I bambini nell’arte

Moses Levy. Donne e bambini. Le spiagge magiche e fatate degli anni Venti

Dall’intimo dialogo con Viareggio, città prediletta che più di ogni altra ne ha influenzato la sensibilità visiva, la Fondazione Matteucci maturò l’idea della mostra dedicata a quella lunga e felice stagione balneare, durante la quale nessun altro meglio di Moses Levy è riuscito a tradurre l’immagine scintillante e ruggente di una società vacanziera e mondana, al passo con i tempi. Sono gli anni che vanno dal primo conflitto mondiale alla grande depressione, ma ad un quadro tanto drammatico la sua vena creativa reagisce decisamente controtendenza con opere fondamentali, destinate a definirne la fisionomia europea.
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Tanti auguri, mamma. Tenere scene d’amore materno nella pittura

La libertà di "sentire" e di manifestare pubblicamente l'affetto, la libertà d'amare senza etichetta e senza temere d'offendere, con questo amore, il trasporto divino, si impose tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento. Fu anche questa una grande rivoluzione, interpretata con dolcezza e intensa introspezione dai pittori, che, un tempo, avevano quasi esclusivamente rappresentato l'amore tra Maria e il Bambino.
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Desiderio da Settignano – La divina grazia dell'infanzia. La gioia, il sorriso. La vita

Dolcezza, forza e luminosità sono le caratteristiche salienti dell’opera di Desiderio da Settignano, artista che, come la maggior parte degli scultori precedenti Michelangelo, è stato lungamente e ingiustamente trascurato dalla critica, ma che, con le sue creazioni di estrema intensità espressiva, di grande carica emotiva, di levità e di grazia, esercitò in realtà una forte influenza nella particolare fioritura della scultura che caratterizzò il terzo quarto del Quattrocento fiorentino
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Angelo Inganni – Piccoli spazzacamini. A loro è concesso solo il "cibo di strada". Pesce fritto e patatine

In questa seducente teletta, il giovane spazzacamino è ritratto seduto sul gradino d’ingresso, mentre attira l’attenzione di un corpulento tacchino che spera di ottenere qualche briciola del suo cibo. L’opera, un olio su tela di piccola dimensione (36x27,5 cm), firmata e datata, giungeva in laboratorio presentando un appesantimento chiaroscurale causato dall’ossidazione della vernice protettiva
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Murillo, nessuno seppe dipingere i bambini con questa grazia. Il video e le quotazioni

Bartolomé Esteban Murillo nacque a Siviglia nel 1617. Rivelò fin da ragazzo una grande sensibilità nel cogliere una dimensione nuova, quella che superava il tardo naturalismo di stampo caravaggesco per indirizzarsi all'apertura di un barocco sempre più lieve, già orientato alle grazie del Rococò.
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Sai cos'è lo Spinario? Cosa simbolizza? E perché fu così importante e diffuso

Sotto il profilo narrativo, si pensava appunto, che il ragazzo si togliesse una spina dal piede, facendo ritorno dopo un convegno con l'amata, dalla quale era stato moralmente ferito. Altre versioni - più eroiche - affermano che il ragazzo fosse un araldo inviato di corsa a chiedere rinforzi nel corso della battaglia. Più probabilmente la scultura assunse una grande importanza perchè, accanto alle motivazioni estetiche, il giovane, dal volto sereno, si toglie il dolore provocato dalla spina della vita. Un allegoria del pensiero stoico che invitava ad evitare le emozioni.
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Come leggere i simboli nascosti in un quadro sacro. Animali, piante, paesaggio e Tempo

L’indizio principale dell’azione di un sottotesto è costituito dall’evidenza di elementi che, per quanto descritti con grande precisione naturalistica - secondo il doppio registro leonardesco di soavità degli umani tratti e della minuziosa attenzione alle fisiche verità del mondo - si sottraggono a una logica di pura descrizione della realtà. L’uva, la neve, la viola e la nudità del Bambino sono stagionalmente inconciliabili. La valenza dell’apparato simbolico, nell’ambito delle finalità del dipinto, è pertanto superiore alla necessità realistica di configurare un’unità di tempo e di luogo
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Cos’è la pintura politica de castas? E chi erano queste "colorate" famiglie?

La classificazione e la giustificazione ideologica del proliferare delle razze testimoniate dai quadri del Settecento messicano contiene piccoli segnali volti ad accreditare la liceità dei matrimoni misti nel Nuovo mondo
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Nel Quattrocento a Venezia donne e bambini non potevano essere ritratti

Nel Quattrocento c’è una significativa differenza tra la ritrattistica veneziana e quella di altre regioni o città. In laguna gli artisti sembrano evitare i soggetti femminili o infantili, ritratti invece con grande frequenza a Firenze e in altre città nordeuropee e italiane. “Si sa che i gusti sono inspiegabili – commenta Rona Goffen nel saggio “Valicando le Alpi: arte del ritratto nella Venezia del Rinascimento” – ma il gusto per la ritrattistica che pervadeva la Venezia rinascimentale diventa in larga parte comprensibile, se lo si considera alla luce della morale dell’epoca – soprattutto sotto il profilo del ruolo della donna e del comportamento esemplare che ci si attendeva dalla classe dominante”
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