Utensili medievali, frammenti di vasi e di antiche maioliche, oggetti da cucina, ciotole, materiali databili fine 1200. E poi: residui di cibo, semi, castagne, pezzi di gusci d’uovo che testimoniano la quotidianità, la dieta, gli usi e i costumi dei ferraresi dell’epoca precedente alla costruzione del Castello estense. Il nuovo livello di scavi ai piedi della fortezza mette in luce ulteriori novità storiche e ora l’indagine si concentrerà sui primi insediamenti nell’area.
A svelare elementi utili alla ricostruzione del passato è stata, in particolar modo, la ricerca nella vasca di scarico del XIII secolo, ormai certamente la più antica tra le 18 che il sottosuolo ha restituito negli ultimi decenni a Ferrara. Gli archeologi di Phoenix Archeologia, incaricati dal Comune (nell’ambito dei lavori di ripavimentazione della piazza) hanno estratto e passato al setaccio i residui che la vasca ha conservato nei secoli trovando le tracce della quotidianità medievale, spingendosi fino a due metri e mezzo al di sotto del piano di strada. Gli studi e le indagini proseguono. “La prossima settimana – spiega la dottoressa Chiara Guarnieri, che coordina il gruppo di lavoro – intendiamo approfondire quanto più possibile le ricerche per provare a individuare la datazione della prima occupazione dell’area. Gli scavi, infatti, stanno mettendo in luce strutture imponenti che corrispondono a una precedente sistemazione urbanistica del quartiere. In particolare, proprio alle spalle della statua del Savonarola, a una profondità di circa 2 metri, è emerso un nuovo muro, di grandi dimensioni. È ipotizzabile che risalga a metà XIII secolo”.
Da qui le indagini, lavorando a ritroso nel tempo, intendono giungere alla prima fase di urbanizzazione del Borgo Nuovo, così si chiamava il quartiere anticamente.
Intanto gli archeologi stanno documentando e catalogando tutti i ritrovamenti, lavorando anche a una ricostruzione in 3D che restituirà una mappa dell’evoluzione degli insediamenti precedente al 1385, anno di fondazione del Castello Estense. D’intesa con l’Amministrazione comunale, inoltre, una troupe sta lavorando, anche con l’ausilio di droni, a un progetto divulgativo, per rendere disponibili a turisti, appassionati, scuole i risultati degli studi e le novità emerse. “Congratulazioni e grazie alla dottoressa Guarnieri e a tutto il suo team di archeologi per le tante novità che continuamente stanno portando in luce, con passione e grandissima professionalità. Vogliamo valorizzare i risultati di questo imponente lavoro realizzando, insieme, un progetto di ricostruzione storica relativo alla ‘Ferrara nascosta’ per portare a tutti l’esito di queste ricerche e la ricchezza dei contenuti raccolti”, spiega il sindaco Alan Fabbri, nei giorni scorsi in visita all’area di scavo.