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Le grandi donne che orientavano i principi etruschi. Parità di sesso. Altro che…

Tra i duecento 200 provenienti dagli scavi di Cortona dai quali emerge con forza il ruolo della donna, protagonista all’interno della struttura sociale etrusca sia nelle sue prerogative di filatrice e tessitrice, che come garante degli equilibri di potere della società.
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L'estasi del piacere femminile. Le opere di Sophie. Il video con modella

Sophie Sainrapt, tra i principali pittori francesi di soggetti erotici, è nata a Neuilly-sur-Seine nel 1960. Da ragazza, legge e studia incessantemente: si avvicina agli studi di politica e, contemporaneamente all'arte. Nel 1995, entra a far parte del gruppo Art Senna. I suoi dipinti e disegni ruotano sempre attorno alla rappresentazione del corpo femminile. Ha aggiunto la matita, il carboncino e materiali liquidi alla sua gamma. Nel 1999, inizia con la ceramica; ben presto dedicherà parte del suo talento a questa disciplina. Si sviluppa sempre di più il lavoro sul nudo, alla sensualità e all'erotismo. Nei primi anni 2000, grazie all'incontro di Pascal Gauvard e Nicolas du Mesnil du Buisson, fondatore del Laboratorio Pasnic, Sophie scopre il monotype. La sua immaginazione trabocca, si accende, e sperimenta tutti i tipi di tecniche d'incisione, dal più antico al più moderno. Oltre alle sue impronte intorno allòe poesie di Georges Bataille e Pierre Louÿs, si è dedicata a nuovi temi: le donne del mondo. Dipinge con l'ausilio delle modelle nude
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Iconografia di San Paolo: perchè l'apostolo delle genti è calvo?

il contatto del Cristianesimo con la civiltà ellenistica portò ad assegnare all'apostolo delle genti - il cui compito era diffondere il messaggio di Cristo tra le popolazioni greco-romane, le genti, appunto, i gentili - le caratteristiche del filosofo, che meglio si attagliavano a un intellettuale. La credibilità del santo passò pertanto attraverso a una rappresentazione che si richiamava alla raffigurazione del filosofo, che veniva spesso rappresentato, dai greci e dai romani, come un uomo di una certa età, colpito da calvizie.
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Sotto il vestito niente, gli scheletri eleganti del bergamasco Vincenzo Bonomini

I pannelli originariamente fungevano da supporto decorativo-didascalico al catafalco che veniva montato durante i tre giorni d’autunno dedicati al suffragio dei defunti. La singolarità del ciclo risiede non solo nella scelta, perfettamente inquadrabile nel contesto di quell’attrazione-repulsa per l’oltretombale e il negromantico di pertinenza del Protoromanticismo europeo, di effigiare alcune figure scheletriche colte in momenti e gestualità quotidiani, ma anche nell’utilizzo come “modelli” di personaggi reali. Compaiono infatti nelle tele, oltre ad un autoritratto accanto alla seconda delle tre mogli e al piccolo aiutante Caffi (Pittore che dipinge la Morte). Nel ciclo di tele degli Scheletri viventi, singolare e ironica rielaborazione del tema del Memento mori, Vincenzo Bonomini non esitò a ritrarre se stesso e la moglie abbigliati a puntino ma completamente scarnificati
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Il partito degli arcimboldisti. La natura morta diventa natura viva

Osservarono le tele del maestro che aveva dipinto per Rodolfo II, imperatore e alchimista. I frutti che compongono le figure rappresentano l’en to pan, l’uno nel tutto della tradizione alchemica. Il caso delle opere di Antonio Rasio, conservate alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia
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Francesco Cipper – Acqua-malinconia. Il Mercato anomalo, si cerca la coppia mancante

Con grande probabilità Cipper aveva realizzato una tela di identiche dimensioni raffigurante gli altri due elementi mancanti, l'aria e il fuoco, per i quali non si potrebbe escludere l'ambientazione in una cucina ricca di materie prime - soprattutto uccelli, dominatori dell'aria -, con il focolare acceso per il pasto e forse una donna che alimenta la fiamma con il soffietto
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Claude Monet – Quanto valgono i suoi quadri. I record e i prezzi stratosferici. Immagini e schede

Il mercato privilegia assolutamente - e con valori molto più elevati dell'altra produzione - le tele delle ninfee, realizzate nella maturità, dipingendo dal vero i fiori del suo stagno di Giverny. Fai con noi un viaggio tra splendidi dipinti, stime, quotazioni e risultati d'asta di un pittore amatissimo. E fondatamente tale.
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La curiosità – Come si arrangiavano i pittori quando le donne non potevano posare nude

Con la ricerca incessante di verità che caratterizzò la pittura italiana specie a partire dal Quattrocento, gli artisti furono sempre più costretti a ricorrere ai modelli per dipingere le figure umane non solo plausibili, ma efficacemente vere. Se risultava facile trovare uomini che si prestassero a posare per quadri mitologici, nei quali la nudità era esibita – in molti casi erano gli stessi allievi o lavoranti di bottega a farlo per il maestro -, assai più complesso era il confronto pittorico con il corpo femminile nudo, ancora strettamente conchiuso dal vincolo della pudicizia, al punto che le stesse mogli, nonostante l’intimità matrimoniale, sottraevano alla vista del compagno la propria nudità. Allora....
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L’urlo e l’immane boato. Quando il pennello dipinge il rumore. Giulio Romano, sala Giganti

Così la pittura riuscì ad evocare realisticamente elementi che non potevano essere dipinti, come i suoni, gli odori e le atmosfere psicologiche che dominavano gli ambienti delle scene. Il caso delle voci spaventose dei Giganti di Giulio Romano, le urla laceranti di Leonardo, il raccordo con la statuaria antica
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