Catturato! Ecco l’inizio di tutto. Così nacque il villaggio palafitticolo dell’Età del Bronzo del Lucone

In queste ore, dopo un'impresa faticosissima, sotto il piano fisico, gli archeologi hanno recuperato la punta del palo, perfettamente lavorata con l'ascia e fortificata con il fuoco. Una punta che dimostra che, il villaggio era incrollabile. Se non fossero stati gli incendi. Certo, gli incendi. Pericolo numero 1

Era un albero possente. Uno degli alberi dal legno duro scelti per la fondazione del villaggio palafitticolo di Lucone, nel territorio comunale di Polpenazze, nei pressi del Garda. Gli scavi, sotto l’argilla bianca, compatta e secca, portano in direzione dell’atto fondativo della comunità. In queste ore, dopo un’impresa faticosissima, sotto il piano fisico, gli archeologi hanno recuperato la punta del palo, perfettamente lavorata con l’ascia e fortificata con il fuoco. Una punta che dimostra che, il villaggio era incrollabile. Se non fossero stati gli incendi. Certo, gli incendi.
Pericolo numero 1.

L’archeologo mostra la punta del palo, finalmente recuperata dal terreno. Foto: Scavi al Lucone

“Martedì della quarta settimana! Alla ricerca del palo, ultima puntata.- dicono i giovani archeologi impegnati al Lucone – Dopo momenti di eccitazione, di scoramento, di suspense, è arrivato il finale di gloria! Questo pomeriggio Stefano ha raggiunto ed estratto la punta del palo EL1166, immersa nel terribile strato di argilla limosa bianca! La punta è lavorata ad ascia ed è preceduta da un incavo. Ci sono tracce di indurimento attraverso il fuoco”.

Sul tronco i colpi d’ascia che prepararono la punta del palo affinché penetrasse facilmente nel terreno argilloso. Foto: Scavi al Lucone

Gli archeologi posano accanto al palo per mostrarne l’altezza. Foto: Scavi al Lucone

“La parte conservata del palo supera i 3 metri, a cui vanno aggiunti circa 2 metri della parte superiore caduta negli anni precedenti. La stima della lunghezza originale si aggira tra i 7 e gli 8 metri… E ora foto, disegno e trasferimento in cella frigorifera”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz