Stile arte Mantova

Gualtiero Marchesi, come si “impagina” un piatto pensando a Mirò

La creazione si rifà ad un personale codice poetico: rigoroso, lineare ed insieme assolutamente libero, gioiosamente inventivo. Permane in me, con forza, la lezione di Juan Miró, maestro e punto di riferimento imprescindibile. Anche in questo piatto prevale una visione luminosa, ilare, ludica direi, della vita e del mondo.
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Santa Maria delle Grazie – La spaventosa macchina del Bene e del Male

Entrando (sulla destra) a colpire lo spettatore, ad esempio, è un uomo in ginocchio, con il capo chino, appeso per le braccia ad una fune. Accanto un altro, calato in un pozzo con una pietra al collo, sta per essere salvato da due cherubini apparsi miracolosamente alle sue spalle. Poi, un terzo uomo (Giuanin d’la masola), regge nelle mani una mazza di dimensioni considerevoli mentre ai suoi piedi giacciono la gogna e la testa del condannato. Soprattutto se osservate nell’insieme dell’intero complesso architettonico - dipinto a forti tinte dove a predominare è un intenso rosso pompeiano - fanno una certa impressione
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Gatti e gattini satanici nella pittura, dal Medioevo al Settecento

A causa della sua natura sfuggente, il felino domestico assume spesso il ruolo d'antagonista negativo nelle opere pittoriche, simbolo del maligno e dei peccati dell’uomo. La sua presenza nelle Ulltime Cene si rivela come un sinistro presagio
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Spaventose illusioni in pittura, riveliamo il codice segreto di Kurt Wenner

L’artista americano, trasferitosi a Mantova alla ricerca dei nodi teorici e delle applicazioni prospettiche più ardite, è uno dei pochi al mondo in grado di offrire una pittura di straordinaria illusione, basata su formule geometriche e matematiche. Siamo entrati con lui nelle stanze misteriose in cui viene svelato il nucleo più ardito dell’arte anamorfica. Se il nucleo centrale del disegno si basa sulla prospettiva di fuga centrale e reale, le linee più distanziate dal centro si arrotondano, come se seguissero la curvatura dell’occhio. L’artista tiene conto dell’interazione delle due regole prospettiche per produrre gli straordinari effetti visivi dei suoi dipinti.
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