Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

Un pugnale romano, proiettili di piombo e resti di una battaglia del 15 a.C. trovati con il metal detector

Si ritiene che alla battaglia abbiano preso parte 1.500 soldati. Un numero per certi aspetti limitato di militari, ma probabilmente sufficiente ad aver ragione, con risalite strategiche, delle resistenze dei Reti. Del resto la configurazione del terreno - siamo in una gola, quindi in una strettoia - non avrebbe offerto un fronte molto più ampio e non avrebbe richiesto un impegno maggiore di soldati

L’occasione del giorno. Splendido e ampio ritratto di giovane donna del 1864 all’asta on line in queste ore. Offerte ferme a 1 euro

Il dipinto, che appare firmato e datato “J. des Maurel 1864", risulta riconducibile ad un artista di scuola francese, attivo nel corso del XIX Secolo. L'artista si inserisce in quella linea di realismo courbetiano che caratterizza parte della pittura francese dell'epoca. Misure della tela: 92 x 72.5 cm. Misure della cornice: 112 x 93 cm.

Il giallo delle donne mummificate. Mamma e bambino del 1475, uniti per sempre. Accanto a zie e cugine. Trovata una pista che spiega perché sarebbero morte insieme

Forse il gruppo femminile aveva anticipato, nel ritorno, i membri maschili del gruppo. Forse, una volta rincasate, le donne, a causa del freddo, aumentarono la legna sui bracieri o ridussero la fuoriuscita dei fumi del focolare per scaldare più rapidamente gli ambienti freddi e umidi. Quindi si rinchiusero lì per la notte...

Va in un campo agricolo dopo la raccolta di legumi. Trova una spilla d’oro elegantissima del 1200. Due mani giunte e una perla. Il significato simbolico

Lo straordinaria spilla trovata tra la terra reca incisioni di lettere cifrate - che sono oggetto di studio da parte degli storici - e nella parte superiore, sopra il cerchio della fibbia, la micro-scultura di due mani giunte che contengono una perla di fiume. Questa simbologia potrebbe connettersi a valori spirituali - divenuti nel Medioevo-cortese anche amorosi - tratti dal Vangelo secondo Matteo

Ceramiche e frammenti di statua di 2500 anni fa nelle ritrovate stanze, tra terra e mare, che si affacciavano sul portico di una piazza

L'edificio in questione, che ha una larghezza fissa di 6 metri e una lunghezza di 32 metri, mostra una notevole continuità architettonica nella sua porzione settentrionale lungo il litorale, mentre nella sua estremità meridionale presenta una proiezione quadrata. Dalle dimensioni, dalla forma e dalla disposizione degli spazi interni, così come da altri dettagli architettonici, è stato identificato come una stoà. La stoà, di origine greca antica e derivante dal verbo ἵστημι, che significa "collocare", è una caratteristica struttura architettonica che consiste in passaggi coperti o portici destinati all'uso pubblico. Questi elementi sono situati all'interno di un edificio rettangolare allungato, caratterizzato da un lato lungo aperto e affiancato da colonne. Questa parte solitamente si affaccia su una piazza o una strada, mentre l'altro lato è chiuso da un muro. La copertura può variare da spioventi a terrazze, e l'edificio stesso può avere una parte superiore che ripete il modello del piano inferiore.

Trovata e aperta ora un’altra tomba etrusca intatta nella Necropoli dell’Osteria, a Montalto di Castro. E’ piena di preziose ceramiche. Lo scavo. La storia

La necropoli dell'Osteria, che si trova a nord rispetto all'area archeologica, è stata indagata nel XIX secolo, e dei suoi sepolcri più noti, la Tomba del Sole e della Luna e la Tomba Campanari, non rimangono che le descrizioni fatte all'epoca, oltre che la copia degli affreschi della Tomba Campanari, esposta al Museo archeologico nazionale di Firenze. I sepolcri di questa necropoli erano per la maggior parte del tipo a camera. Gli scavi degli ultimi anni stanno restituendo numerose sorprese

La Cia “spiava” i forti dell’Antica Roma. Straordinarie scoperte sulla funzione delle fortezze romane tra Iraq e Siria nell’antichità

Negli ultimi anni, le immagini satellitari della Guerra Fredda sono diventate una risorsa preziosa per gli archeologi. Le immagini Corona e Hexagon sono diventate "parte integrante della ricerca archeologica", consentendo di esplorare le regioni scarsamente vegetate come il Medio Oriente in modi che erano precedentemente impensabili.

Un tratto di strada romana portato alla luce ad Altino. Trovata pinzetta (chirurgica?) nella cloaca di 2000 anni fa

La storia di Altino è antica e affascinante. Fondata dai Paleoveneti nei primi millenni a.C., divenne un vitale porto commerciale alla fine del VI secolo a.C., collegando importanti empori come Spina e Adria alle regioni settentrionali. Nel II secolo a.C., Altino fu pacificamente sottomessa a Roma e avviò il processo di romanizzazione. Nel 131 a.C., la costruzione della via Annia segnò l'inizio di questo cambiamento. Nel 49-42 a.C., la città ottenne il diritto romano e divenne un municipio

Un misterioso scheletro (una donna?), inspiegabili pozzi e tanti reperti nel fortino miliare degli antichi romani sul Vallo di Adriano. Come funzionava

L'intera struttura del Vallo di Adriano comprendeva 80 castelli miliari e 158 torrette. Ogni castello miliare serviva a proteggere un passaggio strategico attraverso il fossato a nord della fortificazione. Al suo interno, una guarnigione di circa 20-30 soldati ausiliari era alloggiata in baracche

Singolari scoperte degli archeologi nel villaggio dei Celti del II secolo a.C. Uno scavo tra le antichissime case a semi-piroga

Dall'aliosso alla fibula in ferro, un raffinato fermaglio decorativo utilizzato per chiudere le vesti, è stata ritrovata in uno straordinario stato di conservazione. Questo reperto è stato preservato quasi perfettamente grazie a un passato immersione nel fuoco, che ha generato uno strato di incrostazioni protettivo contro la corrosione. In questa occasione, gli archeologi sono ansiosi di rimuovere gli strati di minerali sinterizzati per rivelare il metallo intatto.