Pittore fiero ed estroverso, ha riletto la Maniera in senso originale, creando composizioni convulse, inquietanti, a tratti grottesche, in cui ha piena espressione una personalità passionale segnata da accesa spiritualità e da riflessioni escatologiche
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Era il giovanissimo amante di Michelangelo Merisi. Fu il suo modello per il più scandaloso di tutti i quadri dipinti dal maestro. Poi, Cecco del Caravaggio divenne a sua volta artista di vaglia, allievo prediletto del grande lombardo. Prima di scomparire nel nulla
In epoca tardo-medievale si diffuse la convinzione che il più giovane tra i dodici apostoli fosse stato chiamato al Cielo in anima e corpo come la Vergine Maria. Creando così una sorta di triangolo familiare in cui Gesù figurava quale fratello maggiore e la Madonna quale madre putativa
Un ciclo di affreschi duecentesco riportato alla luce a Roma, riunisce virtuosismo narrativo e superba vitalità cromatica: l’iconografia racchiude una sorta di summa del sapere con una completa gamma di soluzioni figurative, fra allegoria e realismo. E si riapre la disputa fra primato fiorentino e primato capitolino nel rinnovamento della lingua pittorica italiana
Caravaggio dipinse il proprio giovanissimo amante come la divinità del sesso in grado di vincere ogni cosa. Ciò destò grande scandalo. E fu per il violento odio reciproco, alimentato da una calunniosa poesia caravaggesca, che Baglione gli rispose con un quadro che celebra l’amore divino e che assegna al pittore lombardo le fattezze del demonio
Si chiamava Francesco Prata era nato sessant’anni prima del grande maestro
proprio a Caravaggio. Certi tagli di luce sembrano precedere straordinariamente l’opera del genio lombardo. Una serie di inizi convergenti tra Brescia e Bergamo
Alla Galleria Comunale d’Arte di Cesena, la mostra curata da Antonio Paolucci e Marisa Zattini apre la riflessione sulla centralità dell’immagine umana nella storia della pittura attraverso le opere antiche e contemporanee provenienti dalla collezione della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Fondazione Banca Popolare di Cesena
Chi dipinse i due pannelli provenienti dal palazzo del conte Nicolò Orsini? Secondo Paola Castellini, uno sarebbe di mano del Romanino e l’altro di Altobello, ossia d’una coppia di artisti che Mina Gregori definisce affratellati da “osmosi insidiosa” e “indicibile collimazione”
Recentissime scoperte sconfessano Giorgio Vasari, che accusava il Vannucci di reiterazione dei soggetti mediante ricalco dei modelli. Nuove indagini spettrografiche rivelano invece ansie e ripensamenti del maestro rinascimental