Stile arte intervista uno degli artisti più importanti e rappresentativi del milieu newyorkese:: "Distruggo degli oggetti, ne estrapolo frammenti, li combino tra loro e creo nuove possibilità. E' un nichilismo rigenerante".
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Il film fu una sorta di Rinascimento di "plastica" e cartone che accolse,e rilanciò, in pieno boom economico, i sogni storici esotici dell'Occidente,attraverso il recupero dell'Egitto ellenizzato. La lavorazione del film fu particolarmente complicata: le riprese incominciarono nel 1960 sotto la regia di Rouben Mamoulian, ma dopo poche settimane dovettero essere interrotte a causa della polmonite che portò Elizabeth Taylor vicina alla morte (le fu praticata una tracheotomia di urgenza). Dal momento che il rigido clima inglese non avrebbe permesso alla Taylor di guarire, l'intero set dovette essere smantellato e completamente ricostruito a Roma. La produzione riprese nel 1961 con la regia di Joseph L. Mankiewicz e il film fu distribuito nel 1963. Nato come un progetto da 2 milioni di dollari, alla fine raggiunse l'esorbitante cifra di 44 milioni, che, rapportati all'inflazione, corrispondono a 323 milioni nel 2012: si tratta del film più costoso della storia del cinema.
Riconsegnato ai legittimi proprietari, dopo la lunga dittatura comunista, il castello di Bran, in Transilvania, luogo nel quale letteratura e leggende collocano la presenza di Dracula, sarebbe in vendita. Non ci occupiamo qui della vicenda immobiliare, ma dei contenuti storici e architettonici di questa fortezza, successivamente trasformata in un edificio residenziale. Del forte, infatti,, l'edificio ha mantenuto la compattezza che comprime gli spazi abitativi, riducendoli in piccole stanze. Sulla presenza di Dracula poi, si aprono diverse scuole di pensiero. C'è chi infatti chi dice che il principe sanguinario sia stato qui prigioniero, mentre il suo vero castello di residenza, quello di Poenari, sulle rive del fiume Ares è andato distrutto
Professione: artista-cacciatore di fiocchi di neve. Fu lui, secondo gli annali, a scoprire la grande creatività del cielo, quando nevica. Wilson Alwyn Bentley (Jericho, 7 febbraio 1865 – Jericho, 23 dicembre 1931) fotografò 5000 fiocchi di neve. Nessun microelemento di ghiaccio era uguale a un altro, come scrisse nel libro Snow Crystals del 1931. Il suo metodo per catturare la neve era molto semplice: consisteva nel farla posare su un vassoio ricoperto di velluto e di posizionare i cristalli sul vetrino del microscopio usando un sottile strumento metallico
Tony Cragg è uno dei maggiori scultori britannici. Le sue opere si presentano spesso come il punto di incontro di super-fetazioni prese dalla natura - come la sovrapposizione infinita di funghi del legno o l'addensarsi delle nubi - e l'azione riordinatrice della mente che gestisce il processo di moltiplicazione stessa. Nato a Liverpool nel 1949 ha iniziato da giovanissimo ad esprimersi con questo medium. In questo breve documentario della Tate, l'autore illustra il processo di creazione di alcuni dei suoi lavori più recenti, presentandoci al team che lo aiuta a realizzare la sua visione unica per struttura e forma. A Wuppertal ,in Germania, nel 2008 ha aperto lo "Skulpturenpark Waldfrieden", il parco che ospita una collezione di sculture in costante crescita e in continua evoluzione, opere sue e di artisti di fama internazionale
50 anni dopo la scoperta una “anti-mostra” sul Tuffatore di Paestum, titolo: “L’immagine invisibile”
Sin dalla sua scoperta, nel 1968, la tomba del Tuffatore sta al centro di un dibattito scientifico molto controverso e acceso. L’interpretazione dell’immagine del giovane che si tuffa nell’acqua rimane un rompicapo che fa discutere anche gli esperti del settore: è semplicemente una visione edonistica della vita e della morte? O qualcosa di più, forse un messaggio misterico, ispirato a culti iniziatici legati ad Orfeo e Dioniso? E le difficoltà nella lettura dell’immagine del Tuffatore si spiegano forse con il fatto che essa era “invisibile”, in quanto collocata all’interno di una tomba buia, chiusa per l’eternità? Insomma, possiamo pretendere di leggere e comprendere un’immagine che non era fatta per essere guardata?
Ogni sua opera, istintiva, senza disegno preparatorio, si pone come un viaggio di profumi, immagini e colori e viene espresso tramite sintesi e combinazione irripetibile di gesti, atteggiamenti e stati d’animo che cambiano repentinamente. L'uomo è fatto del 80% di sogni e desideri, il modo per esprimerli nel miglior modo è attraverso un percorso di luoghi vissuti, ritrovando se stessi spiega l'artista bresciano. Come non riconoscerlo...Il viaggio è un bagno di umiltà; ti rendi conto di quanto è piccolo il luogo che occupi nel mondo.
( Gustave Flaubert ).
Ma i sogni non durano molto se non vengono ormeggiati a una roccia. Nel 1848, perseguitato dai suoi molti creditori, Dumas deve vendere la sua proprietà, così come tutti i mobili e molti oggetti che aveva installato nella sua casa. Il 22 marzo 1849 Alexandre Dumas cede la proprietà per la modica cifra di 31.000 franchi (oro), mentre gli era costato diverse centinaia di migliaia di franchi. Alexandre Dumas rimane un po 'di tempo a Monte Cristo, ma nel 1851, Dumas lascia definitivamente il suo paradiso terrestre per esiliarsi in Belgio