STILEarte Venezia - La mostra a Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento veneziano, dal 4 luglio al 19 ottobre 2015
Double Bind & Around - All'HangarBicocca la mostra dedicata all'artista spagnolo. Affascinato dalla statuaria romana e dall’architettura barocca del XVII secolo, (trascorre un anno a Roma nel 1991), Juan Muñoz ha indagato il rapporto tra la figura e il contesto espositivo. Egli ha esplorato nuove possibilità di distorsione dello spazio, utilizzando prospettive ardite e cambiamenti di scala, non solo per coinvolgere le capacità sensoriali e percettive dello spettatore, ma anche e soprattutto per creare una tensione psicologica nell’individuo che fruisce delle opere. Il suo interesse per l'arte dell’illusione lo ha portato a trasmettere un forte senso di ambiguità ed enigmaticità, dove i confini tra realtà e finzione si assottigliano, accrescendo un articolato gioco di contraddizioni e paradossi.
Sì’, mi considero - pur fra le numerose frequentazioni - un “isolato” nel panorama artistico italiano. Ricordo le affettuose, ma accese discussioni con il caro Morlotti... o le polemiche su certo astrattismo, quando arrivai a dipingere in una natura morta - era il 1940 - il “Kn” (quello che era considerato, appunto, il “vangelo” degli astrattisti) poggiato su una sedia molto vangoghiana e sovrastato da una candela.
LA MOSTRA fino al 30 agosto 2015 al Palazzo Chiablese, Polo Reale
Da un lato il significato più genericamente riferito alla figura umana, nella sua nudità, in quanto oggetto di studio e di rappresentazione nelle arti figurative (nell’accezione lata di “mettere allo scoperto, liberare da ciò che avvolge o riveste o ricopre”), e dall’altro il senso figurativo di “mettere in evidenza, scoprire senza reticenze o sottintesi”. Si tratta di ventuno opere che raccolgono una selezione di ritratti di artisti italiani su richiesta da parte dell’artista di una libera interpretazione soggettiva dell’arte
Figura carismatica della politica italiana dell'Ottocento, scrittore celebrato, intellettuale acuto, Masssimo Taparelli, marchese d'Azeglio, fu un artista di rilievo. Si distinse nella pittura di storia e nei paesaggi con figura. Una tecnica meticolosa, una stesura accurata, secondo le regole accademiche
Alla fine degli anni Sessanta, Giorgio Griffa (Torino, 29 marzo 1936) abbandona la figura per intraprendere una ricerca fondata sulla valenza del gesto e sulla capacità della materia di interagire con l’uomo. In seguito, nella sua opera si farà strada il bisogno
di aprirsi alla memoria millenaria dell’arte. L’intervista di Stile
Nell’aprile 1932 partecipa a una mostra futurista che si tiene a Trieste con la fotografia io+gatto, opera che entusiasmò Filippo Tommaso Marinetti con il quale collaborerà, anche a diverse esposizioni successive. Io+gatto nasce dalla sovrapposizione del viso di una donna – quello di Wanda stessa - con l’immagine di un muso di un gatto. L’opera conosciuta internazionalmente la consacra fra le poche fotografe futuriste e tra di loro, come la migliore
Una mostra da Sotheby's, negli Stati Uniti, asseconda la corsa delle quotazioni dell'esponente italiano dell'Arte povera. Nell'articolo tutte le opere in esposizione e le quotazioni dell'artista, recentemente incoronato a Versailles
Riproponiamo l'intervista di Enrico Giustacchini a Elio Fiorucci, straordinario creatore di immagini affidate con inesauribile inventiva ad un mondo parallelo, fantasioso ed ironico. Il rapporto di simbiosi con la Pop Art. Quando Andy Warhol si “espose” nella vetrina del suo store a New York. La performance milanese di Keith Haring e il film interpretato da Jean-Michel Basquiat