Press "Enter" to skip to content

Cos’è questa collinetta. Gli scavi degli archeologi. Il significato del dosso nel calendario cosmico e agricolo



Una collinetta anomala. Era evidente la sua conformazione. E’ stato come sollevare lentamente un telo da un vecchio pianoforte. Gli scavi stanno portando alla luce i resti di una piramide a Teteles de Ávila Castillo, situato nel comune omonimo, a Puebla, in Messico. Alcuni ritrovamenti confermano l’ipotesi che questo, anticamente, “fosse un centro cerimoniale abitato da un’antica cultura primitiva del Sierra Norte che, per ragioni sconosciute, si ritiene sia emigrata a Teotihuacan, Cantona o Cholula, per poi tornare a rendere omaggio ai suoi antenati, e le cui caratteristiche culturali sono tipiche dei gruppi Totonac”.

Lo ha riferito il responsabile del progetto archeologico Teteles de Ávila Castillo, Alberto Diez Barroso Repizo, il quale ha aggiunto che questi gruppi hanno avuto un forte sviluppo durante il periodo Tardo Formativo (600-200 aC).

Il materiale archeologico rinvenuto durante gli scavi della Struttura 2, ha spiegato in dettaglio l’archeologo, come cocci o frammenti, frammenti di ceramica bruciata, litici lucidati e ossidiana e basalto scolpiti sono indicazioni degli elementi utilizzati dai gruppi antichi, che suggeriscono che Tetelittico o “ Los cerritos”, come gli abitanti chiamano il luogo sacro, e il cui nome deriva dalla radice nahua tetel , che significa “tumulo di pietra”, ha più di 3.000 anni, con un aumento della presenza umana alla fine del periodo Formativo Medio. (600 a.C.) e verso il periodo Protoclassico (200 a.C.-100 d.C.), in cui il luogo visse la sua fase di massimo splendore. Le strutture piramidali, nelle quali confluivano materiali offertoriali, sarebbero state realizzate per scopi liturgici collegati al mondo delle costellazioni e dell’agricoltura. Il sole, con i sui moti stagionali apparenti, avrebbe, attraverso gli allineamenti di queste strutture indicato il giorno preciso dell’inizio delle stagioni e dei periodi, all’interno di esse.

Sono 16 le strutture piramidali di diverse dimensioni, trovate su un’area di 12 ettari. La città e queste piramidi sarebbero state una sorta di celebrazione del mutamento delle stagioni e delle costellazioni, la cui delineazione era fondamentale per avere a disposizione un calendario agricolo che pur si integrava nel mito e nella fusione cosmica.

Per quanto riguarda l’importanza di questa antica città, Diez Barroso Repizo ha indicato che la sua struttura urbana permetteva proprio
di registrare il ciclo agricolo, come rivelato dall’allineamento della piramide principale o Struttura 1 con la stella Canopo, visibile solo nel mese di febbraio. in cui ebbe inizio il ciclo agricolo e che, secondo la tradizione orale, ripresa dal cronista della città di Yaonahuac, Cirilo Salazar Morenos, “è legato alla venerazione della dea Nantehuitz, “nostra madre del sud”, che gli antichi coloni onoravano con offerte di ossidiana

.