[box type=”note” ]Bramante a Milano
Le arti in Lombardia 1477-1499
Milano, Pinacoteca di Brera
4 dicembre 2014 – 22 marzo 2015
Orari
8.30-19.15 da martedì a domenica
(la biglietteria chiude alle 18.40)
chiuso lunedì
Biglietti
Intero: € 10,00
Ridotto: € 7,00
Gruppi: prenotazione obbligatoria, € 2,00 a persona
Scuole: prenotazione obbligatoria € 10,00 per classe [/box]
[googlemap src=”https://maps.google.it/maps?q=Milano,+Pinacoteca+di+Brera&ll=45.472256,9.187816&spn=0.002321,0.005761&fb=1&gl=it&cid=1960889438820185910&t=m&z=18&iwloc=A” width=”200″ height=”250″ align=”alignright” ][A] cinquecento anni dalla morte di Donato Bramante (1443/44 – 1514), la Pinacoteca di Brera celebra l’artista con una mostra, curata da Sandrina Bandera, Matteo Ceriana, Emanuela Daffra, Mauro Natale e Cristina Quattrini, con Maria Cristina Passoni e Francesca Rossi, che nel tratteggiarne la poliedrica personalità (“cosmografo, poeta volgare, et pittore valente… et gran prospettivo “ lo dice fra’ Sabba da Castiglione) ricostruisce il suo lungo soggiorno in Lombardia e a Milano (almeno dal 1477 fino al 1499), e l’impatto che la sua opera ha avuto sugli artisti lombardi.
La mostra ha ricevuto l’importante sostegno di Giorgio Armani, che ha risposto con entusiasmo al Bando per la ricerca di finanziamenti lanciato dalla Pinacoteca di Brera nel maggio scorso.
Spirito inquieto e ingegnoso, Donato Bramante si è sicuramente educato alla corte dei Montefeltro a Urbino, dove è stato in contatto con gli architetti, gli scultori e i pittori attivi per il duca Federico.
Piero della Francesca deve avere giocato un ruolo fondamentale nella sua formazione ma, rispetto all’impegno speculativo del pittore di San Sepolcro, in Donato ha prevalso un’attitudine pragmatica, una predisposizione ad essere “risoluto, presto e bonissimo inventore” (Vasari), da cui sono scaturite realizzazioni celeberrime, che hanno profondamente rinnovato il linguaggio architettonico in Italia tra Quattro e Cinquecento.
Malgrado la fama, i suoi primi anni di attività sono ancora avvolti nel mistero. Anche la prima testimonianza attendibile della sua presenza come pittore nella decorazione affrescata del Palazzo del Podestà a Bergamo (1477) non aiuta a ricostruirne la cultura, per la qualità disomogenea e la natura irrimediabilmente frammentaria degli elementi superstiti, e quando nel 1481 è attestato per la prima volta a Milano, perché fornisce il disegno con architetture e figure che sarà inciso da Bernardo Prevedari (1481), Bramante è già un artista compiuto, capace di scardinare i parametri figurativi della tradizione locale.
Con straordinaria forza inventiva piega le regole della prospettiva e gli ordini dell’architettura classica in un linguaggio rigoroso, eloquente e coinvolgente, profondamente diverso dal classicismo erudito espresso da Andrea Mantegna nella vicina città di Mantova.
Bramante a Milano Le arti in Lombardia 1477-1499. La mostra alla Pinacoteca di Brera
A cinquecento anni dalla morte di Donato Bramante (1443/44 - 1514), la Pinacoteca di Brera celebra l’artista, fino al 22 marzo 2015, con una mostra,, che nel tratteggiarne la poliedrica personalità ricostruisce il suo lungo soggiorno in Lombardia e a Milano, e l’impatto che la sua opera ha avuto sugli artisti lombardi.