“Non c’è due senza tre” sentenzia, sorridendo, Gualtiero Marchesi. Parla di mozzarelle: e parla insieme di Forma e di Essenza, e della complementarità dei due elementi.
Una mostra a Rimini promossa dal Meeting per l’amicizia tra i popoli e dai Musei Vaticani indaga ai raggi X il ciclo michelangiolesco, anche alla luce dei nuovi studi che ne hanno accompagnato il discusso restauro
Sgarbi ricostruisce le linee fondamentali della scoperta dell’io e dell’anima nella pittura tra ’500 e contemporaneità. “L’uno e il nessuno” in una grande mostra che esplora il concetto sofferto d’identità
In contrasto con “Novecento”, il movimento chiarista sostituì il predominio dei valori volumetrici con la fusione nella forma della luce e del colore, passando dall’imperante concezione classicista ad una linea di tendenza inevitabilmente neo-romantica
Si conclude in questo numero la “trilogia” che Gualtiero Marchesi ha voluto dedicare al genio di Kazimir Malevich. Dopo il “Quadrato nero su fondo bianco” ed il “Quadrato bianco su fondo bianco” - opere chiave dell’itinerario dell’artista russo - Marchesi eleva il suo inno alle più elevate e tipiche strutture compositive suprematiste. Uno dei piatti classici marchesiani, la costoletta alla milanese, è riproposto nella versione più “disarticolata” e frammentata: il vitello - tagliato alto, impanato e fritto nel burro - viene ridotto a dadini, così da permetterne la cottura su una superficie complessiva più ampia, con conseguente minore dispersione dei succhi e maggiore croccantezza.
A confronto con il noto artista americano, tra i primi concettuali del Novecento. Dalla storia degli anni ’60 al passaggio alla Land art fino alla coincidenza espressione-architettura
Nel cuore del Dadaismo: una mostra a Venezia ricostruisce il big bang dell’avanguardia come rifondazione del mondo. I contrasti con il Futurismo e la forza di un movimento che rese grevi le notti di Lenin
Andrea Baboni presenta su Stile una serie di disegni del maestro livornese mai pubblicati prima, tra cui un eccezionale studio per "L'assalto alla Madonna della Scoperta", forse la più bella scena di battaglia dipinta nell'800
Formulate nuove teorie sulle donne del Filipepi. L’angelo di bellezza ideale e sublimata era in realtà una modella in carne ed ossa: Simonetta Cattaneo, amante di Giuliano de Medici
Perché i colori “sbagliati” di Matisse e Derain ci emozionano tanto? E perché nei quadri “tutti blu” di Pablo Picasso la riconoscibilità del soggetto non è compromessa dall’uso di un’unica cromia? Una nuova scienza, la neuroestetica, studia il rapporto tra l’arte e la mente umana