La Fondazione Arnaldo Pomodoro dedica una personale, dal 19 marzo al 27 giugno, a Loris Cecchini, vincitore del “Premio Arnaldo Pomodoro per la scultura”. La mostra, curata da Marco Meneguzzo, presenta una serie di opere recenti e un’installazione realizzata ex novo appositamente per lo spazio espositivo di via Vigevano 9.
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Alla Fondazione Centro Matteucci per l'Arte Moderna, dal 22 marzo al 2 giugno 2014, una raffinata monografica: "RAM. La realtà metafisica"
Alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani Rocca, dal 22 marzo al 29 giugno, la mostra “Campigli. Il Novecento antico”
Dal 16 marzo al 1° giugno 2014, al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona, Svizzera, si tiene la mostra Alfred e Gisela Andersch. “Lei crea nello spazio, io nel tempo”.
Un frutto cromaticamente intenso e perfetto, nella sua forma. Esso ci consente di fare i conti pittorici con la sua polpa tenace all'esterno e morbida all'esterno; con i lumi e le parti che sembrano traslucide. Un ottimo esercizio non solo finalizzato alla creazione di nature morte o di gigantesche immagini perla street art, ma una delle prove tecniche che ci consentono di ottimizzare le stesure.
Entrambi svilupparono nuove vie espressive rispetto agli artisti dei loro anni. La brusca sterzata rispetto al classicismo d’inizio Cinquecento, di stampo raffaellesco, ma anche rispetto alla pittura ritenuta da Vasari “senza errori” di Andrea del Sarto, avviene intorno al 1514 e quella nuova “maniera” venne portata avanti da entrambi i pittori in modo autonomo e differente.
Un simpatico viaggio nella storia dei dipinti, affrontata in romanesco, secondo un lessico terra-terra. Si tratta di un blog scritto da Paola Guagliumi, laureata in Storia dell’arte e guida turistica romana. L’esperienza le ha spesso dimostrato che, di fronte a un pubblico che non ha grande preparazione culturale, si deve ricorrere a un linguaggio e a un apparato concettuale semplificato all’osso, che, da un lato non si distanzia dal significato più scarno e ed essenziale dell’opera e che dall’altro fornisce chiavi di lettura comprensibili
Il bresciano Giorgio Duranti è stato un maestro della pittura animalista del XVIII secolo. I segreti della sua arte rivelati dal restauro di alcune opere, emblematici frammenti di un raffinato bestiario
Artista poliedrico e sorprendente, Savinio ha spinto la sua ricerca oltre i confini della musica, suo approdo iniziale, a coinvolgere la scrittura e ancora, più avanti, la pittura, in un lungo percorso che lo vedrà fondamentale protagonista del fermento avanguardista di primo novecento. In mostra alla Galleria dell'Incisione di Brescia - dal 15 marzo - saranno esposte opere grafiche, disegni a matita ma anche alcune litografie, rare nell’esperienza saviniana, e dipinti compresi nell’arco temporale tra la fine degli anni venti e la metà del secolo.