Come percepiamo la bellezza, in un volto? La bellezza è assoluta? L'algoritmo della Sapienza
I ricercatori hanno osservato inoltre che le differenze tra soggetti maschi e femmine (così come le differenze tra soggetti differenti) non risultano evidenti nelle singole distanze facciali, le quali non sono particolarmente significative, ma bensì nelle combinazioni lineari globali: le distanze tendono a variare insieme, coerentemente, da volto a volto. Questo riflette il modo olistico in cui percepiamo i volti: non valutiamo le posizioni dei singoli elementi facciali, uno alla volta, ma bensì l’armonia tra le diverse parti del volto (anche le più lontane) nel loro insieme. Così, il modo in cui viene percepita la distanza tra due elementi facciali è influenzato delle altre distanze del volto
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