Fino all’aprile del 2023, l’opera ora rimossa dal soffitto della ‘Galleria’ del museo, viene restaurata in pubblico, direttamente nella Museo della Casa Buonarroti. La figura femminile di Artemisia, che ritrae “l’inclinazione a creare arte” era originariamente nuda ed è stata censurata, intorno al 1680, con l’aggiunta di drappeggi e veli
L' anfiteatro ha un diametro di 44 metri di diametro ed ha un'arena di circa 27 metri. Ciò lo rende uno delle più piccole strutture di questo tipo, nel mondo romano. La datazione preliminare suggerisce che l'anfiteatro sia stato costruito durante il I secolo d.C. Poi, dopo due secoli, fu abbandonato. ma rimase in uso solo per circa due secoli fino all'abbandono.
“Guardando indietro, ora, a quei primi schizzi che ho dipinto, sono sconvolto da quanto siano pessimi. Tuttavia, la cosa grandiosa della pittura è che stai dando la tua interpretazione individuale di qualunque scena tu abbia scelto. Poiché ti obbliga a sederti e fare un'osservazione attenta del soggetto selezionato, scopri molto di più su di esso che semplicemente puntando una fotocamera e puoi giungere a un risultato che probabilmente è quasi identico alla fotografia".
Il progetto Repair Project (Reconstructing the past: Artificial Intelligence and Robotics meet Cultural Heritage) è entrato nella sua seconda fase di sperimentazione. Grazie ad una tecnologia d’avanguardia, il progetto contribuirà alla ricomposizione delle migliaia di frammenti degli affreschi della Casa dei Pittori al lavoro e della Schola Armaturarum, conservati nei depositi del Parco archeologico di Pompei
La donna fu sepolta in un cimitero misto, in cui venivano collocati defunti di origine e cultura romana e anglosassoni. Siamo verso la fine dell'impero. Il cristianesimo si è diffuso ed è divenuto religione di Stato. I Romani non cremano più i propri defunti, ma li depongono in bare, in attesa della Resurrezione. E' in questo periodo che, nei ceti di maggior potere politico ed economico, si fa anche ricorso a costose bare di piombo, nel tentativo di ridurre l'esposizione del congiunto ad agenti degradanti. In molti casi, come avverrà nel medioevo europeo, le tombe di piombo indicano anche particolari trattamenti di mummificazione del cadavere
Carpaccio le aveva raffigurate entrambe su quella che, in origine, quasi certamente era un’anta di porta a soffietto posta tra due ambienti di un raffinato, privatissimo interno veneziano.
Come risulta per altri piviali inglesi, è probabile che anche questo fosse stato donato al papa dal re di Inghilterra Edoardo I, a titolo di ringraziamento per i servigi che aveva svolto quando questi, prima di essere eletto papa, e prima ancora cardinale, era stato coinvolto in qualità di maestro generale dell'ordine per conto di Bonifacio VIII nell'arbitrato che vedeva contrapposto il sovrano inglese al re di Francia Filippo il Bello
Gli studi e le ricostruzioni delle impronte digitali del grande pittore portavano già lontano lontano. La tipologia delle impronte stesse rimandavano ad una possibile origine levantina. Ciò confermava già, sotto il profilo genetico, la teoria per la quale Caterina, la madre del futuro autore della Gioconda, fosse una schiava giunta da Oriente
La deposizione del tesoro è stata datata intorno al 1643, grazie alla mancanza di monete coniate in un periodo successivo. Ulteriori indizi provengono dal punto esatto del ritrovamento, avvenuto presso un incrocio lungo un antico sentieri esattamente a 2metri e 40 centimetri di distanza da due sezioni perpendicolari del muro medievale.
La singolarità della sepoltura è oggetto di studio ed è probabilmente collegata a un'anomalia del defunto, che fu onorato con depositi votivi, ma sigillato, rispetto ad un possibile ritorno in vita e circondato da chiodi piegati