Il tribunale di Parigi venerdì ha confermato che l’artista Maurizio Cattelan è autore delle opere di scultura, anche se non le ha eseguite materialmente, e ha respinto le richieste di Daniel Druet, 80 anni, uno straordinario scultore, sotto il profilo tecnico, che aveva realizzato i personaggi indicati dall’artista italiano. Una verosimiglianza assoluta con il personaggio da effigiare, quella raggiunta, in ogni scultura, dal francese che, peraltro, ha lavorato a lungo per il museo delle cere. Druet ha fatto causa ad alcune gallerie parigine chiedendo che fosse riconosciuta l’autentica paternità delle sculture. Ma il tribunale di Parigi non ha ritenuto ammissibile la causa. Primo perchè, nel caso, lo scultore avrebbe dovuto aprire una vertenza giudiziaria nei confronti di Cattelan e non contro le gallerie che ospitano e vendono le sue opere. Secondo perché le sculture sono state ideate da Cattelan, mentre Druet è un semplice esecutore. Un po’ come avveniva per Canova. Lui preparava i bozzetti e i suoi artigiani sviluppavano e scolpivano il blocco di marmo.
“Per la prima volta i magistrati consacrano l’arte concettuale con una decisione di principio ”, stima Pierre-Olivier Sure, avvocato della galleria Perrotin. Abbiamo vinto sui due punti essenziali. Facendo dichiarare inammissibile la controparte. E facendo dire al giudice cos’è l’arte concettuale in diritto e quali sono le qualifiche che ne derivano per i loro diritti d’autore.