Dna su due scene del crimine. 59enne condannato a 8 anni di carcere per furto di un Van Gogh e di un Hals

Le opere sono ancora irreperibili. I giudici probabilmente sperano che il 59enne olandese confessi, durante la detenzione e indichi il luogo per il recupero dei dipinti. I Van Gogh, negli ultimi anni, sono opere ad altissimo rischio. Qualche settimana fa un altro tentativo di furto in un piccolo museo

Un olandese è stato condannato a otto anni di carcere da un Tribunale del proprio paese per il furto di due quadri importanti: Il giardino del presbiterio di Nuenen in primavera, dipinto da Van Gogh nel 1884 (nella foto, sopra) e “I ragazzi che ridono”, opera di Franz Hals (XVII secolo).
I quadri, trafugati nella primavera del 2020 da piccoli musei del territorio, non sono ancora stati trovati. Ma il presunto colpevole è stato identificato e condannato, facendo ricorso all’esame del Dna, trovato sulla scena dei due furti. Il 59enne finito in manette, nega invece ogni addebito e aggiunge che lui non c’è mai stato, in quei due musei.
Il Van Gogh è stato rubato nel mese di marzo 2020 dal Singer Laren Museum nella regione di Amsterdam. Il quadro di Frans Hals era stato invece trafugato nell’agosto 2020 dal museo Hofje van Mevrouw van Aerden di Leerdam. Considerata l’impossibilità di inserire queste opere nel mercato antiquario, si può ritenere che i furti o i tentativi di furto che hanno per oggetto opere di Van Gogh – recentemente 2 banditi hanno tentato di rubare un’opera dell’artista in un altro piccolo museo olandese – siano da ricondurre a collezionisti di Paesi lontani, irraggiungibili da indagini e tribunali europei.

Nota a margine. Che avrebbe detto, Van Gogh, di tutto questo? Lui che non riusciva a vendere un proprio quadro?

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz