Bambini al museo. Piccolo di 4 anni distrugge vaso di 4mila anni fa. Brividi. Chi pagherà il danno

Diciamo la verità. E’ uno degli incubi che assillano i genitori che frequentano con i bimbi i musei o che vanno in casa di amici: il vaso devastato dal bambino. E ora immaginate la paura, il dolore, la vergogna, la preoccupazione – quanto dovremo pagare? – che hanno colpito mamma e papà quando crash! hanno guardato lui, il bimbo trionfante, e i cocci, che ciondolavano sinistramente a terra.

Antico reperto distrutto da un bambino curioso: un vaso di 4.000 anni finisce in frantumi al Museo Hecht

Un vaso di 4.000 anni, raro reperto dell’Età del Bronzo, ha incontrato una fine sfortunata per mano di un innocente bambino di quattro anni durante una visita al Museo Hecht di Haifa, in Israele.

Il vaso, che era miracolosamente sopravvissuto per millenni, era esposto senza alcuna protezione in vetro, parte della filosofia unica del museo volta a migliorare l’esperienza del visitatore attraverso contatti quasi diretti con i reperti. Tuttavia, questa scelta ha portato a conseguenze impreviste.

L’incidente che ha sconvolto il museo

L’incidente si è verificato quando il bimbo, affascinato dall’antico vaso, ha cercato di toccarlo. Secondo il padre, Alex, la curiosità del bambino su cosa potesse esserci dentro ha portato all’accidentale rovesciamento del vaso. L’antico manufatto è andato in frantumi a terra. “Ero scioccato,” ha raccontato Alex. “All’inizio non potevo credere che fosse stato mio figlio a farlo.”

L’audace approccio museale: nessuna barriera

Il Museo Hecht, situato all’interno dell’Università di Haifa, è noto per il suo approccio audace nell’esporre reperti storici. A differenza di molti musei che proteggono i loro tesori dietro il vetro, il Museo Hecht permette ai visitatori di vivere la storia da vicino, senza barriere fisiche. Questa filosofia, pur creando un’esperienza più intima, comporta inevitabilmente dei rischi, come dimostra vividamente questo incidente.

La comprensione e la compassione del Museo

Nonostante la perdita tragica, lo staff del museo ha risposto con comprensione e compassione. Lihi Laszlo, rappresentante del museo, ha riconosciuto la gravità della situazione, ma ha sottolineato che si trattava di un incidente sfortunato che coinvolgeva un bambino molto piccolo. “La nostra risposta sarà adeguata,” ha dichiarato Laszlo, indicando che non verranno prese misure severe contro la famiglia.

Il vaso, datato tra il 2200 e il 1500 a.C., era un reperto eccezionalmente raro proprio in virtù della sua condizione precedentemente intatta. La maggior parte dei manufatti di quest’epoca viene trovata frammentata. Sebbene siano già iniziati i tentativi di restauro, gli esperti ammettono che il vaso non tornerà mai al suo stato originale.

Il dibattito: accessibilità vs. conservazione

Questo incidente ha acceso una discussione più ampia sull’equilibrio tra la necessità di rendere la storia accessibile e quella di garantirne la conservazione. Sebbene il Museo Hecht rimanga fermo nella sua filosofia di esposizione aperta, persiste la domanda se siano necessarie misure protettive maggiori. Un portavoce del museo ha confermato che “quando possibile, gli oggetti vengono esposti senza barriere o vetri,” ribadendo la convinzione dell’istituzione che questo metodo approfondisca il legame tra i visitatori e i reperti.

Chi paga. Gesto di buona volontà e riflessione

Il costo del restauro è coperto dall’assicurazione museale, che probabilmente era maggiorata proprio per coprire il rischio maggiorato dell’esposizione senza vetri. I genitori non hanno alcuna responsabilità. E, naturalmente, nemmeno il bambino. Non ci sono stati comportamenti dolosi.

In segno di buona volontà, il museo ha invitato il bambino e la sua famiglia per una visita guidata, con l’obiettivo di educarli sull’importanza dei reperti e della loro conservazione. Questo invito sottolinea l’impegno del museo a promuovere una comprensione più profonda della storia, anche di fronte a una perdita accidentale.

Mentre l’incidente è un doloroso promemoria della fragilità del nostro patrimonio condiviso, evidenzia anche le sfide continue che i musei affrontano nel rendere la storia accessibile a tutti. Mentre il dibattito su come proteggere al meglio i reperti preziosi continua, la storia del vaso di 4.000 anni al Museo Hecht servirà come esempio toccante del delicato equilibrio tra accessibilità e conservazione.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa