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Dichiarato tesoro l’oggetto romano trovato in campagna da un bambino di 11 anni. La scoperta, la storia del pezzo


Dopo un’indagine legale, è stato ufficialmente dichiarato tesoro un eccezionale reperto archeologico: un’armilla d’oro di origine romana. Questo prezioso manufatto è stato scoperto da un ragazzino di 11 anni di nome Rowan Brannan, mentre passeggiava con sua madre Amanda in un campo vicino a Pagham, nel West Sussex, in Inghilterra. Il pezzo, un braccialetto decorato del tipo armilla, risale al I secolo d.C.. Probabilmente l’oggetto era stato portato agli strati superiori del terreno da lavori agricoli o dallo scavo da parte di un animale selvatico. La pioggia ha poi reso evidente ciò che fino a poco prima era sporco di terra.

Rowan Brannan with the 2,000-year-old gold Roman bracelet. Photo released April 4 2024. A boy found a rare gold Roman bracelet in a field – where it had lain for 2,000 years.Rowan Brannan, 12, was walking with mum Amanda, 44, when he spotted the band dating back to the first century – 1AD.Stunned Rowan, from Bognor, Sussex, found the ‘exceptionally rare’ gold treasure a dog walk in the Pagham area.The Roman bracelet of armilla type has since been studied by the British Museum.

La scoperta è avvenuta in modo casuale: Rowan ha notato un brillante pezzo di metallo mentre passeggiava con il cane e, ignorando il consiglio di sua madre che l’aveva invitato a gettarlo, lo ha raccolto perché gli sembrava d’oro. A casa, dopo alcune ricerche online e alcuni test suggeriti dagli esperti, si è reso conto del fatto che il materiale trovato era di valore. L’oggetto è stato poi mostrato a un amico della madre, un appassionato di metal detector, che ha riconosciuto immediatamente il valore archeologico del pezzo ed ha incoraggiato la famiglia a segnalare il reperto alle autorità competenti.

Gli archeologi, una volta informati, hanno esaminato il pezzo, confermando che si tratta di un autentico gioiello romano. Il braccialetto è un grande frammento largo 8,1 mm e lungo 71,3 mm, con un peso totale di 7,69 grammi. È decorato con cinque fasce parallele, tre a coste lisce e due a corda con le linee ad angoli opposti. Una delle estremità è forata, suggerendo che potesse essere collegata a un’altra parte del braccialetto o ad un altro ornamento.

Mentre braccialetti romani in lega di rame sono stati trovati in diverse località della Gran Bretagna, quelli d’oro sono estremamente rari. Questo ritrovamento è solo il quarto registrato nel database del Portable Antiquities Scheme. Gli esemplari d’oro sono più sottili rispetto a quelli in metallo comune. Potrebbero essere stati indossati da ufficiali di alto rango od essere premio straordinario per un’azione eroica. Tuttavia, gli archeologi non sono ancora certi se questi braccialetti d’oro fossero effettivamente destinati all’uso personale o se avessero un significato cerimoniale o simbolico più ampio.

Nell’antica Roma imperiale, l’armilla rappresentava una prestigiosa decorazione conferita ai soldati per atti di straordinario valore e coraggio. Questo riconoscimento consisteva, appunto, in un bracciale, spesso realizzato con metalli pregiati. Il sostantivo armilla, deriva da armus, cioè omero. Nonostante il nome indicasse la parte superiore del braccio, i decorati lo portavano per lo più al polso. Questa decorazione divenne poi di moda e fu utilizzata anche per gioielli femminili.
Uno degli episodi più interessanti che coinvolge questo distintivo militare è narrato nella Historia Augusta, riguardante un giovane Claudio il Gotico, futuro imperatore, avvenuto durante il regno di Decio.

Nel testo, si narra di un avvenimento curioso durante uno spettacolo tenutosi nell’accampamento in onore di Marte. Claudio, desideroso di dimostrare il suo valore, si mise in mostra in una gara tra i più forti lottatori. Tuttavia, la situazione si trasformò in un alterco quando un avversario, anziché afferrarlo per la cintura come da consuetudine, lo afferrò per i genitali. La reazione di Claudio fu istintiva e violenta: con un solo colpo, fece cadere tutti i denti del suo aggressore.

La reazione di Claudio potrebbe essere interpretata come eccessiva, ma la Historia Augusta ci spiega che fu perdonata e addirittura compresa e premiata con armille e torques, distintivi dell’esercito romano. Claudio, infatti, aveva agito per difendere il proprio pudore e onore, rispondendo con fermezza a un’offesa così grave. Questo atto di difesa personale, sebbene fuori dalle convenzioni della lotta, venne considerato giustificato e coraggioso.