Chi era lady Godiva? E perché fu celebrata dai pittori? Perché la bella eroina cavalcava senza veli?

Il ruolo politico delle donne nel Medioevo portava a contemperare le decisioni drastiche e irrazionali dei mariti. La scelta della diplomazia rispetto allo scontro frontale delle armi. Un'icona di proto-femminismo, intensa e sensuale
Lady Godiva di John Thomas (1813–1862)
Lady Godiva di John Collier (1898 ca).
Lady Godiva di John Thomas (1813–1862)

Lady Godiva, o Godgifu (990 – 10 settembre 1067), è stata una nobildonna anglosassone, moglie del conte Leofrico di Coventry (Inghilterra). Era una latifondista e, nel corso della sua vita, promosse la costruzione di numerosi monasteri, sostenendo le attività caritative e sociali. Fu forse da questo nucleo caratteriale così attento alle opere di bene che emerse una leggenda, connotata eroticamente, ma finalizzata a raccontare la spudoratezza del bene.

Il suo mito, celebrato da poemi e leggende antiche, fu trasposto particolarmente nelle arti figurative ottocentesche, quando il soggetto eroico poteva consentire agli artisti di unire una scena cavalleresca a un bel nudo femminile. Peraltro l’immagine di Lady Godiva assunse, tra Ottocento e primo Novecento, nell’epoca delle suffragette, il significato politico del riconoscimento fondamentale del ruolo della donna nella politica, in grado di contemperare le decisioni, spesso dissennate e aggressive, dei maschi.

Lady Godiva si distingue iconograficamente dalle amazzoni – anch’esse donne nude a cavallo – per l’eleganza della postura e per la mancanza di armi. Ma che fece colei che vediamo rappresentata sempre come una desiderabilissima ragazza?
Secondo la leggenda, cavalcò nuda per le vie di Coventry per ottenere la soppressione di un ulteriore tributo fiscale imposto da suo marito ai propri sudditi, già vessati dalle tasse. Lei aveva protestato. Lui le aveva lanciato una sfida: se hai il coraggio di attraversare nuda il paese, io tolgo le tasse ulteriori.

Accanto ad alcuni cavalieri, montata a cavallo senza il minimino indumento – soltanto i lunghi capelli le scendevano in direzione del seno – la bella signora attraversò cosi la città imponendo alla cavalcatura un passo lento ed elegante. Godiva, secondo una versione del racconto, aveva imposto che tutte le finestre e i portoni restassero chiusi e che la gente si ritirasse nelle case.
Ma ciò non impedì che molti la vedessero così, come una nuova Venere. Sempre secondo la narrazione popolare, un certo Tom fu talmente colpito dalla sua bellezza da restare accecato. Fu da questo incidente mitico che gli inglesi trassero la denominazione del voyeur, chiamando ogni “guardone” con la denominazione di Peeping Tom. Ma una versione più antica della leggenda racconta che Godiva attraversò il mercato di Coventry da un’estremità all’altra, mentre la gente era riunita, per cui passò nuda tra la folla. Questa versione è fornita nella Flores Historiarum da Roger di Wendover, un collezionista di aneddoti (morto nel 1236).
A quel tempo, i penitenti erano soliti fare una processione pubblica soltanto con un piccolo indumento bianco simile a un odierno slip. Quindi, alcuni studiosi ipotizzano che Godiva abbia realmente attraversato la città, come una penitente.Un nucleo di verità alimenta sempre la leggenda.
John Collier Lady Godiva ( 1898 )
Il significato del nome anglosassone Godgifu o Godgyfu è regalo di Dio, Godiva è la versione latinizzata. In Italia poichè Godiva ha stretta assonanza con il verbo godere, la citazione di lady Godiva ha visto rafforzare la propria connotazione erotica, trasformando la giovane donna, nel nostro immaginario popolare, in una perversa Messalina.

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