Ehi, tirate la corda! Altre splendide ceramiche medievali e rinascimentali trovate nel Pozzo delle meraviglie a Orvieto

"A -11,15 metri termina lo scavo del pozzo del convento di San Pietro in Vetere a Campo della Fiera. - dicono i membri del gruppo che si occupa del Campo - Una indagine complessa, soprattutto per la presenza dell’acqua di falda che riempie il pozzo per oltre metà della sua altezza. Per questo non possiamo non ringraziare gli amici della ASSO - Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione, archeospeleosubacquei di lunga esperienza e la società IRE4 di Orvieto che ha gentilmente messo a disposizione le pompe idrovore. I numerosi reperti recuperati ci aiuteranno a ricostruire la storia di questo territorio dal XIII al XVII secolo".


E’ una sorpresa continua, al Campo della Fiera, a Orvieto. Splendide ceramiche emergono dal pozzo delle meraviglie, un manufatto medievale in cui furono gettate tantissime ceramiche, soprattutto brocche. Trecento pezzi furono recuperati lo scorso anno. Ora il lavoro prosegue, con straordinari recuperi.

Le indagini sono condotte dal prof. Danilo Leone dell’Università di Foggia.

“A -11,15 metri termina lo scavo del pozzo del convento di San Pietro in Vetere a Campo della Fiera. – dicono i membri del gruppo che si occupa del Campo – Una indagine complessa, soprattutto per la presenza dell’acqua di falda che riempie il pozzo per oltre metà della sua altezza. Per questo non possiamo non ringraziare gli amici della ASSO – Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione, archeospeleosubacquei di lunga esperienza e la società IRE4 di Orvieto che ha gentilmente messo a disposizione le pompe idrovore. I numerosi reperti recuperati ci aiuteranno a ricostruire la storia di questo territorio dal XIII al XVII secolo”.

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Il professor Danilo Leone dell’Università di Foggia mostra alcuni reperti recuperati in questi giorni a Orvieto @ Università di Foggia

Tutto si svolge nell’area del pozzo medievale, ricco di sovrapposte testimonianze, del Campo della Fiera, un sito archeologico che si trova alla base della rupe di Orvieto, dove sono stati trovati, negli anni, reperti che risalgono all’età etrusca, romana e medievale. La parte più cospicua dei reperti risale all’età etrusca. Il ritrovamento di templi, edifici, strade e fontane, ha permesso di studiare approfonditamente l’area di questo monumentale insediamento che dovrebbe corrispondere al Fanum Voltumnae, ovvero al luogo religioso federale della dodecapoli etrusca. Un punto cruciale di convergenza politica e culturale delle popolazioni etrusche che, come sappiamo, presentavano forme autonome di governo ma un patto federativo con i vicini appartenenti allo stesso popolo.

L’area fu poi frequentata in epoca romana, come dimostrano i resti di un edificio termale e di un residenza di età augustea, mentre al Medioevo risalgono i resti della chiesa di San Pietro in Vetere, che venne edificata sopra un’area sacra del santuario etrusco. L’edificio cristiano fu costruito a partire dal IV secolo – a questo periodo si riferisce un primo pavimento, restaurato nel VI e VI secolo – com’è testimoniato da un secondo pavimento a mosaico e infine nel XII secolo, quando il luogo di culto venne ricostruito e successivamente abbandonato.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia