A Cracovia, un intrigante esperimento ha preso forma, sotto la guida del Museo Nazionale, in collaborazione con partner sloveni. L’obiettivo? Catturare l’essenza del passato attraverso il profumo. E ci sono riusciti. Profumo catturato. Dispenser pronti per i visitatori. Com’è stato catturato l’odore della tavola leonardiana?
Uno stick che assomiglia a un pennarello
Recentemente, i conservatori e gli scienziati del museo hanno deciso di esplorare nuove vie sensoriali per immergere il pubblico nelle opere d’arte. Il risultato è uno stick-pennarello che racchiude il profumo della celebre “Dama con l’Ermellino” di Leonardo da Vinci. Non il profumo della modella, certo. Ma quello del quadro.
Aperto, questo pennarello permette al suo utilizzatore di annusare il misterioso aroma che circonda il capolavoro rinascimentale. Il lavoro di realizzazione dell'”essenza” è stato complesso e si è basato sull’individuazione di tutti i componenti del dipinto e delle loro emissioni.
Ogni lavoro di pittura, insomma, ha un proprio “macrobiota”, una propria pelle, un proprio corpo che somiglia, nelle linee generali a quello degli altri, ma il suo bouquet resta unico. Allora: si prenda l’odore del legno di pioppo invecchiato, più profumo di vernice finale, più profumo dei pigmenti ecc ecc. Se tu hai l’analisi dei componenti del quadro, ricostruisci il suo bouquet.
Ciò che è difficile è trovare l’equilibrio tra i vari elementi. Anche perché, magari, nei secoli, un quadro ha assorbito il profumo esterno delle candele o di un focolare. Quindi si deve tener conto anche di quello, nella preparazione dell’essenza.
L’incanto olfattivo delle opere antiche
Collezionisti e amanti dei musei lo sanno bene. Non basta vedere la fotografia di un quadro per poterlo avere, nel profondo.
E’ necessario assorbirlo anche sotto il profilo dell’olfatto, come toccarne le pennellate – più dense ed emergenti – sotto la lingerie della vernice. Per questo l’esperienza del collezionista si può assimilare a quello di una sensoriale seduzione amorosa.
I “feromoni” dei quadri di Leonardo sono diversi da quelli di Tiziano. Immaginiamoci, poi, se arriviamo a quelli di Klimt. Il “Bacio”, ad esempio, che profumo ha? I colori ad olio impiegano qualche secolo prima di diventare olfattivamente inerti. All’interno del loro magma c’è sempre un’emissione profumata, rilasciata da un cuore gommoso.
Le opere antiche quindi non sono solo visive; il loro odore può evocare secoli di storia e raccontare l’approccio tecnico dell’artista all’opera. Dai pigmenti naturali ai leganti biologici, dai legni delle tavole alle tele impregnate di colori, ogni elemento contribuisce a un’esperienza sensoriale unica, paragonabile al profumo dei libri amati.
Non avete mai annusato i libri? Ogni libro sembra averne uno proprio. Insomma, tutto è unico. Anche noi siamo unici. E poi c’è l’esperimento licenzioso, nel campo delle rievocazioni olfattive delle umane unicità: quello della Candle di Gwyneth Paltrow…
Elżbieta Zygier, capo conservatore del Museo Nazionale di Cracovia, spiega che il profumo della “Dama con l’Ermellino” è una miscela complessa. Ogni individuo può percepirlo in modi diversi, influenzato dalle tracce di vernice e dalle reinterpretazioni storiche dell’opera stessa. Per Zygier, emerge un piacevole bouquet agrumato, arricchito da sfumature misteriose che trasportano informazioni accumulate nel tempo.
Il futuro dell’olfatto d’arte
Tuttavia, la sfida di diffondere questo profumo all’interno del museo deve essere valutata nei termini delle sicurezza degli ambienti, dei visitatori e dei dipinti. Se cento persone aprissero lo stick davanti alla Dama che potrebbe accadere?
L’introduzione controllata del profumo ai visitatori è oggetto di attenta valutazione, con un sondaggio tra i visitatori del Museo Czartoryski che guiderà le decisioni future. Ma il profumo potrà anche essere venduto. Tutto è da valutare.
Progetto Odotheka: una Biblioteca sensoriale
Il progetto Odotheka rappresenta un ambizioso tentativo di creare una “biblioteca” di profumi storici. Partendo dalla “Dama con l’Ermellino”, il progetto esplorerà altre nove opere significative, includendo capolavori di artisti come Stanisław Wyspiański e Olga Boznańska, oltre a oggetti personali come la tabacchiera di Franc Preseren.
Il progetto, sostenuto dal Centro scientifico nazionale polacco e dall’Agenzia di ricerca slovena, mira a completare la sua missione entro il 2025. Questa iniziativa non solo promette di rendere le visite museali più coinvolgenti, ma mira anche a rendere l’arte accessibile a tutti, compresi i visitatori non vedenti.
In definitiva, l’esplorazione del profumo dell’arte rivela un nuovo capitolo nella narrazione museale, dove l’olfatto si unisce alla vista per offrire un’esperienza più profonda e multisensoriale delle opere che amiamo e custodiamo.
Breve storia della Dama con l’ermellino
La “Dama con l’Ermellino” è un celebre dipinto realizzato da Leonardo da Vinci intorno al 1489-1490. È un olio su tavola di dimensioni relativamente piccole, circa 54 x 39 cm, e attualmente è conservato nel Museo Czartoryski a Cracovia, in Polonia.
Il soggetto del dipinto è identificato con Cecilia Gallerani, una giovane nobile milanese e amante di Ludovico il Moro, il Duca di Milano. La donna è ritratta di tre quarti, con un leggero sorriso enigmatico, e tiene in mano un ermellino, un animale che simboleggia il Duca Ludovico il Moro.
Leonardo da Vinci, con la sua maestria nel ritrarre l’espressione umana e nel catturare la psicologia dei suoi soggetti, ha reso questo dipinto uno dei più ammirati e studiati nel panorama dell’arte rinascimentale.
Fonte: Pap