre gli straordinari effetti visivi dei suoi dipinti.
La cultura anglosassone seppe elaborare, sulla linea del Romanticismo, le immagini più dolci, sentimentali e lievemente malinconiche dell'Ottocento. Con una cornice fiabesca, spessa legata a paesaggi arcani, gli artisti britannici riuscirono a conferire alle tele quel senso di intimità, di dolcezza, di protezione e mistero che ci fa osservare il mondo da un punto di vista incantato. Un piccolo incanto che assecondiamo con alcuni quadri