In particolare l’attenzione viene rivolta al territorio altotiberino, consapevoli del fatto che Leonardo redige delle carte funzionali allo studio della regimazione idraulica del Valdarno e alla bonifica della grande palude che al tempo ricopriva la Val di Chiana, per cui la valle del Tevere costituisce solo la cornice di questo ampio contesto. Tuttavia va considerato che nell’estate del 1502 Leonardo si trattenne per oltre un mese ad Arezzo e in Valdarno assieme a Vitellozzo Vitelli, condottiero e figura di spicco della nobile famiglia tifernate, nonché luogotenente del Valentino, che nel giugno del 1502 si era acquartierato con i suoi 3.500 fanti nella città sottratta ai Fiorentini. Particolare sintonia ed una forte empatia ci deve essere stata tra Leonardo ed il generale del Valentino. Da Vitellozzo Leonardo ebbe pertanto modo di raccogliere molte informazioni sull’assetto idrografico dell’Altotevere che, sebbene posto in secondo piano e in posizione marginale nell’inquadratura d’insieme, viene rappresentato in modo proporzionato e con notevole dovizia di dettagli
Leggi tutto Leonardo cartografo, la Valtiberina e la piana della battaglia d'Anghiari. La palude bonificataLa giovane artista: "Il progetto è nato dal desiderio di convertire la banalità del quotidiano, in questo caso le gomme da masticare presenti ovunque sull’asfalto della città, in qualcosa di eccezionale. Mi interessa il fatto che durante una passeggiata, guardando per terra sovrappensiero, si possa essere colti di sorpresa da un’immagine che non solo ci si aspetta in cielo e non in terra, ma soprattutto sui libri o in contesti scientifici; ovunque fuorché sotto i propri piedi. Trovo affascinante la possibilità che il sacro, lo straordinario, possa nascondersi nelle cose più ovvie che circondano la nostra vita"
Leggi tutto Luisa Turuani. Costellazioni tra le vecchie gomme americane. Una trappola per il cielo. Primo assoluto Nocivelli 2018Il padre del Divin fanciullo venne ingaggiato dalla Marchesa di Mantova. alla strenua ricerca di "un'effigie naturale". Il pittore lasciò Urbino, giunse nella città padana, impostò due tondi con i volti di Isabella e del cognato, ma fu costretto a rientrare nella città d'origine, a causa di una grave malattia. Quando morì, dopo pochi mesi, nessuno riuscì a trovare i due dipinti ai quali mancava solo l'intervento finale
Leggi tutto Giovanni Santi e Isabella d'Este, storia del padre di Raffaello e di due ritratti perdutiDal 1 dicembre, per la prima volta nella storia di Bergamo una mostra aperta a tutti sul tema HIV e AIDS dal titolo: HIV/AIDS tra invisibile e visibile. Otto artisti hanno deciso di collaborare a questo progetto, creando dipinti, sculture e installazioni artistiche specifiche per questo tema che purtroppo è tornato centrale in bergamasca e in Lombardia.
Leggi tutto Hiv Aids, tra invisibile e visibile. La mostra inedita alla Gamec di BergamoStile arte intervista l'artista, insignita del premio finalisti al Nocivelli 2018: "L’opera You love to walk, it’s a matter of fact è composta da 8 trasferimenti fotografici su due tele. Le immagini, precedentemente impresse su carta con una normale stampante inkjet, sono state poi trasferite sulla tela tramite l’utilizzo di uno smacchiatore. Gli scatti sono stati realizzati in diversi luoghi durante lo scorso anno, mentre facevo alcune camminate nei pressi di casa o nelle montagne delle Dolomiti. La lettura va da sinistra a destra, considerando le due tele insieme, e ogni riga riporta un luogo differente, per un totale di quattro diverse zone. Ho lasciato degli spazi vuoti perché volevo conferire più ampio respiro alle immagini e allo stesso tempo creare una narrazione visiva non convenzionale, concettualmente in linea con il passaggio temporale. Le immagini sbiadite ed evanescenti rimandano ai ricordi visivi che cerchiamo di imprimere nella memoria e che per loro natura perdono di concretezza e nel tempo mutano d’aspetto".
