Cerveteri. Guardate. C’è una villa romana sepolta dalla sabbia e sommersa dall’acqua. Immersioni dei sub archeologi. Le scoperte

I muri si presentano di notevole spessore con una doppia cortina in laterizi triangolari a contenere ciottoli gettati assieme a malta intervallati a distanze regolari da laterizi bipedali in modo da collegare solidamente le due facce del muro. Questa imponente struttura circolare in alcuni punti è rivestita di cocciopesto, in altri ancora si conserva parte della pavimentazione in opus spicatum, e solo al centro, dove comunque si conservano scarsi lacerti di muratura purtroppo non in posto, sono stati rinvenuti frammenti di pavimentazione in opus sectile.

di Maria Pongiluppi
Stile Arte è un quotidiano di arte e archeologia, fondato nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz


Cerveteri, Roma, 31-05-2024 – A pochi passi dalla spiaggia. Dall’alto si vede un perfetto cerchio, sul fondale verde-azzurrino. Cos’era quella fondazione che doveva reggere qualcosa di magnifico?

Sono terminati a Cerveteri, proprio in quel punto, i lavori subacquei di messa in evidenza e restauro diretti dalla Soprintendenza nell’ambito della programmazione triennale in corrispondenza della località Campo di Mare a Cerveteri, sui resti di una struttura di epoca romana, nel passato remoto prevalentemente interrata e ora sommersa a causa del progressivo avanzamento del mare.

Cos’era esattamente? Un topos delle vacanze di tutti i tempi. Una rotonda sul mare. Una rotonda sul mare 1800 anni prima della mitica rotonda di Fred Buongusto o quasi 1700 prima – circa – della Rotonda Palmieri, celeberrimo quadro di Fattori. Una rotonda legata a vacanze, amore, labbra salse, profumi di frutti estivi. Ancora ci sarà da scavare. E’ davvero questa la notizia più curiosa della giornata.

C’è da cercare dietro, verso l’interno per scovare il corpo vero e proprio della villa, con camere, sale, ambienti di servizio. E’ evidente che tutto l’alzato è stato sottratto, nei secoli, ma saranno rimaste le fondazioni e tanti materiali da scoprire. Una vicenda che ispira tanta curiosità. Affrontata con amore da una delle più attive e vivaci Soprintendenze d’Italia: quella dell’Etruria Meridionale.

La Rotonda di Palmieri è un dipinto a olio su tavola del pittore macchiaiolo Giovanni Fattori, realizzato nel 1866 e conservato alla Galleria d’Arte Moderna presso palazzo Pitti, a Firenze.

In villa, sapore di sale

L’edificio romano era un padiglione assolutamente privato, collocato su quella che doveva essere la spiaggia. Era l’affaccio monumentale, meraviglioso, sul mare di una villa che doveva essere retrostante. Possiamo immaginarla molto bene. Pianta circolare e tante colonne che sorgevano il tetto. Poteva essere somigliante a un tempio di Ercole-Vesta, tanto per intenderci.

“L’area era stata oggetto già nel 2021 del un recupero di una colonna in marmo cipollino e del relativo capitello in stile ionico già allora messi in relazione ad una struttura circolare del diametro di circa 50 metri, oggi completamente sott’acqua e a pochi metri dalla riva, probabilmente da interpretarsi come un padiglione a mare relativo ad una villa romana, la cui estensione rimane al momento ancora sconosciuta. – afferma la Soprintendenza per l’Etruria meridionale – Nonostante le condizioni marine spesso sfavorevoli a causa del moto ondoso sempre presente data la scarsa profondità, tra i mesi di aprile e maggio si è potuta meglio documentare una situazione destinata a peggiorare dal punto di vista conservativo a causa della continua erosione costiera”.

Vacanze al mare


La struttura è composta da una doppia cinta di muri in laterizio a distanza di circa 3 metri l’uno dall’altro, le cui fondazioni sono state gettate nel banco di argilla di base.

“Tale banco argilloso ha permesso la conservazione delle casseforme lignee di fondazione dei muri stessi, assieme a numerosi pali infissi, probabilmente relativi ad una sottofondazione per stabilizzare il terreno. – spiega la Soprintendenza -I muri si presentano di notevole spessore con una doppia cortina in laterizi triangolari a contenere ciottoli gettati assieme a malta intervallati a distanze regolari da laterizi bipedali in modo da collegare solidamente le due facce del muro. Questa imponente struttura circolare in alcuni punti è rivestita di cocciopesto, in altri ancora si conserva parte della pavimentazione in opus spicatum, e solo al centro, dove comunque si conservano scarsi lacerti di muratura purtroppo non in posto, sono stati rinvenuti frammenti di pavimentazione in opus sectile”.

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Tutto fa ipotizzare ad una struttura estremamente elegante e rappresentativa, certamente a contatto con l’acqua, pertinente ad una villa ancora da scoprire probabilmente ancora sotto l’arenile in un’area molto prossima a Roma sul tracciato antico dell’Aurelia, forse appartenuta a qualche rappresentante dell’aristocrazia romana.

I lavori di scavo e messa in evidenza in acqua sono stati diretti dal personale afferente al Servizio Archeologia Subacquea della Soprintendenza che si è occupata anche della documentazione fotografica, del posizionamento con il drone e della fotogrammetria.
I lavori di pulizia, restauro consolidamento delle murature e parti lignee sono stati affidati ai restauratori subacquei della impresa CSR Restauro Beni Culturali.
Per tutto il periodo le operazioni in acqua sono state assistite dal Nucleo sommozzatori della Stazione Navale di Civitavecchia della Guardia di Finanza che si ringrazia per la disponibilità sempre dimostrata.

“Si ringraziano altresì per la collaborazione la Capitaneria di Porto Comando Civitavecchia per l’interdizione dello specchio d’acqua occupato dalla struttura, e il Comune di Cerveteri per l’interdizione di parte dell’arenile per permettere tutte le operazioni a terra. – afferma la Soprintendenza per l’Etruria –
Si tratta di un primo intervento, volto alla comprensione dei resti antichi visibili, ma che necessariamente dovrà avere un seguito per la tutela e salvaguardia del sito. Un prossimo intervento di prospezioni geofisiche è programmato in collaborazione con l’INGV.

C’è ancora molto da scoprire e da scavare. Attendiamo presto altre notizie da Cerveteri.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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