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Posts published in “Figure nascoste nei quadri”

Archeologia e scoperte. Cos’è e cosa nasconde questo oggetto romano. Cosa doveva apparire (in più) nella notte di nozze. Segreto svelato

La fusione delle immagini in ambiente notturno può essere simulata attraverso la riduzione della grandezza della fotografia che crea la sintesi di elementi colti dal nostro occhio in condizione di relativa distanza dall'oggetto osservato o in un ambiente parzialmente oscuro

Un ritratto di Van Gogh isolato nell’acquerello della Donna che cuce. L’artista utilizzava la tecnica antica

Un interessante ritratto è stato portato alla luce in questi giorni dal Centro ricerca di Stile arte, impegnato da anni in indagini della pittura di texture. I ricercatori operano al recupero di immagini pittoriche non frutto della pareidolia, all'interno delle preparazioni dei dipinti antichi o nelle zone d'ombra dei dipinti stessi. Opere nelle opere

Il segreto svelato: accanto ai bambini bianchi riappare il ritratto cancellato di Bélizaire, lo schiavo di colore allevato come un figlio

L'opera presentata in queste ore dal Met di New York, come importante acquisizione fu dipinta in America dal pittore francese Jacques Amans. Il ruolo di rilievo del ragazzino di colore nell'economia del dipinto. La cancellazione di questa figura avvenne agli inizi del Novecento. Il recupero dell'immagine, grazie a un accurato restauro

Scoperte in Arcimboldo altre figure nascoste. Anche Giuditta e Oloferne tra i simboli che compongono l’Inverno

L'individuazione di nuovi materiali iconici, portati alla luce dal nostro gruppo di ricerca, consente di affermare che Caravaggio concepì la scena come atto finale dell'uccisione di un toro, al termine di un rituale di morte, paragonabile a una tauromachia. Il toro è il possente Oloferne che, a causa del desiderio sessuale imperioso e della violenza che caratterizza i capi degli eserciti invasori, finisce per essere preda della sua stessa preda, Giuditta, che qui è concepita da Caravaggio come un matador, che finisce la bestia con la spada, recidendole la testa

Van Gogh disegnava anche piccoli autoritratti nelle opere. Riesci a trovarlo in questo disegno?

Spesso, i disegnatori e i pittori antichi - dal Rinascimento, fino all'Ottocento - riempivano le ombre o parti della loro opera con micropaesaggi o piccole figure, che non sono frutto della pareidolia - cioè dell'azione automatica del nostro cervello, che tende a proiettare, anche sull'informe, forme di senso compiuto - ma elaborati giochi che consentivano una resa ancor superiore rispetto a quella del semplice trasferimento del dato ottico

Caravaggio. Chi si muove dietro la tenda di Giuditta e Oloferne? Nuove figure. Ecco com’era, il quadro, quando fu impostato

L'artista aveva la necessità di agire in un ambito fortemente narrativo, configurando, negli strati più profondi il "prima" e il "dopo". Il volto crudele del generale nemico, una seconda testa sul braccio della donna. Un'ancella giovane. Un gruppo di personaggi attorno al tavolo imbandito per la festa al condottiero. Una figura con barba. La quinta architettonica

Testa d’orso di Leonardo. Il disegno quadrato di 7 centimetri venduto a 10milioni e 300mila euro

Le verifiche ottiche consegnano materiale molto interessante a livello di texture. Il disegno appartenne al pittore di corte sir Lawrence, che lo cedette nel 1830 al proprio mercante d'arte. Nel 1860 l'opera venne posta all'asta. L'attuale proprietario la acquisì nel 2008

Modigliani, computer ricostruisce presunto ritratto dell’amante del pittore coperto da nuova immagine

L'ex fidanzata di Modigliani - la cui immagine il pittore avrebbe coperto, secondo l'ipotesi dei ricercatori inglesi - sarebbe Beatrice Hastings, una scrittrice e giornalista sudafricana nata a Londra, che aveva cinque anni più di lui. Beatrice svolgeva un'intensa attività di recensione critica dei pittori parigini. Era stata il suo primo amore serio. Condividevano la passione per la lettura e la poesia. Ma la loro relazione fu burrascosa. Hastings, una volta, descrisse Modigliani come un "cattivo incantevole"

Come si legge un quadro di Arcimboldo, cosa significa e quante altre sorprese può offrire

Oggi vediamo soprattutto la parte giocosa, che certamente esisteva ma non si esauriva in quella. I quadri di questo tipo poggiavano sulla cultura ermetica e alchemica dell'epoca, basata sul lege et rilege. Legge e rileggere, analizzare. Non basarsi su un'impressione principale. Osservare l'oggetto da più punti di vista, guardarlo in controluce, al contrario, lungo ogni lato. Cambiare anche le distanze, rispetto all'oggetto stesso.