Bastano spesso poche mosse per ricavare prodotti interessanti - sulla linea del pop- o per porre le basi proporzionali di un ritratto. L'insegnamento viene, nel corso di questa breve lezione pratico-dimostrativa, dall'artista Giorgio Michetti. E' un video assolutamente da guardare. La lucidatura del vetro di cui parlava Leonardo nei suoi trattati, altro non era che questo "calco della realtà". Il vetro, a quei tempi, veniva tenuto verticalmente. E si "lucidava" ciò che appariva dietro ad esso, per poi riportarlo su una tela o su un foglio
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“Igloos” (2018), la mostra dedicata a Mario Merz (Milano, 1925-2003), tra gli artisti più rilevanti del secondo dopoguerra, riunisce il corpus delle sue opere più iconiche, gli igloo, datati tra il 1968 e l’anno della sua scomparsa. Il progetto espositivo, curato da Vicente Todolí e realizzato in collaborazione con la Fondazione Merz, si espande nelle Navate di Pirelli HangarBicocca e pone il visitatore al centro di una costellazione di oltre trenta opere di grandi dimensioni a forma di igloo, un paesaggio inedito dal forte impatto visivo
Icona parigina, quanto la Tour Eiffel, l'antico edificio ecclesiale di Notre Dame è al centro di una serie di artistici giochi di luce, alcuni dei quali narrativi, proprio come piacciono ai francesi. Uno spettacolo da osservare, in questo video, considerato il fatto che l'"arte di luce" è in costante aumento anche nel nostro Paese, tra ricerca e applicazioni turistiche
Kimberley Emeny è un'artista e curatrice euristica - finalizzata alla ricerca e alla scoperta di nuovi orizzonti semanatici e formali - nel nord-est dell'Inghilterra. Le opere 2D e 3D di Emeny esplorano temi di illusione spaziale. I suoi dipinti e disegni sono spesso concepiti attraverso un antagonismo tra ordine e caos. Nell'ambito del lavoro di Emeny, usa il suo corpo come paesaggio per creare immagini simboliche che si oppongono ai concetti occidentali di normalità, affrontando le angosce sociali e spingendo oltre i confini personali, usando la modificazione del corpo e gli oggetti di scena. Le sue interpretazioni esaminano vulnerabilità, alienazione, identità, ramificazioni rituali e sociologiche del ciclo biologico femminile
il giardino è il nuovo progetto ideato e realizzato da Lutz & Guggisberg per la Collezione Maramotti. Prima personale in una istituzione italiana del duo di artisti svizzeri, la mostra è stata organizzata in occasione del festival di Fotografia Europea 2018, dal titolo “Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie”. La mostra installazione si è sviluppata in un percorso di cinque sale e presenta oltre venti fotografie di formati diversi montate su pannelli e con interventi pittorici, insieme ad agglomerati di oggetti di recupero selezionati dagli artisti in alcuni magazzini locali e assemblati secondo un criterio di re-invenzione creativa
James Cook è nato a Durban, in Sud Africa, nel 1994. Nel 2010, all'età di 15 anni, James ha scoperto il suo talento per la scultura figurativa. Qui ci insegna come si realizza un ritratto, a partire dall'elemento fotografico. Il lavoro richiede tempo e pazienza. E ciò che in un video ci pare frutto dell'abilità di pochi attimi, in realtà nasce attraverso un impegno temporale ben più ampio e dilatato. Quindi iniziamo. Un buon numero di panetti di creta, un angolo a disposizione della scultura, qualche piccolo attrezzo per plasmare, un bastone attorno al quale lavorare l'argilla, domopak di materiale plastico per coprire la scultura nei momenti o nelle ore di pausa, per bloccare l'evaporazione dell'acqua
"Avevo visto l’affresco in video, ma ora mi sarei finalmente immerso -dice Roberto Manescalchi - Mi sono messo di buon grado ad aspettare il mio turno per accedere al touch screen. I ragazzi delle scuole se ne sono andati dopo una quarantina di minuti transitando distrattamente per la stanza che ospita l’affresco… alcuni senza neppure un occhiata. Tra quelli che non hanno guardato sono stati gli insegnanti per primi. Passando parlavano della sosta per la cena, durante il viaggio di ritorno, ignorando bellamente la sacra icona, ma erano appena emersi".
Nei quadri di Anselm Kiefer il passaggio verso il tridisimensionale e la scultura è avvenuto progresssivamente, con il fermo proposito di superare l'inganno ottico della pittura tout court, senza abbandonare la tela. Nei suoi paesaggi ha iniziato ad inserire erba secca e sterpi, in primo piano, passando poi a rametti e, successivamente, a composizioni con cortecce, incollate saldamente al supporto sottostante - preparato con campiture tonalmente realistiche - e lavorate con una spatola lunga, con colpi inferti alla superficie stessa con una gestualità ritmica, che caratterizza i modi della grande pittura novecentesca
A dimostrazione che l'iperrealismo ha in sè una radice vicino alla sofferenza-preghiera che diviene gioia, completato un nodo rappresentativo, stanno le 650 ore di lavoro complessive dedicate da Emanuele dascanio a quest'opera che rappresenta una moderna Artemisia Gentileschi, mentre dipinge sé stessa come Susanna, molestata dai vecchioni. Un'opera che rinvia, sotto il profilo semantico all'attualità o alla sempiterna potenziale violenza - al di là del corteggiamento - che può intercorrere nel rapporto tra maschi e femmine - e perchè no: anche viceversa -. Per realizzare il disegno, che ha dimensioni notevoli - 144 x 100 centimetri - ha utilizzato matite e carboncino della Lyra.