Secondo Pedretti, quello che si è conservato nei secoli è un modello di cera, in miniatura, di una statua che avrebbe dovuto essere realizzata da Leonardo da Vinci a Milano. Ora, al di là, dei tempi reali di sopravvivenza del materiale di cera nei secoli, resta il fatto che la scultura è piuttosto antica e che, certamente si ispira ai disegni realizzati da Leonardo. Anche la provenienza, casa Melzi, a cui apparteneva l’allievo prediletto di Leonardo, vuole accreditare l’autenticità del modellino. Ma al di là di chi l’abbia realizzato, resta il fatto che esso è trasposizione tridimensionale dei disegni di Leonardo e chela mano è ottima.
Ora grazie ai delicati calchi che sono possibili attraverso i nuovi materiali plastici, è stata ricavata una conchiglia del cavallo con cavaliere, e da quella sono state ricavate eleganti sculture in bronzo. L’operazione è sostenuta da una società americana che ha creduto fermamente nelle parole di Pedretti e che ha portato a compimento quello che,a giudizio di Pedretti stesso, Leonardo fu costretto a lasciare come lavoro incompiuto. Com’è ben noto, Leonardo, crebbe nella bottega di Verrocchio, che oltre ad essere pittore, era uno straordinario scultore.
Cavallo e cavaliere sarebbero stati disegnati da Leonardo con il fine di trasporli in una statua celebrativa nei confronti del nuovo padrone di Milano, Charles d’Amboise, governatore francese della città. E a questo punto, ma i pareri posso divergere, avrebbe anche intagliato e plasmato un blocco di cera vergine per creare forse una fusione in bronzo.O, ipotesi forse più compatibile con la realtà, qualcuno in casa Melzi avrebbe successivamente ricavato quel lavoro, che fa pensare al passaggio intermedio per la realizzazione di un bronzetto.
Secondo quanto si ritiene, “Cavallo e Cavaliere” rimangono in possesso del conte Francesco Melzi e dei suoi discendenti in Italia. Quando la scultura fu registrata nella Collezione Sangiorgi, a Roma, nei primi anni del 1900, venne indicata la precedente provenienza collezionistica, quella della famiglia Melzi de Cusano, a Milano. Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, il modellino viene inviato in Svizzera, con altri beni artistici e si salva.
Alcune immagini della piccola scultura che rappresenta cavallo e cavaliere appariranno nel catalogo ragionato dei disegni di Leonardo appartenenti alla collezione della Regina d’Inghilterra, instaurando un dialogo tridimensionale con la stesura grafica.
Pedretti, secondo il racconto del nuovo proprietario della scultura in cera. presenta il lavoro a David GF Nickerson, direttore di Mallett a Bourdon House di Londra, e lo esorta ad acquisire l’opera scultorea. Frattanto Richard Lewis, uomo d’affari dell’Indiana, acquisisce la scultura e tutto il materiale di studio ad essa relativa e, venticinque anni dopo, ricava un calco che utilizza per la fusione in bronzo. La scultura “Cavallo e Cavaliere” viene poi presentata alla Greystone Mansion di Beverly Hills in California.
Cavallo e cavaliere leonardeschi diventano un bronzetto dopo 500 anni
Tutto è iniziato dopo il ritrovamento di un'antica scultura in cera d'api proveniente dalla famiglia Melzi, alla quale apparteneva l'amico e allievo prediletto di Leonardo. Ora grazie a a delicati calchi che sono possibili attraverso materiali plastici, è stata ricavata una conchiglia del cavallo con cavaliere, e da quella firma sono state ricavate eleganti sculture in bronzo. L'operazione è sostenuta da una società americana che ha creduto fermamente nelle parole di Pedretti e che ha portato a compimento quello che Leonardo fu costretto a lasciare come lavoro incompiuto. Com'è ben noto, Leonardo, crebbe nella bottega di Verrocchio, che, oltre ad essere pittore, fu uno straordinario scultore.