“Elaborando un sistema pittorico di precisione matematica che distorce la realtà (attraverso l’uso illogico della prospettiva e della luce, unito all’accostamento irrazionale di oggetti comuni e fantastici in ambienti alterati e insoliti), l’artista produce scene di enigmatico isolamento o inquietante costrizione”, sottolinea Victoria Noel-Johnson, che della mostra è la curatrice. “Pervasa da un angoscioso presagio, l’atmosfera (o Stimmung, secondo il filosofo tedesco dell’Ottocento Nietzsche) della sua pittura mira a suscitare un senso di sorpresa, scoperta e rivelazione”.
Tra gli oltre 400 manufatti, la maggior parte dei quali non sono mai stati esposti, altri oggetti legati alle pratiche di pulizia e bellezza romane includono uno strigile (raschietto per la pelle), boccette di profumo, gioielli in giaietto e osso, applicatori per il trucco e amuleti per allontanare il male. Il nuovo museo di Wroxeter ha aperto al pubblico nei giorni scorsi.
Un dipinto antico, sentimentalmente intenso - qui ne vediamo un particolare - va all'asta in queste ore sul sito Catawiki. La provenienza è riferibile a una collezione privata veneta. Nel momento in cui scriviamo le offerte sono ferme a 120 euro. Il dipinto a olio ha un'altezza di 77 centimetri e misura 66 centimetri alla base. Per leggere la scheda dell'opera e vedere le quotazioni e vedere tutte le fotografie potete CLICCARE QUI
Nel tumulo appena scavato sono sopravvissute dieci sepolture e tre cremazioni senza urna. Il complesso funerario dovrebbe risalire a un periodo compreso tra 3500 e i 4000 anni fa
L'edificio ha subito nel tempo profonde alterazioni: della struttura primitiva del IX-X secolo rimangono l'abside semicircolare e un frammento di pietra scolpito a motivi vegetali. Del monastero restano, inglobati nella canonica, tre pilastri circolari con capitello depresso che sostenevano le coperture del piccolo chiostro. All'interno dell'abside sono state rinvenute le fondazioni di due chiese dell'VIII e del IX secolo. L'abside, attualmente visibile in elevato, risale al X secolo
E' proprio su una strada che si infila nel bosco Valentino che è avvenuto il ritrovamento. Sulla strada, sbriciolati, alcuni frammenti di ceramica. Forse la pioggia ha smosso il terreno impervio della scarpata che si affaccia sulla carreggiata
Le ossa del roditore trovate nel quartiere servile della villa di Civita Giuliana., lo splendido edificio che era stato oggetto di scavi abusivi, con la realizzazione di tunnel che consentivano di raggiungere l'edificio sotterraneo senza essere visti dall'esterno
Ciò che colpisce è il numero elevato di cantine a servizio di ogni edificio abitativo. L'ipotesi è che qui venissero stoccati i prodotti che poi venivano immessi sul mercato attorno al santuario, alle terme e al teatro. E' chiaro che, specie in certi periodi dell'anno, i pellegrini fossero molto numerosi. Per questo la città doveva essere molto organizzata sotto il profilo dell'accoglienza
Soccol è pittore, architetto e scenografo. Si forma artisticamente negli anni Cinquanta sotto la guida di Ilse Bernheimer e Gennaro Favai e poi di Guido Cadorin. Nel 1956 frequenta la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e si laurea in Architettura nel 1967 con relatore Carlo Scarpa. Nel 1974 succede a Mario Deluigi nella cattedra di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
La sua prima personale si tiene a Trento, alla Galleria Argentario, nel 1969
12x12. Questo il nome del progetto, una vera e propria "art collection" in cui ciascuna delle dodici bottiglie firmate da ogni artista verrà proposta nell'arco dell'anno. 144 opere in totale, un'edizione limitata dell'Amaro Guelfo che rende omaggio all'arte e alla sua città