Al centro dell'edificio pubblico si trovava un cortile con un pavimento a mosaico, decorato con colonne adornate da capitelli. Lungo tre pareti del cortile erano disposte tre file di sedili in legno, ognuno separato da blocchi di asfalto naturale. Questi sedili in legno erano dotati di fori rotondi e fungevano da latrine, permettendo alle persone di sedersi comodamente mentre affrontavano le loro necessità fisiologiche.
Durante la campagna di scavo del settembre 2023, attualmente in corso, è stata rinvenuta una terza stele, sempre del tipo “diademato” o “con copricapo” . Questa terza stele è stata rinvenuta coprendo una tomba funeraria in cui sono state rinvenute ossa umane cremate di cronologia ancora indeterminata. Questa scoperta ha confermato l'associazione di queste stele con luoghi funerari.
La storia del dipinto può essere tracciata in modo straordinariamente ininterrotto, con documenti ritrovati in ogni secolo dalla sua creazione. Fu commissionato da Henrietta Maria, probabilmente intorno al 1638–9, durante il breve periodo di Artemisia a Londra, quando probabilmente l'artista assisteva l'anziano padre nel suo lavoro. L'inventario del 1639 di Abraham van der Doort, geometra dei quadri del re presso Carlo I, mostra che il dipinto originariamente era appeso sopra un camino nella Camera di Ritiro della Regina al Whitehall Palace, una stanza relativamente privata utilizzata da Henrietta Maria per ricevere un piccolo numero di funzionari. , mangiare e rilassarsi.
Questi resti sono affiancati da un ricco corredo funerario che include lucerne, contenitori di vetro che recavo forse oli profumati, un piccolo specchio posizionato vicino alla testa della defunta, un anello d'ambra e un pettine. Questi oggetti rivelano dettagli sorprendenti sulla vita e la morte della donna, indicando che la sepoltura risale al 2° secolo d.C.
Il mosaico decorava un ambiente funerario. Poi, a causa di modifiche successive della struttura, il mosaico fu suddiviso. Da un lato la parte figurativa, dall'altra una semplice composizione astratta. Copiosi i materiali portati alla luce, tra i quali lapidi - una delle quali scoperta nelle ore scorse, recante l'epigrafe di un sepolcro in cui furono collocati i resti di una donna e del figlio - ed elementi decorativi
Uno dei punti salienti delle scoperte è la presenza di bottiglie di profumo, gioielli e materiali per il trucco, tra cui perline utilizzate per ornamenti come forcine e collane, particolarmente amate dalle donne dell'epoca. Questi reperti rivelano l'importanza attribuita alla bellezza e all'abbellimento personale dalle donne romane
"Il Forcello di Bagnolo San Vito in provincia di Mantova è il principale abitato dell’area di espansione etrusca a nord del Po nel VI e V secolo a.C. - spiegano gli archeologo dell'Università di Milano - Fondato intorno al 540 a.C., venne abbandonato all’incirca nel 380 a.C., in concomitanza con le invasioni galliche dell’Italia settentrionale e la fondazione di Mantova. Del sito non conosciamo il nome antico e per questo ora viene identificato con l’attuale toponimo della campagna a sud-est di Mantova. Sorgeva su un piccolo dosso di forma allungata che si affacciava su un lago formato dalle acque del Mincio e prosciugatosi nel XVII secolo"
"Abbiamo scoperto camere sepolcrali, che erano abbastanza comuni nell'epoca di Hallstatt, e all'interno di queste camere c'era terreno insieme a resti organici e botanici. Abbiamo prelevato campioni per condurre analisi chimiche, ma anche per studiare il polline, il quale si è rivelato fondamentale"
Nel mondo della numismatica antica, un nuovo record è stato stabilito proprio nei mesi scorsi con la vendita di un'antica, analoga moneta d'oro greca proveniente dalla Crimea. Lo statere venduto all'asta era un tempo conservato nel museo statale dell'Ermitage di San Pietroburgo fino agli anni '30 del XX secolo ed è stato messo all'incanto nel maggio 2023 per raccogliere fondi a favore del governo sovietico. La casa d'aste responsabile della vendita è stata la Numismatica Ars Classica di Zurigo, con un prezzo finale di 4,8 milioni di sterline (corrispondenti a 5,39 milioni di franchi svizzeri).
L’area del civico 39 si trova non troppo distante dal luogo in cui nei primi giorni del 2023 è stata rinvenuta una statua di Ercole a grandezza naturale. L’area archeologica Via Appia 39 ha diverse particolarità: “In quel sito le fasi antiche sono rimaste integre, cioè com’erano in epoca romana”, spiega la professoressa Dubbini, “in questo senso diciamo che somiglia ad una piccola Pompei”.