C’è una colonna greca nel campo. Scavi in Basilicata nella Metaponto di Pitagora

La città - che spesso aveva assunto posizioni anti-romane - andò in rovina dopo i cruenti episodi di ribellione che seminarono il terrore nella penisola a causa della rivolta di Spartaco

“Le consigliere Tiziana Viggiano delegata alla Magnagrecia e Giusy Cirigliano delegata a Metaponto, hanno seguito i lavori archeologici dell’area di Metaponto-Castrum, dove il prof. Roubis, assieme a studenti e specializzandi della scuola di archeologia, stanno lavorando al completamento della terza campagna di scavi, che ha portato al rinvenimento di vani privati, strutture pubbliche e termali risalenti al IV secolo. a.C.”- comunica il Comune di Bernalda.
“Metaponto può considerarsi una delle poche colonie greche dell’Italia meridionale oggetto di una ricerca archeologica continua che l’amministrazione comunale e l’assessore alla cultura Rocchelia Scarcella intendono incentivare e promuovere attraverso la stipula di una convenzione tra il Comune di Bernalda e la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera. L’iniziativa sarà volta a sostenere le attività di ricerca dell’area archeologica Metaponto-Castrum, risalente al 300 a.C, dove ogni pietra diventa viva testimonianza del passato magnogreco di Metaponto, ogni piccolo reperto racconta un pezzo di quella magnifica storia”.

Metaponto -che, in greco, significa, “al di là del mare” – è una frazione del comune di Bernalda, in provincia di Matera. Ha circa 1 000 abitanti, che incrementano durante la stagione estiva.

Metaponto fu fondata da coloni greci dell’Acaia nella seconda metà del VII secolo a.C., su richiesta di rincalzo coloniale direttamente dalla madre patria e da Sibari, per proteggersi dall’espansione di Taranto. Divenne molto presto una delle città più importanti della Magna Grecia.

Fonti antiche riportano che Metaponto sarebbe stata fondata dall’eroe greco Nestore di ritorno dalla guerra di Troia, e che vi fossero state due Metaponto, una risalente appunto a quel tempo, ed un’altra achea, di età storica.
La ricchezza economica della città proveniva principalmente dalla fertilità del suo territorio, testimoniata dalla spiga d’oro che veniva raffigurata sulle monete di Metaponto e che divenne il simbolo stesso della città e che essa inviava in dono a Delfi.

A Metaponto visse e operò, fino alla fine dei suoi giorni nel 490 a.C., Pitagora che vi fondò una delle sue scuole. Metaponto stabilì un’alleanza con Crotone e Sibari e partecipò alla distruzione di Siris nel VI secolo a.C. Metaponto deriva dal greco μετα (τον) ποντον (meta (ton) ponton) che significa “al di là del mare”.

Nel 413 a.C. aiutò Atene nella sua spedizione in Sicilia. Durante la Battaglia di Heraclea del 280 a.C. si alleò invece contro Roma con Pirro e Taranto. Quando Roma vinse definitivamente la guerra contro Pirro, Metaponto fu duramente punita e alcuni esuli metapontini trovarono rifugio a Pistoicos, unica città che era rimasta fedele a Metaponto durante la guerra. Altri esuli metapontini trovarono ospitalità a Genusium, l’attuale Ginosa. Metaponto intanto subì uno sconvolgimento del tessuto urbano in seguito alla realizzazione, sul lato orientale della città, di un castrum, nel quale si insediò una guarnigione romana.

Nel 207 a.C. offrì ospitalità ad Annibale e i romani la punirono nuovamente, distruggendola. Divenne allora città federata riacquistando il suo splendore intorno al I secolo a.C. L’espansione urbana della città continuò fino all’età romana.
Nel 72 – 73 a.C. la piana di Metaponto fu teatro del passaggio dell’esercito di schiavi e disperati di guidati da Spartaco. Difatti i primi successi contro l’esercito di Roma permisero a Spartaco di raccogliere nuovi consensi, anche nella zone della Lucania. Lo testimonia Plutarco: “molti mandriani e pastori della regione, che, gente giovane e robusta, si unirono ad essi”, agendo liberamente e saccheggiando Metaponto. È in quelle terre che Spartaco si incontrò con il pirata cilicio Tigrane (presumibilmente re Tigrane II) per organizzare il sospirato imbarco da Brindisi verso la Cilicia, poi fallito per il tradimento di quest’ultimo.

Ciò coincise con la decadenza e col progressivo abbandono della città, che venne lentamente ricoperta dai sedimenti alluvionali dei fiumi. A poca distanza dalla città moderna è situata l’area archeologica di Metaponto con le sue rovine tra cui spiccano le celeberrime Tavole Palatine e il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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