Leggi tutto Maddalena Granziera, la fotografia dei ricordi è come ombra di un'orma impressa nella neveA partire da metà Ottocento, l'arte prende vita, non più nei consueti atelier o scuole di pittura e scultura ma in locali pubblici di ristoro e di ritrovo chiamati “Caffè”. La continua necessità di un costante scambio di idee culturali, politiche e sociali spingeva allora molti intellettuali e uomini di cultura, tra i quali artisti che avevano lasciato le fredde aule delle Accademie a rifugiarsi in animate e vive stanze in cui sembrava di respirare un'aria di rinnovamento. Famosi sono i locali parigini come “Lapin Agile” e “Les Closeries des Lilas”
Leggi tutto “A modo Mio”, l'arte è servita a tavola da ristoratori bresciani. Come nell'OttocentoE' stato un pittore di estremo eclettismo e di ottime capacità tecniche, in grado di mutare stile con grande rapidità per assecondare i gusti dei committenti, in un periodo di intensi cambiamenti come quelli della seconda metà del Cinquecento. Bergamasco – quindi cittadino della Serenissima - Peterzano aveva frequentato, negli anni della gioventù, l’ambiente veneziano, entrando in contatto con artisti della cerchia di Tiziano e, al tempo stesso con la pittura toscana, importata nella laguna da Salviati e da Porta Salviati
Leggi tutto Come dipingeva il bergamasco Peterzano, il maestro del CaravaggioENIGMI D'ARTE - Una tela di Federico Barocci rovinata dall’intenso calore e a lungo dimenticata nei magazzini degli Uffizi racchiude un segreto, che sembra affidato all’enigmatico sguardo della micetta raffigurata al centro del dipinto. Chi si nasconde dietro i volti di Gesù Bambino e di una Madonna giovanissima? A giudizio di Antonio Natali, il figlio avuto in tarda età da Francesco Maria Della Rovere e la quattordicenne cugina che il duca di Urbino sposò in seconde nozze
Leggi tutto Federico Barocci e il mistero della Madonna della GattaL'artista insignito insignito del Premio finalisti del Nocivelli 2018: "Le mie gabbie vuote sono ossimori concettuali che raccontano, per contrasto, di voli liberi di uccelli e di uomini in rapporto panico con la natura. ''Stormo'' ferma il momento di massima libertà di movimento degli uccelli con il paradosso della gabbia. Gli elementi geometrici ci presentano un'installazione dove un gioco di pieni e vuoti, forme e non forme fanno vibrare lo spazio sospeso nel tempo e nel luogo. Il lavoro nasce come un bassorilievo composto da sagome piatte in rete metallica ritagliate e sovrapposte ma che nell'opera finale assumono un volume plastico formato dalla profondità degli elementi. Il mio lavoro riesce nel momento in cui si disgrega nello spazio confondendosi con le sue ombre".
Leggi tutto Luca Quercia, uno stormo di uccelli è lontano, mentre le gabbie oscillano nel vuotoAl tempo stesso organici e ornati, spontanei e stilizzati, i wallflowers decorativi Vanessa Hogge conferiscono una dimensione materica e visiva unica a qualsiasi parete o tavolo. Lavorando prevalentemente in porcellana, Vanessa realizza i suoi fiori e vasi unici nel suo studio a Cockpit Arts Holborn. Modella con cura ogni petalo e antera a mano in modo che nessun fiore sia identico. I fiori efflorescenti, creati in porcellana e argilla nera, vengono cotti a temperature elevate per creare sfumature fragili e ossificate di bianco e nero lava.
Ispirata dalla sua passione per la botanica e influenzata da artiste diverse come Frida Kahlo e Marianne North, Vanessa dà un autentico respiro di vita a dalie, crisantemi, margherite, ortensie e dafne. Vanessa vende i suoi lavori nel suo studio in Cockpit Arts a Londra. La Vessel Gallery espone anche una piccola collezione di queste splendide opere
Leggi tutto Le meravigliose sculture e ceramiche di fiori di Vanessa Hogge. Il video dedicato alla tecnica