Probabilmente è l’onda lunga de Il Codice da Vinci di Dan Brown, che collocò al centro il nostro pittore-scienziato in una vicenda che poneva Sophia – sapienza, sapere, saggezza, scienza, conoscenza -, a livello di valore assoluto, a caratterizzare – più o meno consapevolmente ma certo in un quadro culturale preciso, sotto il profilo semantico – la scelta dei genitori nell’ambito dei nomi da dare ai figli. E peraltro la co-protagonista del romanzo era proprio un’investigatrice di nome Sophie.
Due nome antichi, quelli di Leonardo e Sofia, che forse intendono sottolineare una visione secolarizzata del mondo, non strettamente contigua alla sfera religiosa. Leonardo, in fondo è Sofia. E Sofia è Leonardo.
Intelligenza senza limiti di convenzioni. Con un marchio tutto nazionale: quello di Da Vinci. E’ l’onda lunga della passione leonardesca che i giovani genitori di oggi avvertirono proprio quand’erano bambini. Il pan-leonardismo. Ma attenzione, con un particolare di forzatura storica, collegato all’infondata rivendicazione – da parte del positivismo, della sinistra e del mondo post-massonico – di Leonardo come campione dell’ateismo razionalista. Leonardo, al contrario, operò in un orizzonte di sostanziale unità tra spirito e materia.
Il codice da Vinci (The Da Vinci Code) si muove proprio in una direzione massonica. E’ il quarto romanzo thriller dello scrittore Dan Brown, scritto nell’aprile del 2003 e pubblicato in Italia nel novembre 2003. È il secondo romanzo, dopo Angeli e Demoni, che richiama in chiave critica la condotta della Chiesa cattolica. Con 85 milioni di copie vendute, si tratta dell’opera di maggior successo dello scrittore.
L’Istat ha diffuso nelle scorse oltre, oltre ad altri dati sul Paese, anche la classifica dei nomi di “battesimo” che hanno guidato la classifica del 2021.
A livello nazionale il nome Leonardo mantiene il primato conquistato già nel 2018. Al secondo posto, Alessandro che sale di una posizione rispetto allo scorso anno. Terzo gradino del podio per Tommaso, mentre Francesco scende dal secondo al quarto.
Per quanto concerne i nomi femminili, invece, permane stabile in prima posizione il nome Sofia, mentre Aurora risale dal terzo al secondo posto, con Giulia che fa il percorso inverso rispetto all’anno precedente. Stabile Ginevra al quarto posto.
L’analisi degli orizzonti culturali di provenienza dei nomi è un indicatore di alto interesse per configurare le avanzanti visioni del mondo e non una semplice curiosità, come potrebbe apparire.