Due anfore di Pompei recuperate nel mare sardo. Il breve video dell’operazione

Le anfore recuperate sono considerata l'ultima testimonianza, prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., delle rotte commerciali percorse tra l’area pompeiana e la Sardegna. Trovato anche un cannone-mitragliera della seconda guerra mondiale

Le anfore costruite a Pompei negli anni immediatamente precedenti alla disastrosa eruzione del vulcano giungevano in Sardegna, attraverso le navi. Due di questi pezzi – che saranno presto studiati – sono stati recuperati durante i controlli straordinari ai siti archeologici sommersi nel cagliaritano. Durante le stesse operazioni è stato recuperato anche un cannone-mitragliera della Seconda Guerra Mondiale.
Le attività sono state condotte sotto la costante supervisione e in collaborazione con funzionari e tecnici responsabili di archeologia subacquea della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari.
Nell’area archeologica marina di Nora, in Sardegna, sono state recuperate – come vedremo nel filmato – due anfore in terracotta del I secolo d.C. – tipo dressel 2-4 – di fabbricazione dell’area pompeiana; nelle acque antistanti la località Capitana nel Golfo di Cagliari un cannone–mitragliera polivalente di fabbricazione italiana, Breda 20/65 Mod. 1935, utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale sia come arma contraerea che controcarro. L’arma era impiegata, con apposito affusto, sulla maggior parte delle unità della Regia Marina. Nello specifico è risultata essere l’armamento del mercantile armato “Romagna”, nave cisterna adibita al trasporto di carburanti, requisita in data 4 ottobre 1941 dalla Regia Marina Italiana, affondato per l’esplosione di una mina il 2 agosto del 1943.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz