Brescia, la provincia dei tesori. Risolvi qui gli intriganti enigmi e scopri il tesoro dei Magnifici 7

Un'iniziativa di VisitBrescia - Brescia Tourism. Sette personaggi svelano le chiavi segrete di una straordinaria provincia. Dal maestro pasticcere Iginio Massari ad Andrea Cassarà, dal Direttore della prestigiosa rivista National Geographic Italia Marco Cattaneo per citarne alcuni, che loro per primi scopriranno viaggiando e giocando con gli indovinelli che nascondono le preziose mete

Brescia, la provincia dei tesori: 7 tappe con turisti d’eccezione

[G]razie all’iniziativa “Brescia, la provincia dei tesori”, stiamo scoprendo o riscoprendo la splendida provincia di Brescia, ricca di bellezze da ammirare e vivere, magari incuriositi da un enigma come questo… Sotto la porta che del fuoco subì l’onta, accolse in sosta dei patroni le spoglie. Avete capito di cosa si tratta?
Accanto a Porta Bruciata, nascosta in un vicoletto di Brescia, vi è la cupola di San Faustino in riposo che risale al XII secolo, uno degli scorci caratteristici della Brescia nascosta, fonte di stupore per coloro che la vedono per la prima volta. Dalla città alla provincia:chiamò a sé di Assisi il Santo, lei che giace nel blu più grande d’Italia… …sarà certamente un’isola e sicuramente nelle splendide acque del nostro amato Garda… indovinato?
Valle Camonica, Valle Sabbia, Valle Trompia, Bassa bresciana, Lago di Garda, Lago d’Iseo e la città di Brescia riscoperti con i loro tesori più nascosti, inattesi, imprevisti e stupefacenti se guardati con occhi nuovi anche dai turisti d’eccezione. Saranno infatti alcuni personaggi del mondo della cultura, dello sport, del giornalismo, dello spettacolo e bresciani conosciuti a livello internazionale ad accompagnarci in questa ricerca dei tesori nascosti e ad invitarci a dedicare qualche giorno alla nostra terra. Dal maestro pasticcere Iginio Massari ad Andrea Cassarà, dal Direttore della prestigiosa rivista National Geographic Italia Marco Cattaneo. per citarne alcuni, che loro per primi scopriranno viaggiando e giocando con gli indovinelli che nascondono le preziose mete.
Saranno loro i primi a trasportarci nella storia e nella cultura della nostra terra, ricca di spunti e visioni, chiese, dimore, dipinti, miniere, castelli, archeologia, rocche, teatri, pievi, musei….un infinito caleidoscopio di cose belle per gli occhi e care per ciò che raccontano della nostra essenza.
Gli insoliti itinerari collegano luoghi e proposte differenti racchiuse in un unico territorio, come a dire che nella provincia di Brescia si possono incontrare mondi differenti ma complementari. Al viaggiatore il compito di arricchire il viaggio ispirandosi alle altre proposte e ai suggerimenti che VisitBrescia ha creato sulle sue pagine, costruendo il proprio itinerario del cuore. Chi vorrà seguire le orme delle nostre ambasciatrici e dei nostri ambasciatori, vivendo insieme a loro le scoperte della Brescia inattesa, potrà farlo guardando le storie pubblicate sulle pagine Instagram e Facebook di VisitBrescia sul nuovo sito www.laprovinciadeitesori.it.
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Percorso 1: Avvolti dalla meraviglia

Punto di partenza o di arrivo di ogni itinerario di Brescia è uno dei suoi luoghi iconici, la Chiesa di San Faustino in Riposo alla Porta Bruciata, prima tappa del percorso che ci accompagnerà alla scoperta di… un piccolo abitante dell’Urbe, sotto il cielo invernale di Nostra Signora, passando per il Monastero di San Pietro in Lamosa e le Piramidi di Zone. Siamo sulla via per la Valle Camonica, precisamente a Provaglio d’Iseo. Il Monastero di San Pietro in Lamosa, che sovrasta il paesaggio unico della Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, risale al 1100 ed è ricco di testimonianze artistiche stratificatesi nei secoli.
Fino al 1500 appartenne ai monaci cluniacensi dell’abbazia di Cluny per poi passare ai canonici del monastero di San Salvatore in Brescia fino alla fine del 1700 quando divenne parrocchia.
Percorso 2: Nel cuore blu di Brescia

Una dimora storica, un’isola che spunta dalle acque dell’immenso cuore blu, il Lago di Garda e una Valle dove la protagonista, complice un fiume, è la carta. Ma la prima tappa del percorso che ci porta verso le ciminiere della Valle delle Cartiere a Toscolano è a Lonato del Garda, la Fondazione Ugo da Como che dalla Rocca Viscontea domina il Garda. Qui una scoperta stupefacente e ricca di storia, la quattrocentesca “Casa del Podestà” restaurata e valorizzata nei primi del Novecento come Casa Museo con la sua preziosa biblioteca monumentale. A Brescia sulla strada del ritorno ci aspetta la Pinacoteca, con un’importante collezione di opere d’arte – Raffaello, Foppa, Savoldo, Moretto, Romanino, Lotto, Ceruti, Hayez, Thorvaldsen e Canova fra i nomi più noti – che spazia dal tardo-gotico al primo Ottocento, con una rimarchevole sezione di pittura bresciana rinascimentale. L’allestimento poi è spettacolare.
Percorso 3: Il borgo più bello

