Cesco, dipingere in iperrealismo l'altare dei feticci. E ragionare sulla limitatezza degli idoli del consumo

L'artista, Premio finalisti Nocivelli 2018: "Il lavoro presentato al premio, non ha una vera e propria spiegazione. Contiene degli elementi compositivi che possono portare il fruitore ad immaginare un significato, corroborato dal titolo, ma tutto ciò potrebbe essere fuorviante. Premetto che non sono un pittore iperrealista puro, ma faccio dei balzi durante il mio percorso artistico, però il filo conduttore di tutti i miei lavori, è l’ironia ed il contrasto. Quest’ultimo mira a creare una tensione nell’opera che generi una reazione nello spettatore, al di là dei simboli e dei significati".

L’artista Cesco, insignito del premio Finalisti del Nocivelli 2018, illustra brevemente l’opera selezionata dalla giuria. E pur, chiedendo al lettore di non chiedere moventi e di agire tra il titolo e il dipinto, egli indica una via di interlocuzione piena tra il quadro e il pubblico.

https://www.premionocivelli.it/artista/cesco

“Il lavoro presentato al premio, non ha una vera e propria spiegazione. Contiene degli elementi compositivi che possono portare il fruitore ad immaginare un significato, corroborato dal titolo, ma tutto ciò potrebbe essere fuorviante. Premetto che non sono un pittore iperrealista puro, ma faccio dei balzi durante il mio percorso artistico, però il filo conduttore di tutti i miei lavori, è l’ironia ed il contrasto. Quest’ultimo mira a creare una tensione nell’opera che generi una reazione nello spettatore, al di là dei simboli e dei significati”.

“In conclusione ricordatevi che gli artisti sono dei gran bugiardi. La mia bio? Sono nato a San Giovanni Rotondo, anno 1988. Attualmente vivo a Manfredonia. Dopo aver frequentato (direi inutilmente) studi tecnici (Ragioneria, Facoltà di Giurisprudenza), mi sono appassionato al mondo urbano dei graffiti, finché nel 2009 ho intrapreso studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia, laureandomi a pieni voti a marzo 2016”.