Elisabetta Sirani, la pittrice che cancellò la notorietà del padre artista

Nell’ambito della mostra "Elisabetta Sirani. Pittrice nella Bologna del ‘600", Ossimoro Galleria d’Arte di Spilamberto (MO) ospita, sabato 22 ottobre alle ore 17.00, la conferenza di Massimo Pulini, storico dell’arte e docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, sul tema "Giovanni Andrea Sirani all’ombra di Elisabetta".

ELISABETTA SIRANI. Pittrice nella Bologna del ‘600, a cura di Sergio Bianchi
Sabato 22 ottobre, ore 17.00, Conferenza di Massimo Pulini
Ossimoro Galleria d’Arte, Spilamberto (MO)
Ufficio del Sindaco, Comune di Vignola (MO)
1-23 ottobre 2022

Nell’ambito della mostra “Elisabetta Sirani. Pittrice nella Bologna del ‘600”, Ossimoro Galleria d’Arte di Spilamberto (MO) ospita, sabato 22 ottobre alle ore 17.00, la conferenza di Massimo Pulini, storico dell’arte e docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, sul tema “Giovanni Andrea Sirani all’ombra di Elisabetta”.

L’intervento di Massimo Pulini si concentrerà sulla scarsa fortuna postuma di Giovanni Andrea Sirani, legata alla fulminea fama della giovane figlia pittrice, la cui breve e intensissima parabola luminosa mise in controluce i risultati più lenti e metodici del padre. Elisabetta, ancora adolescente, era apprezzata e richiesta in tutte le corti europee, sicché la sua misteriosa morte, avvenuta a soli ventisette anni, nel 1665, finì per avvolgerne la figura di un’aura prossima a quella del mito. Nel racconto che derivò, di quella clamorosa vicenda artistica femminile, la figura di Giovanni Andrea, pur essendo stato suo maestro, si sfuma in passaggi poco edificanti, che lo stigmatizzano come il padre despota, colui che impedì alla giovane pittrice di completare la propria formazione, vietandole i desiderati viaggi a Firenze e a Roma. Quella posizione, che forse stava a metà strada tra la protezione genitoriale e l’ottusità misogina, contribuì a relegarlo tra le figure più grigie dell’epoca barocca, andando a confermare la ricostruzione di una personalità sbiadita che già le pagine del Malvasia facevano trapelare.

Massimo Pulini (Cesena 1958) è pittore, scrittore e storico dell’arte, titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Da quattro decenni svolge un’intensa attività artistica, che lo ha portato ad allestire mostre personali in importanti musei italiani ed europei. Le più ampie monografiche sono state realizzate al Museo di Villa Adriana a Tivoli (1997), alle Saline Royale di Besançon (1997), alla Galleria Nazionale di Parma (1999) e all’Istituto italiano di Cultura di Londra (2004). Con una propria quadreria è stato presente alla rassegna “Novecento italiano”, tenutasi presso le Scuderie Papali del Quirinale, a cura di Maurizio Calvesi. In qualità di ricercatore storico ha redatto numerosi saggi sull’arte italiana del XVI e XVII secolo e curato varie esposizioni museali. A lui si devono i cataloghi ragionati delle opere di Andrea Lilio (Federico Motta 2003), di Ginevra Cantofoli (Editrice Compositori 2006), dei tre pittori cesenati Razzani, Serra e Savolini (“Tre artisti nella cesena del Seicento”, Edizioni Medusa 2021) e dell’ultimo dei caravaggeschi Bartolomeo Mendozzi (edizioni NFC 2022). Ha pubblicato numerose raccolte di saggi e due romanzi (“Gli inestimabili” e “Mal’occhio” entrambi editi da Carta Canta). Dal giugno 2011 fino al febbraio 2019 ha assunto un impegno di responsabilità civile presso l’Amministrazione Comunale di Rimini e si è fatto promotore della “Biennale Disegno”, curando da direttore del comitato scientifico tre edizioni di quella che si è già distinta come la più vasta rassegna internazionale dedicata all’Arte del Disegno, sia antico che contemporaneo. Attualmente tiene un corso di Arte e Mercato (Art Market) presso la Sapienza di Roma ed è titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

La mostra “Elisabetta Sirani. Pittrice nella Bologna del ‘600”, a cura di Sergio Bianchi, è promossa da Ossimoro Galleria d’Arte di Spilamberto (MO) per festeggiare il ventesimo anno di attività, con la collaborazione del Comune di Vignola, il patrocinio del Comune di Spilamberto e il supporto di Ricognizioni sull’arte APS. L’esposizione, visitabile fino al 23 ottobre 2022, si articola in due sedi: presso l’Ufficio del Sindaco del Comune di Vignola è possibile vedere un capolavoro della pittrice dal titolo “Le Tre Virtù”, firmato e datato 1664, recentemente esposto alle Gallerie degli Uffizi di Firenze, mentre negli spazi della Galleria d’Arte a Spilamberto sono esposti cinque dipinti della pittrice bolognese, tra i quali si segnalano una “Maddalena”, firmata e datata 1658, ed una “Cleopatra”, esposta nel 2021 al Palazzo Reale di Milano. Ad introdurre la ricerca di Elisabetta Sirani è proposto in Galleria un capolavoro del padre, Giovanni Andrea Sirani. È disponibile il catalogo delle opere proposte, arricchito da contributi inediti di Adelina Modesti, Senior Fellow in Art History, School of Communication and Culture dell’Università di Melbourne, e dello stesso Pulini.

Ossimoro Galleria d’Arte è aperta la pubblico dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. L’Ufficio del Sindaco presso il Comune di Vignola è accessibile di sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30 previa prenotazione all’indirizzo segreteriasindaco@comune.vignola.mo.it. Per informazioni: M. +39 347 5630449, info@ossimoro.com, www.ossimoro.com. L’accesso alla conferenza di Massimo Pulini è libero e gratuito, non è richiesta la prenotazione.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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