Euforia Carogna. A Spoleto una mostra dedicata alle opere di Flavia Mastrella e Antonio Rezza

La mostra in sé si presenta come una sola grande performance, in cui cicli di sculture di scena utilizzate in Fotofinish, gigantografie tratte da alcuni spettacoli teatrali, libri a rotelle e fatti a mano, Quadri di luce, Quadri di scena, Carte da Giogo, Visi…Goti, strumenti musicali, sculture di stoffa su fogli specchianti animano lo spazio come fragili e impertinenti intrusi, mentre in alcune sale vengono proiettati video, frammenti di film, azioni teatrali e voci come Il pianto del centauro. Una sorta di festa vanitosa di opere e immagini, costumi e piccoli habitat, che invitano lo spettatore a partecipare, a toccare, a giocare al gioco creativo e disinibito a cui Rezza dà voce e corpo e Mastrella sostegno e struttura. Equilibrio perfetto tra ordine e caos, rigore e improvvisazione, l’habitat e la macchina scenica di Antonio Rezza Flavia Mastrella sono capaci di invadere lo spazio e farsi invadere dal pubblico, di sollecitare ed essere sollecitati dalle nostre reazioni. Dentro il museo di Palazzo Collicola, le loro opere assumono così le fattezze di una vera e propria forma di vita autonoma, di un organo pulsante, di un’anarchia creativa progettata fin nei minimi dettagli.

Flavia Mastrella Antonio Rezza: Euforia Carogna
a cura di Flavia Mastrella e Marco Tonelli
Palazzo Collicola, Spoleto
Dal 25 giugno al 25 settembre 2022

Un habitat di sculture interattive, una mostra documentaria, un percorso evolutivo, un allestimento di scena, video e fotografie: questo e altro è Euforia Carogna, progetto appositamente pensato per gli spazi di Palazzo Collicola e realizzato anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi, a cui Antonio Rezza e Flavia Mastrella prendono parte con lo spettacolo Hybris.

Un‘occasione espositiva quindi in pieno clima festivaliero, con due artisti/performer/scrittori/registi il cui linguaggio si muove tra dissacrazione e critica, parola e nevrosi, forma e sperimentazione, ibridando suono, rumore, oggetto, corpo in una continua metamorfosi portata spesso ai limiti della “crudeltà”. Come loro stessi hanno scritto per l’occasione: “Avere trentacinque anni di lavoro alle spalle e sapere che probabilmente non ce ne saranno altri e trentacinque davanti, getterebbe nello sconforto chiunque. Ma trattandosi di noi accettiamo il verdetto del tempo fiduciosi di smentirlo, perché avvertire la libertà senza la necessità di idealizzarla, è un’occasione che non teme l’incertezza del futuro”.

Euforia Carogna è in sé una mostra “monstrum” cioè prodigio, che si annuncia fin dallo scalone di ingresso del museo e che si insinua con spavalderia dentro gli spazi austeri e nobiliari di Palazzo Collicola e della sua collezione di quadri, specchi, arazzi, dipinti murari e arredi antichi, dove la storia osserva la contemporaneità attraverso gli sguardi severi o appassionati di cardinali, santi, madonne, martiri, appesi alle pareti del Salone d’onore, della Cappella e di tutte le 15 stanze in cui si snoda il percorso della mostra, che culmina in una grande installazione, filiforme e trasparente, sospesa lungo la Galleria dipinta.

La mostra in sé si presenta come una sola grande performance, in cui cicli di sculture di scena utilizzate in Fotofinish, gigantografie tratte da alcuni spettacoli teatrali, libri a rotelle e fatti a mano, Quadri di luce, Quadri di scena, Carte da Giogo, Visi…Goti, strumenti musicali, sculture di stoffa su fogli specchianti animano lo spazio come fragili e impertinenti intrusi, mentre in alcune sale vengono proiettati video, frammenti di film, azioni teatrali e voci come Il pianto del centauro. Una sorta di festa vanitosa di opere e immagini, costumi e piccoli habitat, che invitano lo spettatore a partecipare, a toccare, a giocare al gioco creativo e disinibito a cui Rezza dà voce e corpo e Mastrella sostegno e struttura. Equilibrio perfetto tra ordine e caos, rigore e improvvisazione, l’habitat e la macchina scenica di Antonio Rezza Flavia Mastrella sono capaci di invadere lo spazio e farsi invadere dal pubblico, di sollecitare ed essere sollecitati dalle nostre reazioni. Dentro il museo di Palazzo Collicola, le loro opere assumono così le fattezze di una vera e propria forma di vita autonoma, di un organo pulsante, di un’anarchia creativa progettata fin nei minimi dettagli.

La mostra è stata resa possibile anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi e della Sardegna Film Commission.

Biografia degli artisti
Flavia Mastrella e Antonio Rezza si occupano di comunicazione involontaria. Hanno realizzato tredici opere teatrali (tra cui Pitecus, Io, Fotofinish, Bahamuth, 7-14-21-28, Doppia Identità, Fratto_X, Anelante e Amistade), cinque film lungometraggi (tra cui Escoriandoli presentato a Venezia nel 1996, Delitto sul Po, Milano Via Padova e Samp presentato a Venezia nel 2020) e una serie sterminata di corto e medio metraggi. Nel 1991 presentano Barba e cravatta al festival di Avignone. Flavia Mastrella si occupa inoltre di scultura, fotografia, video-scultura (ha esposto alla GAM, al Mambo e al PAN) e Antonio Rezza di letteratura pubblicando i suoi romanzi con Bompiani e la Nave di Teseo (Premio Feronia 2008 con Credo in un solo oblio). Per RAI 3 hanno realizzato nel 2000 il programma Troppolitani. Nel 2008 ricevono il Premio Alinovi per l’arte interdisciplinare e pubblicano con Kiwido la prima raccolta video del loro cinema in bianco e nero.
Nel 2010 presentano, a Madrid e a Palencia, Pitecus in lingua spagnola.
Nel 2011 presentano 7-14-21-28 al Théâtre de la Ville di Parigi e nel 2013 al Theatre Center Na Strastnom di Mosca. Nel 2012, edito da Barbès, è uscito il libro La noia incarnita, il teatro involontario di Flavia Mastrella e Antonio Rezza. Nel 2013 sono stati loro conferiti il Premio Hystrio e il Premio Ubu.
Nel 2014 pubblicano con la casa editrice il Saggiatore Clamori al vento.
Nel 2016 viene loro assegnato il Premio Napoli e presentano al Teatro La Mama di New York Pitecus. Nel 2017 ricevono a Montecitorio l’attestato di Unicità nella Cultura e il Premio Ermete Novelli.
Nel 2018 viene loro conferito il Leone d’oro alla carriera per il Teatro dalla Biennale di Venezia.
Nel 2019 ricevono il premio La Rosa d’oro della Milanesiana.
Nel 2021 Antonio Rezza realizza le carte da giogo Encefalon.
Collaborano da diversi anni con TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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