Arte contemporanea

Alberto Burri: fiamma, cellophan e dita. Nel filmato come modellava le sue opere

Burri raramente ricorreva all’uso della pittura e del pennello, prediligendo la lavorazione della superficie per mezzo di cuciture, combustioni e lacerazioni, per citare alcune delle sue tecniche. Ciò che si può affermare è che egli utilizza materiale di scarto o lavorazioni di tipo edilizio e artigianale per produrre opere d'arte. E veniamo al filmato che lo vede alle prese con la fiamma e il cellophan che egli modella, una volta fuso, con le dita. Questi lavori risalgono soprattutto agli anni Cinquanta. Nel 1954 realizza piccole combustioni su carta. Continua a utilizzare il fuoco anche negli anni successivi, realizzando Legni (1956), Plastiche (1957) e Ferri (1958 circa).
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Nicola Fornoni – Corpocontrocorpo, l'accettazione dell'altro con il linguaggio dell'amore

Ho pensato molto a questa situazione vivendola in prima persona ed è stata come catapultarsi all'interno di se stessi. L'artista: "Guardare all'interno del corpo e della mente. Le pulsioni sessuali, erotiche (l'Es) non possono essere sotterrate, ogni corpo, ha bisogno di uno sfogo, di trovare l'altra parte della mela. Ho performato con una ragazza a Ferrara, nel giardino della casa di Ludovico Ariosto
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Enrico Benetta –

La mia pittura, sembrerà strano, ma è nata dall’amore a prima vista che ho nutrito nei confronti del carattere tipografico Bodoni, che è diventato immediatamente una specie di impronta digitale per me. Il primo approccio alla tela, che è divenuto la mia cifra identificativa, avviene dunque con la riproduzione di questo “alfabeto”, sul quale intervengo poi in un tempo successivo con la sovrapposizione di segni più liberi e istintivi, una scrittura calligrafica, che sembra un ricamo, più ariosa e leggera
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L’arte per sognare citta’ nuove

Come immaginare i grandi centri urbani, dopo la tragedia delle Torri gemelle? Si intuisce il bisogno di riqualificarne lo spazio antropologico, di ripensarli non solo come luogo di attraversamenti ma come laboratori d’invenzione e simulazioni della realtà, come collage di culture e segmentazioni - Agli artisti il compito di modellare città non razionali, non cartesiane, né organiche o naturali, che riconsegnino allo sguardo una dimensione evocante miti e ricordi, per l'epifania di un mondo che rifletta i nostri desideri
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Cosi’ e’ cambiato il rapporto con gli oggetti

La storia della natura morta moderna, al centro di una mostra allestita a Bologna, consente di notare i mutamenti del modo di osservare la realtà a partire dalla seconda metà dell’Ottocento - Dalle visioni totalizzanti del cubismo alla metafisica di Morandi, passando per il “dinamismo” futurista e giungendo all’iperrealismo - Ogni opera è un segmento della riforma percettiva avvenuta nei due secoli del più radicale mutamento antropologi.
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Panza di Biumo: "Unita' delle arti, sorgente di emozioni"

“Penso che ogni opera” afferma il grande collezionista “non debba essere interpretata quale oggetto singolo e indipendente, ma vada inserita in un preciso contesto, integrata con l’ambiente e lo spazio. Come nel Rinascimento, quando l’artista era insieme pittore, scultore ed architetto” - “Amo il Minimalismo perché cerca di coniugare la sapienza del fare ed un costante riferimento al pensiero alto della creazione” - “Rimpianti? Non aver capito in tempo il genio di Warhol e di Klein”.
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Szeemann: ”La mia Biennale di Venezia, grande platea dell’umanita”’

In un’intervista a Stile Harald Szeemann, Direttore della 49esima edizione dell’evento, ne illustra caratteristiche e finalità - “Abbiamo voluto creare una platea che offrisse l’opportunità di incontrare l’altro sotto forma di opera” - “Il problema attuale dell’arte è che, essendo un linguaggio di comunicazione non verbale, poca gente la sa interpretare” - La Biennale: grande expo occidentale e laboratorio delle nuove possibilità dell’immagine.
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