UN QUADRO IN 30 RIGHE - Il 15 dicembre 1760, Francesco Maria Tassi scrive al bergamasco conte Carrara una lettera da Venezia. Se il conte è desideroso di sapere che cosa combini Giambattista Tiepolo, il principe dei pittori, eccolo accontentato
Leggi tutto Tiepolo, la zarina vuole il pappagalloBetween 1583 and 1584, Caravaggio’s mother, Lucia, in consultation with her father, Gian Giacomo, chose artistic training for the thirteen year old Michelangelo Merisi. She did not opt – as was often done – for a simple apprenticeship, instead placing her son as a student, which required the payment of rather high fees. A four-year period of training, to last until 1588, was decided on.
Leggi tutto The life of the young Caravaggio – Discovery – Curuz e ConconiTra i dipinti attribuiti al Rosso, è avvicinabile alla Pala dello Spedalingo, per i contenuti evocanti le problematiche apocalittiche che sommovevano la spiritualità del tempo...
Leggi tutto Rosso Fiorentino – Se tutt’attorno alla Madonna rimbombano echi apocalitticiUn saggio di Roland Barthes prende in esame grammatica e sintassi dell’artista milanese, bocciando la semplificazione che lo vorrebbe ingabbiare all’interno dello schema del “pittore stravagante”. Nei suoi quadri invece - sostiene il semiologo - ci sono sapienza, raziocinio, buon senso. Egli “parla una lingua doppia, chiara e imbrogliata insieme”. Usa un codice cifrato, per sfidare lo spettatore in un gioco appassionante
Leggi tutto Arcimboldo l’antibizzarroTante le ipotesi attorno all’enigma del Triplo ritratto. E’ vero che l’opera fu eseguita a sei mani da Giorgione, Tiziano e Sebastiano del Piombo? E chi sono in realtà i personaggi effigiati?
Leggi tutto CRIPTICO TRIOCon La zattera della Medusa, Théodore Géricault realizzò un lucido reportage basato sulle testimonianze dei pochi sopravvissuti. E per rappresentare l’orrore della tragica vicenda non esitò a ricorrere allo studio meticoloso di corpi umani smembrati. Una macabra inclinazione che sarebbe sfociata nella raffigurazione delle teste recise dei condannati a morte
Leggi tutto Cronaca nera. La zattera degli orroriFirmata da Doménikos Theotokópoulos, meglio conosciuto come El Greco, e raffigurante San Demetrio, l’opera, acquistata da un collezionista tedesco da una piccola società d’asta francese come icona post-bizantina, si è rivelata autografa di El Greco grazie ad approfondite indagini diagnostiche. L'icona, studiata da Mariella Lobefaro, analizzata da Lionello Puppi e da laboratori tecnologici, esposta fino 23 agosto 2015 nella Torre delle Arti di Bellagio accanto a 100 icone bizantine e post-bizantine
Leggi tutto Compra icona ad asta on line, durante la pulitura emerge firma di El GrecoUn grande rilancio dell'autore bergamasco con la mostra alla Royal Academy of Arts. Dal prognatismo posturale del dialetto, che s'aggruma sul mento dei suoi soggetti bergamaschi e bresciani a una rude incapacità di tanti nobili di provincia di occupare l'abito con scioltezza; dalle cisti deturpanti al centro della fronte a certi strabismi estremi, mica corretti, nemmeno di un filino, rivelano la domanda e l'offerta di verità, a volte impietosa, come sanno esserlo i veri contadini. Il pittore è sempre armato dalla comunità in cui opera; bergamaschi e bresciani volevano vedersi com'erano e non come avrebbero potuto immaginarsi. Ed eccoli serviti.
Leggi tutto Giovan Battista Moroni quotazioni gratis. Pittori bergamaschi in ripresaNegli anni estremi della propria vita, con i “Trionfi di Cesare” Mantegna realizzò, a modo suo e col colore, un colossale fregio ispirato dal fulgore di Roma imperiale, dove però la celebrazione dell’antico come Mito palesa l’incrinarsi della fede quattrocentesca nella possibilità dell’eterno ritorno
Leggi tutto Capire Mantegna, gloria e crisi del pittore che coprì di carne le scultureOrnavano gli angoli tra la fine della parete e il soffitto e furono di moda tra Quattrocento e primo Cinquecento. Ecco le categorie dei soggetti le fonti iconografiche, le tecniche di produzione e i segreti delle botteghe
Leggi tutto Tavolette lignee da soffitto – Quando il Rinascimento entrò nelle case lombarde