Che gioia! Parigi riapre con la luce e le armonie colorate di Signac e dei neo-impressionisti

Un percorso cronologico, dai primi dipinti impressionisti di Signac realizzati sotto l'influenza di Claude Monet alle opere dai colori vivaci prodotte dall'artista nel XX secolo. Il pittore, nonostante si fosse avvicinato a Seurat, rifiutò successivamente le rigide teorie cromatiche per poter amplificare la vibrazione percettiva

Signac, les harmonies colorées
SIGNAC, ARMONIE COLORATE
Museo Jacquemart-André
Parigi

Nel 2021, il museo Jacquemart-André rende omaggio al lavoro di Paul Signac (1863-1935), maestro del paesaggio e principale teorico del neoimpressionismo, attraverso quasi settanta opere della più bella collezione di dipinti neoimpressionisti in mani private.
Accanto a 25 dei suoi dipinti – come Avant du Tub (1888), Saint-Briac. Les Balises (1890), Saint Tropez, Dopo la tempesta (1895), Avignone. Matin (1909) o Juan-les-Pins, Soir (1914) e una ventina di acquerelli – la mostra presenta più di venti opere di Georges Seurat, Camille Pissarro, Maximilen Luce, Théo Van Rysselberghe, Henri-Edmond Cross, Louis Hayet, Achille Laugé, Georges Lacombe e Georges Lemmen.

Achille Laugé, L’arbre en fleur,1893

L’intera mostra segue un percorso cronologico, dalle prime opere impressioniste dipinte da Signac sotto l’influenza di Claude Monet ai quadri dai colori vivaci prodotti dall’artista nel XX secolo, compresa la documentazione del suo incontro con Georges Seurat. La mostra, che ripercorre la vita di Signac e il lavoro compiuto dall’artista per “liberare il colore” – renderlo cioè più intenso e vibrante, liberandosi dalle rigide norme cromatiche imposte da Seurat – evoca anche la storia del neoimpressionismo.

Paul Signac, Avignon matin, 1909

Come introduzione, una sala è dedicata alla presentazione del movimento neoimpressionista. L’incontro con Georges Seurat viene evocato da due rari disegni a matita di Comté e dai vari attori del movimento – Camille Pissarro, Henri-Edmond Cross, Maximilien Luce e Théo Van Rysselberghe. Le Béchet (1885) documenta gli inizi impressionisti di Signac e l’evoluzione in chiave neo-impressionista già rilevabile in Fécamp. Soleil (1886), Avant du Tub (1888) e Saint-Briac. Les Balises (1890), i suoi primi capolavori neoimpressionisti.

Un’importante sezione è riservata ai primi quadri neoimpressionisti di Signac, poi al periodo di Saint-Tropez, cittadina in cui trascorre, ogni anno, la stagione primavera-estate, dal 1892 al 1913. Le opere dipinte a Parigi e in Bretagna entrano in contrasto con i quadri dai colori forti ispirati al sud. La mostra illustra così l’evoluzione stilistica del pittore che gradualmente si libera dalle teorie di Seurat per sviluppare il neoimpressionismo in direzione di un’espressione pittorica sempre più colorata.

Paul Signac, Saint’Anne-St-Tropez,1905

Signac è ​​stato molto attivo nella promozione del movimento neo-impressionista e i dipinti dei suoi compagni di viaggio sono collocati al centro della mostra. Le opere dei più famosi di loro – Pissarro, Van Rysselberghe, Cross o Luce – sono esposte accanto a quelle di Louis Hayet, Georges Lemmen, Georges Lacombe e Achille Laugé, artisti che costituiscono vere scoperte per la maggior parte dei visitatori.

Nelle ultime tre sale della mostra, il museo presenta il lavoro di Signac nel XX secolo. Una bella serie di dipinti sottolinea l’evoluzione stilistica dell’artista che si affida al contrasto dei colori per orchestrare sempre più liberamente le sue composizioni cromatiche. Pittore innovativo, Signac ha poi aperto la strada a nuove generazioni di artisti, fauves, futuristi o astratti. Un periodo – quello della maturità – in cui ha dipinto numerosi acquerelli, come documenta la mostra.

https://www.youtube.com/watch?v=IlpPioj24d0

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz