Cammina nei pressi di un corso d’acqua e scopre due scodelline d’oro dell’arcobaleno. Risalgono al II secolo a.C.

L'uomo compie lunghe passeggiate nei campi, alla ricerca di evidenze antiche e ha sviluppato una notevole capacità nell'individuare luoghi frequentati anticamente da gruppi umani. E' stata durante una di queste perlustrazioni che il suo occhio è stato colpito da un riflesso di luce
© Foto: Stefanie Friedrich, Archaeological State Collection, Monaco di Baviera

Due coppelle d’oro celtiche sono state trovate da un appassionato d’archeologia nei pressi di un corso d’acqua, nei dintorni di Denklingen, un comune tedesco di 2.484 abitanti, situato nel land della Baviera. L’uomo compie lunghe passeggiate nei campi, alla ricerca di evidenze antiche e ha sviluppato una notevole capacità nell’individuare luoghi frequentati anticamente da gruppi umani. E’ stata durante una di queste perlustrazioni che il suo occhio è stato colpito da un riflesso di luce. Sono Regenbogenschüsselchen (coppelle, ciotoline o scodelline dell’arcobaleno) o rainbowls, come le chiamano gli inglesi. Secondo l’ipotesi più diffusa sarebbero state monete. Secondo altri studiosi esse sarebbero stati oggetti di valore con fini rituali.

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“Una scoperta eccezionale e soprattutto rara, soprattutto in zona – spiegano gli studiosi di Archäologische Staatssammlung, che hanno presentato nelle ore scorse il ritrovamento – Le monete risalgono al II secolo a.C. e quindi all’epoca in cui l’economia monetaria celtica era appena iniziata. Il motivo principale presenta una stella incorniciata da quattro piccoli emisferi. Finora ce ne sono solo tre simili a questo tipo di moneta”.

“Le monete pesano circa due grammi. – spiegano gli archeologi – Probabilmente avevano un alto potere d’acquisto per le relazioni all’epoca. L’onesto cercatore ha deciso di donare le monete della Collezione Archeologica Statale di Monaco per renderle disponibili al pubblico. E comunque solo i bambini nati di domenica possono, secondo le leggende, trovare queste monete speciali alla fine di un arcobaleno”.

Le singolari circostanze che ne accompagnavano spesso il rinvenimento hanno creato molte leggende, dominate dall’arcobaleno, attorno a questi singolari oggetti. Molti esemplari riemergevano dalla terra in circostanze quasi magiche, nel XVIII secolo, dopo le devastazioni dovute alla pioggia. Dilavate dalle precipitazioni, si mostravano lustre e scintillanti agli occhi attoniti dei contadini della Germania meridionale. Queste circostanze diedero origine alla credenza superstiziosa che esse fossero la creazione dal contatto magico dell’arcobaleno con il terreno. Il nome popolare inizialmente attribuito – Regenbogenschüsselchen – è poi divenuto una termine correntemente accettato nell’uso scientifico.

Nonostante l’apparenza esteriore, non è tuttavia certo che le coppelle o comunque queste minuscole ciotole d’oro avessero una funzione monetaria vera e propria. L’iconografia, i siti di rinvenimento, e l’associazione ad oggetti dal valore sacrale e votivo, come torque o alberi placcati in oro, lasciano intendere che il loro ritrovamento sia probabilmente da riferire a deposizioni votive e a rituali magici, suggerendone una destinazione cultuale e cerimoniale piuttosto che un uso economico. Ritrovamenti di queste coppelle sono avvenuti in un vasto territorio che va dall’attuale Ungheria fino all’Austria e alla Germania meridionale.

 

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz