Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

Van Gogh passò in questo punto l'ultima giornata di pittura. Dipinse radici attorte. La scoperta

Non si allontanò troppo dal centro abitato, quell'ultimo giorno, Van Gogh. Posò il proprio cavalletto in via Daubigny, ad Auvers sur l'Oise, un piccolo centro a una trentina di chilometri da Parigi, dove si era trasferito da alcuni mesi dopo aver lasciato la Provenza. Uno studioso di Van Gogh avrebbe trovato il punto esatto in cui l'artista lavorò a quello che viene ritenuto il suo ultimo quadro, Le radici, un'opera rettangolare formata, a livello della tela, dall'accostamento di due quadrati; un formato singolare - che caratterizza altre sue opere dell'ultimo periodo - in cui era possibile dirigersi verso l'astratto e il presagio dell'informale

Trovato un tesoro d'arte sotto i mosaici e nel pozzetto. Gli affreschi dei primi abitanti della laguna di Venezia

Nel IX secolo i pannelli erano incorniciati da festoni decorati con cornucopie contrapposte, melograni e animali simbolici. Lo stile porta a pensare che essi fossero molto vicino alla cultura longobarda e carolingia e che meno risentissero dell'influsso bizantino.Queste decorazioni si integravano con un arredo architettonico e plastico di elevata qualità (cibori, altari, stipiti, plutei) che, riusati, in molti casi risultano ancora essere all'interno della chiesa. Due nuovissimi frammenti di un ciborio di IX secolo sono emersi proprio durante questa campagna di restauri

Raffaello retroilluminato. La "mostra impossibile" di Urbino riunisce tutte la opere del maestro

Ferdinando Bologna, che ha curato la selezione e il catalogo delle opere di Raffaello in mostra, sosteneva: “Le Mostre impossibili consentono una più approfondita conoscenza delle opere ed un accostamento, per confronto, di opere che sono normalmente lontanissime fra di loro. Soprattutto, questa nuova generazione di riproduzioni d'arte, ad altissima definizione e a grandezza naturale, consente un approccio agli originali che gli originali stessi, nelle condizioni in cui normalmente si trovano, sia nei musei sia nelle sedi proprie, non consentono“. Infatti le riproduzioni sono stampate su un tessuto trasparente e retroilluminate e questa soluzione, oltre a conferire una particolare suggestione ai dipinti, consente di cogliere dettagli e sfumature difficilmente apprezzabili nelle tele originali ad occhio nudo o nelle riproduzioni a stampa.

Distrutto. Com'era il quadro di Flandrin che era stato dipinto in Italia e destinato alla cattedrale di Nantes

"Il quadro andato distrutto - ha detto Stéphane Paccoud, Conservatore capo del Musée des Beaux-Arts de Lyon - è un'opera importante nella carriera del pittore e offre un lato toccante, poichè il soggetto del risanamento dei ciechi, indicato dalla diocesi di Nantes, lo riguardava direttamente. All'epoca, il pittore aveva gravi problemi agli occhi e temeva di diventare cieco". Sempre a Roma, nello stesso anno - 1836 - dipinse il Giovane nudo seduto sulla riva del mare, una delle sue opere più rinomate. oggi al Museo del Louvre.

Un foglio filatelico celebra Raffaello nell'anniversario della morte. Corsa alle Poste italiane. Anche on line

Una tiratura di 20mila copia, vendita negli uffici postali filatelici e anche sul sito delle Poste. Nel foglio, i francobolli che riprendono l'Autoritratto, conservato nelle Gallerie degli Uffizi a Firenze, il Trionfo di Galatea – Villa Farnesina a Roma -, Madonna col Bambino – Casa natale di Raffaello a Urbino -. I francobolli sono relativi al valore della tariffa B zona 2 50g, pari a 3,90 euro. Rarità nella rarità per gli annulli speciali del Quirinale e di Urbino Sposalizio della Vergine – Pinacoteca di Brera a Milano

L'anello della nonna. Pensava che fosse un granato, era un rubino da 1 milione e 600mila euro. La storia

Eredità o passaggi di proprietà possono riservare grandi sorprese. Con il passaggio delle generazioni tante informazioni - anche familiari - non vengono trasferite o si perdono. Così può capitare che un quadro sottovalutato sia un dipinto di grande valore e che un anello della nonna, indossato per valore affettivo, ma ritenuto privo di valore commerciale abbia invece una valutazione straordinaria. Abbiamo visto, nei mesi scorsi, il ritrovamento e l'attribuzione di una tavoletta di Cimabue, che era conservata nella cucina di una vecchia casa. In queste ore, un esperto di Christie’s Ginevra, ha raccontato a Wewealt un caso analogo di grande interesse riferito ai gioielli

La notte, le luci, i riflessi. Come l'incanto dei lampioni cambiò radicalmente la pittura

Un secolo importante di trasformazioni, il 19 ° secolo vide il paesaggio notturno evolversi radicalmente con l'apparenza di illuminazione artificiale. Lungo buio, la notte si illumina gradualmente, adornandosi con atmosfere più varie. Giochi di luci e ombre, chiaroscuri, retroilluminazione, primi spot al neon. Appare una nuova gamma di esperienze visive, tinte di magia e poesia specifiche per il mondo della notte. Il MuMa di Le Havre ricostrisce la storia della luce artificiale nella storia dell'arte dell'Ottocento e del Novecento

Raffaello Sanzio morì di Covid1520? Studi sulla sua polmonite e sulla terapia mortale

I chirurghi dell'epoca pensarono che la grave congestione respiratoria del pittore potesse essere ridotta attraverso salassi di sangue. L'intervento tolse le forze residue al malato, che morì poi, in poche ore. Uno studio dell'Università Bicocca. I risultati sono pubblicati su Internal and Emergency Medicine, la rivista della Società italiana di medicina interna (Simi)

Dopo 80 anni di ricerche riappare in soffitta il grammofono erotico dei surrealisti

Jamais è un grammofono a trombone. La campanula acustica aspira una donna nel meccanismo. Sul piatto, rotante,due seni o due natiche vengono accarezzate da una mano. La svolta delle indagini sull'opera d'arte compiuta è avvenuta nel momento in cui, tra le mani del direttore del museo sono giunte due fotografie inedite scattate, nel 1947, da Nick de Morgoli e conservate in una collezione privata. Nelle immagini, il grammofono appariva nello studio di Picasso; in una delle due foto è presente lo stesso pittore catalano che osserva l'oggetto

Iros Marpicati. Classico della modernità nel Novecento nelle radici esistenzialiste. Gare 82

Nato nel 1933 a Ghedi, nella campagna a Sud di Brescia, fu presto messo a bottega da un maestro d’arte: aveva undici anni quando approdò in contrada Santa Chiara in città allo studio di Emilio Pasini, pittore di modi vaporosi e frizzanti, di sprezzature vive e crepitanti. Da lì passò all’Accademia Carrara di Bergamo dove studiò tre anni, allievo del grande Achille Funi, che sempre ripeteva ai suoi allievi: «Quando avrete imparato l’anatomia del corpo umano, avrete imparato la geometria della vita»