Un borgo a modo suo è la grande fortezza costruita tra il ‘300 e il ‘500, luogo del cuore dei Bresciani per il verde, la vista mozzafiato e gli spettacoli tutto l’anno. Stiamo parlando del Castello posto sul Colle Cidneo, casa di un osservatorio astronomico, di plastici ferroviari e del Museo delle Armi Luigi Marzoli. Le sue segrete sono visitabili con esperti speleologi.
Sono invece i Boscaì, intagliatori di legno locali, a raccontarci la devozione e la tradizione della Valle Sabbia. A Casto nel Santuario della Madonna della Neve sono bellissimi gli intagli lignei, più che un’espressione, un viaggio nell’artigianato che si trasforma in arte.
Habitar in sta terra è un nome singolare da dare a un museo ma è quello che è stato scelto per valorizzare uno dei borghi più belli della provincia, Bagolino…..L’importante archivio etnografico che raccoglie materiali, strumenti e suppellettili ha lo scopo di difendere e valorizzare il borgo di Bagolino nel complesso delle sue caratteristiche artistiche, naturali e storico culturali tra le quali il Carnevale. Sarà per questo che l’indovinello recita…. gioiello d’arte e gastronomia, poi tutti in maschera lungo la via!
Percorso 4: Paesaggi di ferro e arte

Puccini lo scelse per la prima di Madama Butterfly e, se non fu un successo immediato, di certo portò fortuna. Costruito nel 1810 sulle rovine dell’Accademia degli Erranti il Grande, teatro Massimo, accoglie chi entra nel Ridotto con il più pregevole esempio di Rococò bresciano, riccamente decorato da affreschi, stucchi dorati e specchi. Dall’arte al ferro, un passo breve che nelle terre bresciane è facilmente percorribile. Da Brescia a Sarezzo dove gli imponenti magli del Museo ci raccontano con un solo sguardo la storia e lo sviluppo della Via Del Ferro, il materiale principe della terra bresciana. Qui il primo tassello di un percorso fatto di tracce della perizia dei maestri forgiatori.
Percorso 5: La poesia della Terra

Tra due Castelli la poesia della terra. Così potremmo raccontare questo piccolo viaggio nelle terre basse, pianura ricca e fertile, che inizia però a Brescia nel Santuario di Santa Maria delle Grazie, una vera e propria oasi di silenzio, cuore della devozione mariana della Città di Brescia e della sua Diocesi e il maggior esempio di arte e architettura neogotica ottocentesca in città.
A Montichiari si diventa castellani al Castello Bonoris, ideato quale dimora privata del conte Gaetano Bonoris in stile neomedievale. Ripropone i modelli architettonici dei castelli piemontesi e valdostani dei secoli XII e XIII. Una visita che porta in un luogo da fiaba. Mentre è pura poesia la pieve rurale di Santa Maria della Formigola di Dello immersa nella campagna bresciana, lungo la pista ciclabile. Più in là….c’era una volta un castello, bellissimo e austero, intorno al quale nacque un borgo rurale. Correva l’anno 1391: il maniero si sviluppò nei secoli fino a trasformarsi, nel Settecento, in villa signorile, suggestiva costruzione in mattoni circondata da fossato e dotata di ponte levatoio ancora oggi perfettamente funzionante. È la nostra meta, ricca di fascino e mistero, artigianato e storia….Padernello con il suo Castello dove la Dama Bianca v’aspetta, sul ponte di rami o su una torretta.
Percorso 6: Viaggio nel tempo e nella storia

Il nome porta del latin poeta, è su una penisola la tua meta…la penisola per eccellenza, l’unicità di Sirmione con la sua area archeologica, immersa in un uliveto a sbalzo sul lago, conosciuta dal XV secolo come “Grotte di Catullo” dal nome del poeta latino la cui famiglia lì possedeva una villa. Le importanti rovine appartengono ad una delle maggiori ville residenziali romane dell’Italia settentrionale. La incontriamo dopo aver scoperto a Brescia Santa Giulia, Museo della Città, il complesso monastico di origine longobarda edificato su un’area occupata in età romana da importanti domus, comprende la basilica longobarda di San Salvatore e la sua cripta, l’oratorio romanico di Santa Maria in Solario, il Coro delle Monache, la cinquecentesca chiesa di Santa Giulia e i chiostri. È patrimonio UNESCO oltre che il Parco archeologico romano più grande del nord Italia. Nel Tempio Capitolino tra poco ritornerà lo straordinario bronzo della Vittoria Alata.
Percorso 7: Nel legno e nella pietra

Potere civile e religioso della città medievale convivono nella piazza del cuore cittadino, Piazza Paolo VI, per molti ancora Piazza Duomo. La convivenza prevede anche, caso pressoché unico in Italia, due Duomi vicini, la Rotonda, Duomo Vecchio e il Duomo Nuovo, la Cattedrale completata dal Vantini nel 1825. Sono invece l’arte e la fede popolare a convivere a Cerveno nel Santuario con le 14 cappelle della Via Crucis o Santa Crus, 198 statue del XVIII secolo in legno e gesso a grandezza naturale che narrano la Passione di Cristo. Un esempio unico in tutto l’arco alpino. Non lontano l’Adamello, teatro della Guerra Bianca al cui ricordo è dedicato a Edolo il Museo che raccoglie manufatti e documenti risalenti alla Prima Guerra Mondiale combattuta tra le nevi dell’Adamello.
Per maggiori informazioni visita il sito di VisitBrescia www.laprovinciadeitesori.it.
 

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz